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Confagricoltura Vicenza: l'anno prossimo produzione di mais a rischio

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Ottobre 2013 alle 17:31 | 0 commenti

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Confagricoltura Vicenza - “Anche quest’anno, dopo l’annata 2012 difficile, il settore agricolo vicentino sta soffrendo a causa delle piogge primaverili che ne hanno condizionato l’andamento”. L’allarme arriva dal presidente di Confagricoltura Vicenza Michele Negretto che si è dichiarato molto preoccupato, nello specifico, per il raccolto di mais, ormai ridotto all’osso in alcune zone del vicentino.

Su questa tipologia di cereale, Negretto ha poi voluto soffermarsi per dare il via ad una serie di considerazioni inerenti ad una problematica molto sentita dagli agricoltori berici: “Se rimarranno gli attuali parametri che stabiliscono la soglia limite di presenza delle aflatossine nelle produzioni di mais dello 0,20 p.p.b (parte per bilione), la semina del prodotto nel vicentino l’anno prossimo sarà a forte rischio”, ha dichiarato il presidente della Confederazione che ha lanciato l’allarme alla luce di un anno difficile per la produzione di granella dovuto, essenzialmente, alla forte speculazione che si sta registrando nella commercializzazione di questo tipo di cereale. “La soglia dello 0,20 stabilita dalla Comunità Europea è troppo bassa da rispettare e così finisce che la maggior parte della produzione sfiora questo limite, almeno in Italia, con la conseguenza che gli agricoltori sono costretti a vendere il quantitativo di mais realizzato sottocosto se non vogliono tenersi il raccolto; i mangimisti ed i commercianti, infatti, preferiscono andare a comprare il frumento all’estero dove, specie in alcuni paesi, le verifiche sul rispetto del parametro potrebbero essere meno rigorose facendo si, quindi, fatalmente, che il raccolto risulti più in regola”.

A rinforzare quanto detto da Negretto, anche il commento di Gianni Biasiolo, presidente di una cooperativa agricola di Barbarano Vicentino: ” L’anno passato in tutta Italia sono stati tenuti fermi nei depositi 3 milioni di tonnellate di mais perché non rientranti nei parametri; una situazione insostenibile e che determina una distorsione degli introiti dell’agricoltore vicentino che guadagna una media di 18-19 euro per quintale di cereale prodotto contro i 24-25 dei suoi colleghi europei”.

Per Biasiolo, essendo molta la parte della produzione di mais italiana che non riesce a rispettare la soglia della 0,20 p.p.b, si rischia la scelta dell’agricoltore di abbandonare la semina del mais, il prodotto principale della pianura padana.

Confagricoltura Vicenza, per voce del suo presidente, non è comunque stata con le mani in mano ed ha provato a farsi sentire nelle sedi opportune: ” Per ovviare a questo problema, l’anno passato abbiamo chiesto al Ministero della Salute e delle Politiche Agricole di rivedere questo limite, alzandolo, portando anche esempi di numerosi studi scientifici che dimostrano come, nel processo della trasformazione del grano a carne la presenza delle aflatossine scompaia, ma per il momento è stato tutto inutile” ha dichiarato Negretto.

Anche alla luce del fatto che la pulizia del mais dalla tossina è costosa ed inefficace, Confagricoltura, augurandosi che, in ogni caso, si investa di più sulla ricerca di metodi che risolvano il problema, chiede, sulla scorta di quello che avviene negli Stati Uniti, una diversificazione dei parametri a seconda della tipologia di allevamento: “In Usa, per esempio, per il mais la soglia di presenza delle aflatossine è molto più alta che da noi ed è diversa da quella di altri prodotti”. Un pensiero finale, anche alla luce di quest’annosa questione, il presidente Negretto lo rivolge agli OGM, altro campo che vede da tempo Confagricoltura Vicenza in prima linea: “ Ci chiediamo, ancora una volta, se il loro utilizzo, peraltro già ammesso in molti altri paesi, non aiuterebbe a risolvere alcuni di questi problemi che stanno affossando la nostra agricoltura”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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