Condanne eccellenti chieste per morti Marlane Marzotto: avvolte da un silenzio di... tomba
Mercoledi 24 Settembre 2014 alle 22:18 | 0 commenti
Ho aspettato qualche giorno. Ho letto articoli su vari giornali a diffusione locale o nazionale sulla vicenda. Mi riferisco al processo in corso al tribunale di Paola, in Calabria, per quanto è accaduto alla Marlane Marzotto di Praia a Mare. Del resto, mi sono detto, come si può non prestare attenzione a una notizia di questo genere con condanne pesanti richieste dai PM e dal procuratore capo nei confronti dei massimi dirigenti e proprietari della Marzotto e della Marlane?
Finalmente, ho pensato, qualcosa si muoverà anche a Vicenza. Certamente qualche forza politica, qualche sindacato o qualche associazione tra quelle che sono state molto silenziose in tutti questi anni avrà qualcosa da dire.
E invece ... ho aspettato qualche giorno e non ho letto né sentito niente. Solo i soliti PdCI e USB hanno fatto una doverosa dichiarazione, un appello che richiama alla mobilitazione. Come fanno ormai da anni. Per il resto, il silenzio è continuato, assordante, a nascondere pensieri, evidentemente, inesistenti. Sinceramente mi sembra un atteggiamento strano e inquietante. Ma come, per i principali esponenti del capitalismo nostrano vengono chiesti anni (e molti) di reclusione in un processo che deve giudicarli per reati gravissimi (dall'omicidio plurimo colposo al disastro ambientale) e nessun esponente politico, nessun deputato locale, nessun responsabile dei principali sindacati vicentini o della cosiddetta società civile ha nulla da dire? Forse i politici locali di spicco sono troppo presi dalle "elezioni", anzi dalle "nomine", per i posti in provincia (abolita ma esistente). Forse, i deputati veneti, sono così interessati a come si potranno cancellare i diritti dei lavoratori con le "riforme" da non prestare attenzione a notizie che, specialmente nella nostra provincia, dovrebbero avere (e questa volta hanno avuto nella stampa locale) del clamoroso soprattutto per i personaggi coinvolti. Forse sono troppo attenti ad apparire in televisione e dire le solite frasi fatte. Non sono sicuro al 100%, ma credo, però, che sia per via dei cognomi degli imputati eccellenti di quel processo. E non per una sorta di censura da loro imposta, ma perché è più opportuno e conveniente non dire nulla, far finta di niente, aspettare.
Ma si ricordino gli indifferenti e gli opportunisti, che loro si sono voltati dall'altra parte per l'ennesima volta, sono stati e sono assenti e che non potranno sentirsi assolti perché, tanto, ci sono altri, i "sovversivi", i "visionari", i "comunisti" che dicono e fanno qualcosa. E continueranno a lottare perché sia fatta giustizia e vengano puniti i responsabili delle tragedie del lavoro qualunque sia il loro cognome, il loro potere e la loro ricchezza.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.