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Concia vicentina, le grandi opportunità della Cina

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 30 Marzo 2012 alle 13:23 | 0 commenti

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Made in Vicenza  -  La missione imprenditoriale realizzata da Made in Vicenza ha evidenziato come il "grande concorrente cinese" possa rappresentare un partner strategico per l'internazionalizzazione del distretto vicentino.Nei giorni scorsi una missione imprenditoriale organizzata da Made in Vicenza ha condotto una delegazione di aziende vicentine del comparto concia in Cina, Paese che da diretto concorrente si sta sempre più configurando quale mercato di sbocco dalle enormi potenzialità.

L'iniziativa, realizzata in stretta collaborazione con il desk di Shangai di Made in Vicenza, ha coinvolto otto pmi della filiera della concia vicentina di Confartigianato e CNA Vicenza. La missione ha fatto tappa nei distretti cinesi di Shanghai e Canton, dove sono localizzate molte imprese del settore. Si è articolata in una serie di incontri istituzionali con le locali associazioni di produttori e in agende di incontri b2b che hanno messo in contatto diretto le aziende beriche e la controparte cinese al fine di verificare nuove e più intense opportunità di cooperazione economica. Lo scenario attuale del comparto concia, dove le aziende italiane mantengono una posizione di leadership a livello europeo per fatturato e numero di addetti, parla di una ripresa trainata quasi esclusivamente dalle esportazioni. In tal quadro la Cina si conferma essere il principale mercato di destinazione per il prodotto nazionale detenendo una quota del 20% sul totale esportato nel mondo e del 36% sull'export extra-UE. Lo scambio di prodotti conciari e affini pesa per il 3% sul totale degli scambi commerciali tra i due Paesi, con dati di import ed export tornati a crescere dopo la lieve flessione del 2009. La missione ha evidenziato come l'industria cinese della conceria stia attraversando una fase di grande fermento, sospinta anche da sollecitazioni governative che stabiliscono precisi obiettivi per il settore. Il piano economico quinquennale, approvato nel marzo 2011, fissa infatti come obiettivi strategici un incremento annuale della produzione interna pari al 5%, un aumento dei ricavi dei prodotti conciari di almeno il 7% e il consolidamento di almeno 3-5 brand riconosciuti a livello internazionale per quanto concerne i settori abbigliamento e arredamento in pelle. Contestualmente il governo della Repubblica Popolare Cinese sta agendo in modo deciso sul fronte della protezione ambientale fissando criteri di valutazione più restrittivi e imponendo alle aziende di dotarsi di nuove tecnologie verdi in un progressivo processo di riconversione sostenibile del settore. Molte aziende cinesi, soprattutto quelle di dimensioni più contenute, si trovano sempre più spesso a non possedere i requisiti necessari e ciò potrebbe determinare vuoti d'offerta di dimensioni rilevanti in cui possono farsi trovare pronte le aziende italiane, anche in qualità di fornitrici dei grandi gruppi industriali cinesi e delle subsidiaries di multinazionali che hanno delocalizzato in Cina. In questo quadro di grande dinamicità giocano a favore delle nostre imprese altri fattori più direttamente legati alle caratteristiche del prodotto conciario cinese e alle dinamiche di consumo in corso nella potenza del BRICS. Va infatti sottolineato che, sebbene negli anni la qualità del pellame cinese si sia progressivamente innalzata, la quasi totalità delle industrie locali della concia compete ancora oggi prevalentemente sul fattore prezzo, con prodotti a basso valore aggiunto che si posizionano sia all'estero che nel mercato interno su una fascia media o medio-bassa. L'aumentata disponibilità economica dei consumatori finali e la domanda in forte crescita per prodotti in pelle aventi caratteristiche di pregio (calzature soprattutto, ma anche abbigliamento e articoli d'arredo e complemento) determina quindi un interessante spazio d'azione per il prodotto ‘made in Italy', emblema di know-how, alta qualità, grande specializzazione, lusso. La missione di Made in Vicenza si inserisce in più ampio programma di attività promozionali - tra cui partecipazione a fiere di settore, incontri d'affari, incoming di giornalisti e opinion leader - che mirano a rafforzare i legami commerciali tra il sistema economico berico e la tigre asiatica. Per assicurare alle aziende un filo diretto con il mercato cinese l'Azienda Speciale della Camera di Commercio dispone di un altro desk operativo nella capitale Pechino, che assieme a quello già citato di Shangai interagisce in sinergia con gli uffici di Made in Vicenza per monitorare le dinamiche del mercato locale e per offrire alle pmi beriche servizi specializzati di marketing.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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