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Cittadini benemeriti, la carità a Vicenza: dal Proti al Salvi, passando per Ottavio Trento

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 16 Marzo 2012 alle 09:22 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 230, a cura di Luciano Parolin
Giampiero De' Proti Nobiluomo

Nato a Vicenza attorno al 1345, morto 30 (31) agosto 1412

I Proti erano una potente famiglia vicentina; Giampiero, figlio di Tommaso e Franceschina Dal Verme, era imparentato con le più illustri famiglie della città, come i Thiene, Loschi, Trissino.
I Proti avevano proprietà distribuite in tutto il territorio: Orgiano, Vigardolo, Alonte, Marostica.
Era ben addestrato all'uso delle armi, nei ritratti era sempre presente la spada. Uomo colto, fu l'esponente più forte della famiglia

Ebbe contatti con gli Scaligeri; nel 1379 fu eletto a portare il vessillo dietro cui i vicentini si recavano a pregare in cattedrale per la vita di Can signorio della Scala. Nel 1381 fu senatore per la città di Siena. Il 23 aprile 1404, respinse con la spada l'assalto dei Carraresi che volevano occupare Vicenza dal Ponte Pusterla; nello stesso anno trattava con il genero Giacomo Thiene la dedizione di Vicenza alla Repubblica Serenissima; fu nominato Cavaliere di San Marco con una pensione di 1000 ducati. Il 6 ottobre 1410 fu mandato a Padova come capitano.
Giampiero era l'ultimo discendente della famiglia Proti, il suo unico figlio era stato ucciso dagli abitanti di Marostica a causa di una violenta contesa che aveva visto i marosticensi ribellarsi ai Proti per una questione di diritti di pascolo.
28 marzo 1412: il cavaliere de'Proti redasse il testamento con cui lasciò una ingente somma del suo patrimonio per la costruzione di un Ospizio destinato ad accogliere i nobili decaduti. L'Istituto venne costruito nel 1656 su progetto di Antonio Pizzocaro.

Ottavio Trento Aristocratico vicentino
Nato a Vicenza il 20 gennaio 1729, morto 8 maggio 1812

Figlio del conte Giuseppe e della contessa Valeria Ferramosca, la famiglia originaria di Trento era conosciuta con il nome di Morlino. Battezzato nella cattedrale di Vicenza. Nel 1748 rientra a Vicenza e inizia la sua carriera politica. Il 28 settembre 1777 Ottavio Trento è ufficialmente iscritto alla "veneta patrizia nobiltà" con voti 641 a favore, 139 contrari, 24 non sinceri (nulli), il tutto seguito da una congrua donazione in ducati. La Serenissima Repubblica si interessa del giovane. 13 maggio 1782 il conte Ottavio Trento viene nominato per un anno podestà di Chioggia.
24 settembre 1783 un violento incendio distrugge il Teatro delle Grazie di cui il Trento era proprietario con il conte Ignazio Porto. L'incendio aveva dato origine a polemiche, il Trento era sospettato di esserne la causa. Ma la Serenissima Repubblica crede in Ottavio Trento e lo nomina reggente della città di Crema. 16 Luglio 1784 Una folla strabocchevole e pagante partecipa alla inaugurazione dell'Eretenio con l'Olimpiade di Metastasio, musica di Cimarosa ed organizzazione di Ottavio Trento. 26 gennaio 1792 un superiore incarico come podestà e capitano di Bergamo Nel 1793 si guadagnò fama sinistra perché "da inghiettator di biade fece grave danno alla popolazione"
22 maggio 1795 il processo si concluse con la piena assoluzione del conte. Dopo aver occupato Vicenza, Napoleone diede il via al sequestro più completo dei beni di proprietà degli ordini religiosi. Tutto incamerato e inventariato: chiese, terreni, conventi, coltivazioni, opere d'arte. L'operazione rapida ed efficace, tornò a vantaggio della Francia. Napoleone che aveva bisogno di fondi per le campagne militari, pensò di vendere il tutto all'asta. Alla gara si presentarono in molti tra cui, Ottavio Trento il più ricco della città che, comprò tutto all'asta con l'intenzione di creare un fondo di solidarietà. 27 settembre 1807 Napoleone Bonaparte in visita a Vicenza conosce il Trento e lo esorta a farsi promotore dell'Istituto destinato alla cura e al ricovero degli anziani indigenti denominato "Casa di Ricovero, Industria e Lavoro" Il Trento è affascinato da Napoleone tanto che nel 1810, destina il suo patrimonio per la costituzione della casa di Ricovero.
28 dicembre 1810 con testamento, privo di eredi o discendenza diretta, sottoscrisse la donazione all'Istituto che porta il suo nome, della somma di lire 234.305 (qualche decina di miliardi di vecchie lire). L'istituto fu inaugurato nel 1813, accolse dapprima ospiti anziani bisognosi di assistenza. 11 gennaio 1811, Napoleone gli conferisce la croce di cavaliere dell'Ordine Reale italiano della Corona di Ferro. La sua tomba è all'Istituto Trento, il 17 marzo 1816, alla presenza del Granduca di Toscana, viene inaugurato il monumento funebre, opera di Antonio Canova. La Felicità che scolpisce l'elogio del Trento. Un riconoscimento voluto dai vicentini per un uomo, che in vita non ne aveva ricevuti tanti.
Attualmente il Trento ospita 156 anziani, nella la residenza San Pietro sulla Contrada omonima trovano alloggio 64 anziani a riposo.

