Cinema Berico, Sel: Variati non ci convince, prova alleanze o non sa dialogare con la città?
Venerdi 9 Marzo 2012 alle 20:56 | 0 commenti
Tomaso Rebesani, coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà  - Sinistra Ecologia Libertà ha seguito con attenzione le ultime vicende emerse intorno al recupero dell'area in contrà Busa San Michele per due ragioni essenziali: misurare attraverso quest'ulteriore episodio la capacità dell'attuale Amministrazione cittadina di avere una visione d'insieme delle cose; vedere il modo in cui si sarebbe risolto il confronto con la parte di cittadini esterni al Consiglio Comunale contrari all'operazione immobiliare sull'edificio.
Noi pensiamo infatti che fossero questi i due punti nodali della scelta amministrativa in questione. Quanto è stato scritto e detto a proposito di ipotetiche nuove o future maggioranze serve solo a solleticare la fantasia o l'ego di qualche piccolo esponente politico. In questo momento non conta quali saranno le alleanze tra un anno, ma come sceglie di procedere il Sindaco della città in merito ad un immobile vetusto in centro storico. Questo è il tema. La scelta del Sindaco non ci convince: innanzitutto perché non siamo d'accordo con una costruzione delle scelte amministrazione senza il confronto con i soggetti interessati o coinvolti. E' il caso della richiesta della Presidente di Italia Nostra di intervenire per argomentare la necessità di opporsi alla Sovraintendenza per arrivare all'abbattimento del vecchio immobile. Si è deciso invece di non farla intervenire, anche se attraverso un voto democratico, ma in cui la scelta del Sindaco è stata determinante. Perché avere paura di confrontarsi con un esponente significativo dell'associazionismo vicentino? La ragione di tale scelta ci sfugge.
Il comportamento del Sindaco non ci convince per una seconda ragione: ancora una volta come nel caso della rotatoria di Borgo Scroffa e l'abbattimento del pioppo nero, oppure nel caso dell'ordinanza di divieto dell'elemosina, oppure quella cosiddetta antispritz, ci troviamo di fronte a scelte rigide, ma isolate, occasionali, che non sono frutto di una visione politica ampia, non si capisce qual'è la visione di città che sta dietro quell'improvviso rigore o rigidità . Una rotatoria qua e là , con qualche albero tagliata, ma per quale progetto di mobilità cittadina? Chiudono i bar in centro o per le ordinanze o per l'aumento degli affitti comunali, ma non si capisce come secondo il Comune debba essere vissuto il centro storico cittadino, soprattutto da parte dei giovani. E stessa cosa con l'ex-cinema Berico: vogliamo valorizzare il centro storico? e come? non mi pare che facendone ricostruire un pezzettino alla volta andiamo lontano dalle strade intraprese nel passato.
Ci vorrebbe qualcosa di più: cercare di parlare con tutta la città per farla contare e avere un'idea di città . Sulla vicenda dell'ex-Cinema berico ci pare siano mancate sia l'una che l'altra cosa.
Credit Nicola Crovato
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