Ciambetti "Il governo del rigore premia Sicilia degli sprechi: spending review alla rovescia"
Venerdi 5 Ottobre 2012 alle 22:06 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - "Il governo Monti vara la spending review alla rovescia: i tecnici del rigore quando tolgono la bombetta della city di Londra per indossare la coppola di Palermo continuano nella vecchia strada: paga solo chi è onesto". Durissima presa di posizione dell'assessore regionale del Veneto al Bilancio ed Enti locali Roberto Ciambetti all'annuncio "dell'ennesimo inciucio in salsa palermitana".
"Mentre viene imposto rigore alle Regioni e al decentramento con il giusto obiettivo di impedire sprechi - ha detto Ciambetti -, lo Stato concede alla Regione Sicilia di sfondare di circa 600 milioni il Patto di Stabilità per la spesa corrente e di altri 300 milioni per gli investimenti, prevedendo poi altri 2300 milioni per la sanità . Ritengo l'accordo ratificato dal ministro Grilli con la Regione Sicilia la cartina al tornasole di un atteggiamento molto pericoloso perché afferma il principio per cui chi spreca è premiato, che tiene i conti in ordine è punito: alla faccia della spending review e degli intenti moralizzatori". L'assessore regionale al Bilancio del Veneto, Roberto Ciambetti, censura senza mezzi termini l'accordo raggiunto tra Governo e Sicilia con l'ampliamento delle possibilità di spesa data alla regione siciliana firmato il 4 febbraio. "Si perpetua l'ingiustizia per cui una Regione dai conti a posto, come il Veneto, viene penalizzata. In Sicilia il costo dei dipendenti è di almeno 11 volte quello del Veneto. Ogni mille residenti, il Veneto conta 0.54 dipendenti regionali mentre la Sicilia ha 4.2 dipendenti ogni mille abitanti: l'industria più attiva dell'isola è la Sanità pubblica, per cui un siciliano ogni 94 è impiegato nelle Asl. Che la Sicilia si la Regione più spendacciona d'Italia è un dato certo: perché continuare a premiarla"? L'assessore rincara la dose: "Il costo della Regione del Veneto è di circa 2.709 € per cittadino contro una media nazionale di 3.454 € pro-capite. Di questi 2.709 € di questi ben 1,530 € vanno per la sanità , 201 € per il territorio-ambiente, 184 € per l'Assistenza sociale, prime tre voci di spesa in assoluto. Nel 2011 le spese del personale della Regione Veneto erano di 29 € per abitante, contro una media nazionale di 64.3 €, abbiamo spese di funzionamento pari a 43 € per abitante contro una media nazionale di 87.4 €, ma siamo strozzati dai vincoli del patto di stabilità . Infatti, lo squilibrio del Patto di Stabilità fa sì che, con un calcolo al 2009, che per altro è confermato nelle proporzioni nelle annualità successive, la spesa pro-capite ammessa nel Veneto sia di 491 € contro una media nazionale per le Regioni a statuto ordinario di 647 €: anche solo riconoscendo alla nostra Regione un valore pari alla media nazionale, potremmo reimmettere nel circuito economico oltre 786 milioni di €, che non significa aumentare la spesa, bensì sostenere l'economia non con sovvenzioni ma facendo lavorare le nostre imprese. A questa nostra richiesta il governo ha sempre risposto di no, talvolta adducendo motivazioni risibili tal'altra nemmeno prendendo in considerazione l'ipotesi. Ora, leggere di un accordo in cui si autorizza la Sicilia a sforare il patto per 900 milioni ai quali andranno ad aggiungersi altri 200 milioni per la sanità viene veramente da chiedersi quale sia la logica che guida il governo tecnico. Non possiamo infatti dimenticare che, stando a uno studio di Assoedilizia quindi una struttura privata che non ha nulla a che vedere con noi, il residuo fiscale del Veneto era nel 2008 di 2.640 € per cittadino, cioè ogni veneto pagava in più rispetto a quanto riceve alla Pubblica amministrazione; nello stesso anni il cittadino siciliano riceveva in più rispetto a quanto versava 3.040 €. Questa proporzione - conclude l'assessore regionale veneto - oggi, con l'aumento delle imposte reali, è cresciuta. Bechi e bastonà ? Ma fino a quando"?
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