Gerolamo Salvi Conte

Nato a Vicenza 16 ottobre 1804 (altre fonti 6 settembre 1804), morto 22 ottobre 1878
La famiglia Salvi (de Salvi) sembra provenisse da Bergamo dove risulta segnalata sin dal 1362.
Antonio Salvi e Catterina Caldera, avevano tre figli, Giuseppe il più anziano nato a Vicenza il 2 maggio 1799, morì improvvisamente il 3 gennaio 1860. Alessandro, nato a Vicenza 6 aprile 1801,
fu alla corte della principessa Amalia, figlia di Massimiliano re di Baviera e moglie di Eugenio di Beauharnais, vicerè d' Italia. Morì senza eredi a Vicenza il 26 luglio 1862. Nel 1750 a fronte di un versamento di 60 mila ducati nelle casse del Monte di Pietà, acquistano il titolo nobiliare per tutta la discendenza maschile dalla Repubblica Serenissima, sempre in crisi finanziaria, Nel 1790 i Salvi, che erano una delle famiglie più ricche della città, vengono ammessi al Consiglio dei Nobili Vicentini. Girolamo, trascorse tutta la sua vita ad amministrare il patrimonio di cui era l'ultimo discendente, essendo i suoi fratelli morti senza eredi. Durante la difesa di Vicenza del 1848, il Salvi non partecipò alla lotta perché nemico giurato del Pasini, dovette fuggire a Milano perché inseguito dai popolani. L'unico suo intervento è un manifesto del 16 aprile 1848 intitolato Manifesto di Vicenza diretto al Comitato Provvisorio Dipartimentale.
Le dispute per contendersi l'eredità del Salvi furono lunghe e aspre anche perché il Conte cambiò più volte il testo del testamento, prima per i parenti e poi il Comune di Vicenza per l' Asilo di mendicità che porta il suo nome. Il Conte Girolamo tuttavia, si assicurò la riconoscenza dei Vicentini per il lascito del suo patrimonio valutato in Lire 1.182.109 al Comune di Vicenza "mia cara patria, affinché, con la sostanza ereditata, debba fondare un Asilo di mendicità per ricoverarvi i poveri del comune di Vicenza non per vanità, ma perché resti memoria dell'affetto che porto alla mia città natale, che questo asilo sia chiamato Istituto Salvi" La Pia fondazione funziona regolarmente dal 2 luglio 1878, venne eretta Ente morale con Regio Decreto 21 ottobre 1883 con patrimonio di Lire 5.000.000, molto di più di quanto aveva lasciato Girolamo Salvi perché, altri benefattori aumentarono la sostanza come Francesco Rubini Lire 360.829, il fratello Angelo con Lire 75.530, la signora Scrinzi Teresa con Lire 50.000.
Anche il Giardino Salvi era nel lascito del Conte Girolamo, ma il 25 maggio 1907 il Comune acquistò il Giardino (12.000 metri quadri) per la somma di Lire 90.000, fu aperto al pubblico il 1° giugno 1909.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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