Città della Speranza, festa per 750 volontari a Rosà: raccolta fondi a 13.760 euro
Lunedi 9 Luglio 2018 alle 15:28 | 0 commenti
Cresce di anno in anno il numero di partecipanti alla “Festa dei volontari e simpatizzanti della Fondazione Città della Speranzaâ€. Domenica, ospiti per la quarta volta consecutiva nel parco del Caseificio Urbano Castellan a Travettore di Rosà , sostenitore della prima ora della Onlus, vi erano 750 persone, ovvero 150 in più rispetto all’edizione 2017. Bambini, giovani, adulti e anziani, provenienti da varie zone del Veneto, in primis dalle province di Vicenza e Padova, hanno trascorso una giornata all’insegna dell’allegria e della condivisione, oltre che del buon cibo, per ribadire il proprio appoggio alla Fondazione e all’importanza della ricerca per curare le più gravi malattie pediatriche.Â
Lo conferma anche il risultato della raccolta fondi che ha raggiunto i 13.760 euro.
“La ricerca genera un volano virtuoso e la gente crede in noi perché sa come lavoriamo e sa che non ci sono sprechi – ha affermato il presidente Stefano Galvanin –. Abbiamo aspettative enormi ed è pertanto necessario procedere con coraggio. Sarebbe bello vedere in questo parco, un giorno, tutti i bambini guaritiâ€.
Il fondatore Franco Masello ha sollecitato ciascuno a fare la propria parte: “Fare volontariato non significa essere buonisti, ma intelligenti e desiderosi di occuparsi di noi stessi. Non possiamo delegare il noi stessi alla politica, ma quest’ultima deve impegnarsi a rendere trasparente il volontariato e a non lasciarlo alla libera iniziativa. Solo l’unione fra le due componenti potrà dare risposte concrete e garantire, nel caso della Fondazione, continuità alla ricerca. Ciò significa portare altri cento ricercatori in Istituto di Ricerca Pediatrica, per i quali servono 5 milioni di euro in più. Per compiere questo balzo, ognuno deve fare la propria parteâ€.
Hanno portato il loro saluto anche il sindaco di Rosà Paolo Bordignon, il suo vice Simone Bizzotto, l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin e la ricercatrice Lara Mussolin.
Il successo della tradizionale festa, allietata dall’intrattenimento di Giancarlo Bernardi, è stato reso possibile grazie ai tanti partner che hanno collaborato all’organizzazione: dalle aziende che hanno offerto i cibi ai vari gruppi di volontari, alpini e donatori di sangue che si sono prodigati nella lunga cottura (ben 25 ore) della carne di sorana allo spiedo di 393 kg, nell’allestimento delle tavole e nel servire i commensali.Â
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.