Circoli di stranieri a Vicenza chiusi da polizia e Comune: "sono discoteche". Pentecoste: "ora non ho più un lavoro"
Giovedi 24 Marzo 2016 alle 11:56 | 1 commenti
È arrivata nella nostra redazione di viale Milano preoccupata e con in mano un pacco di documenti: “Ho tutte le carte in regola per aprire un locale: le licenze del Comune di Vicenza, Aics, Dogana, Ulss... Sono quattro anni che lavoro lì e dodici anni che faccio questo lavoro; ora l'hanno chiuso e io non sto più lavorando. Da venticinque anni sono arrivata a Vicenza, qui ho i miei figli. Io voglio che il sindaco Variati sappia ciò che sta succedendoâ€. Lei è Zemon Dol Pentecoste, una signora originaria della Costa d'Avorio. E la vicenda riguarda il circolo privato ricreativo-sportivo "Number One", in via dei Montecchi 23 in zona ponte Alto a Vicenza, frequentato da molti immigrati.
“Dove è possibile fare feste e balliâ€, ci dice Pentecoste indicando una dicitura su uno dei fogli che ha portato con sé.
Solo che secondo lo sportello unico delle attività produttive del Comune di Vicenza che ha disposto la sospensione dell'attività , il locale manca dei requisiti per rimanere aperto al pubblico, in quanto sprovvisto di licenza di pubblico spettacolo, con i relativi requisiti fiscali, di sicurezza e agibilità richiesti per le discoteche.
Già alcuni mesi fa era stato messo in atto dalle forze dell'ordine un sequestro preventivo del circolo. Provvedimenti notificati da vigili e polizia che stanno riguardando diversi altri club da inizio anno 2016 nella città di Vicenza:
“Sono stati chiusi sei circoli di stranieri negli ultimi mesi a Vicenza, senza motivo", denuncia Pentecoste che afferma di essere la proprietaria del circolo e conclude raccontando che:
"Sono andata da un avvocato, ma fare ricorso contro il provvedimento sarebbe costato dai tre ai quattro mila euro... Mi ha consigliato di aprire fuori Vicenzaâ€.
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