Cimitero ex israelitico di Vicenza, area da decenni "pappabile" preda
Domenica 19 Febbraio 2017 alle 11:33 | 0 commenti
 
				
		Nel 2004 io e altri miei amici abbiamo provveduto a manifestare il nostro grande disappunto contro il sindaco Enrico Hüllweck (Forza Italia e Lega), che voleva dare una diversa destinazione all'area cimiteriale. Se il sindaco Achille Variati (PD, renziani e compagnucci vari) crede in un trattamento migliore, si sbaglia. Non faccio sconti a nessuno. Ma possibile che il Comune non abbia copia del progetto che io, che non ho mai fatto politica, ho in mie mani consegnatomi dall'allora assessore Piazza? Ma che ci fanno i nostri politici con i progetti elaborati dalle precedenti amministrazioni?
Onanismo? (diplomatica anche questa volta). I nostri amministratori parlano, ma non sanno che cura e manutenzione di quel cimitero spetta al Comune perché «con variazione 1.511 del 1932, il relativo mappale A del foglio L/40 il cimitero acattolico passa dalla partita luoghi sacri e pubblici "in ditta" al Comune di Vicenza, per rettifica di intestazione visto il decreto del 25 novembre del 1931 numero 16546».
 Forse Variati pensava che la dipartita del dottor Marco Jarach mi  avrebbe indebolito? Finanziariamente sì, ma io condividevo con Lui (in maiuscolo)  interessi e Amici e lui finanziava le attività. Finiti i finanziamenti,  interessi (non speculativi, ndr) e Grandi Amici sono rimasti. Seguo  questo cimitero da quando avevo vent'anni e da bambina mia nonna mi ci  accompagnava spesso e mi raccontava le storie di vita delle persone che  non c'erano più.
Forse Variati pensava che la dipartita del dottor Marco Jarach mi  avrebbe indebolito? Finanziariamente sì, ma io condividevo con Lui (in maiuscolo)  interessi e Amici e lui finanziava le attività. Finiti i finanziamenti,  interessi (non speculativi, ndr) e Grandi Amici sono rimasti. Seguo  questo cimitero da quando avevo vent'anni e da bambina mia nonna mi ci  accompagnava spesso e mi raccontava le storie di vita delle persone che  non c'erano più.
L'amministrazione Variati si metta il cuore in pace  ed anche quelle che verranno lo facciano... perché finché io sarò viva  quel cimitero non si tocca. Mi rammarico solo di non essere stata capace  di trovare un erede delle mie iniziative, io non sono più tanto giovane  anagraficamente, dovrò contare sui nipoti dei nipoti dei miei amici e  spero di incontrarli a Roma o a Milano per "istruirli". In fondo non  sono ancora morta, prima che i medici controllino me, io controllo loro!  Mente, memoria e memoria elefantiaca sono ancora lucide.
Ogni  diversa destinazione del Cimitero va sepolta, vista l'intesa tra la  Repubblica Italiana e l'Unione delle comunità israelitiche italiane  siglata a Roma nel 1987. In sostanza un articolo dell'accordo stabilisce  che, da quella data, su richiesta della comunità ebraica competente, i  piani dei Comuni individuano "reparti speciali" dei cimiteri destinati  alla sepoltura dei defunti ebrei. Analizzando il testo si capisce che le  sepolture già avvenute sono perpetue in conformità della Legge e delle  tradizioni ebraiche. Salvo che il Comune di Vicenza, che per effetto  della citata Legge ne è diventato il proprietario, non provveda a  trasferire le salme a Gerusalemme, accollandosene i costi che sono  esosi. Io sono convinta, da perfida ma corretta quale credo di  essere, che quell'area sia "pappabile"...a ridosso com'è delle mura  storiche. Sarebbe opportuno sentire i pareri dei proprietari dei terreni  confinanti, che io ben conosco perché in più occasioni contattata. Un  cimitero vincola l'area circostante rendendola inedificabile. Un parco  giochi per bambini? Poveri bambini... un parco giochi senza parcheggio,  senza marciapiedi, senza un bar per i nonni? Ma come ci arrivate piccole  stelle se i vostri genitori vi portano a scuola in macchina? Dal parco  giochi al cemento il passo è breve. Il parco giochi sarà curato e  gestito come quello in centro storico, dopo di che voi non lo  frequenterete più e sarà destinato ad aerea edificabile. A proposito che  fine ha fatto il parco giochi che era in via fratelli Bandiera? Esiste  ancora? Bambini, ribellatevi al vostro sfruttamento finalizzato a fini  politici, e chiedete con forza, la pulizia e l'ordine degli spazi verdi  della città, Campo Marzo e Giardino Salvi meritano un accurato restauro  con custode in modo che possiate giocare con tranquillità.
Io sono convinta, da perfida ma corretta quale credo di  essere, che quell'area sia "pappabile"...a ridosso com'è delle mura  storiche. Sarebbe opportuno sentire i pareri dei proprietari dei terreni  confinanti, che io ben conosco perché in più occasioni contattata. Un  cimitero vincola l'area circostante rendendola inedificabile. Un parco  giochi per bambini? Poveri bambini... un parco giochi senza parcheggio,  senza marciapiedi, senza un bar per i nonni? Ma come ci arrivate piccole  stelle se i vostri genitori vi portano a scuola in macchina? Dal parco  giochi al cemento il passo è breve. Il parco giochi sarà curato e  gestito come quello in centro storico, dopo di che voi non lo  frequenterete più e sarà destinato ad aerea edificabile. A proposito che  fine ha fatto il parco giochi che era in via fratelli Bandiera? Esiste  ancora? Bambini, ribellatevi al vostro sfruttamento finalizzato a fini  politici, e chiedete con forza, la pulizia e l'ordine degli spazi verdi  della città, Campo Marzo e Giardino Salvi meritano un accurato restauro  con custode in modo che possiate giocare con tranquillità.
In Libia  sul cimitero ebraico ci hanno costruito un'autostrada voluta da  Gheddafi, ma avete visto che fine ha fatto la famiglia Gheddafi e che  tragedia ha colpito il popolo libico? Distruggere un cimitero secondo la  Ghemarà porta solo disgrazie, a chi lo distrugge in primis e a chi ne  usufruisce in seguito. E così sia per chi per il proprio potere svilisce  memoria ed affetti altrui, questo lo dico io. L'esaltazione della  Memoria assume pesi (mediatici) enormi durante le Giornate politicizzate, ma viene  troppo spesso alleggerita da vigliacchi giochi di sfumature,  strumentalizzata per mero interesse personale e  si trasforma in  esaltazione dell'ozio intellettuale, che diventa a sua volta incubatore  di grande ignoranza e metafora di una comunicazione perversa.
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