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Ciambetti polemizza con Puppato e Marotta sul Patto di stabilità e sulla disobbedienza

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 27 Febbraio 2012 alle 22:22 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, Regione Veneto - "Mi auguro che le agenzie di stampa abbiano riportato in maniera sbagliata il pensiero di Laura Puppato perché, se così non fosse, la capogruppo del maggior partito d'opposizione dimostrerebbe d'avere una scarsa, se non nulla, conoscenza delle norme relative al Patto di stabilità". L'assessore regionale al Bilancio del Veneto Roberto Ciambetti ribatte prontamente alle dichiarazione della capogruppo del Pd a palazzo Ferro Fini, che aveva invitato il presidente Zaia a liquidare i fornitori di enti ed istituzioni anziché minacciare quelli che ha definito atti di insubordinazione.

"A dire il vero - spiega Ciambetti - se pagassimo violeremmo la legge, quella del Patto di stabilità. E questo significherebbe commettere un grave errore, andremmo contro la legge e ci metteremmo, formalmente, dalla parte del torto. La legge ci impone di tutelare gli interessi dei nostri cittadini e difendere le nostre risorse economiche e disponibilità della Regione è fare l'interesse dei veneti, perché quei soldi, che non possiamo spendere checché ne pensi Laura Puppato, sono frutto di un gestione virtuosa e rispettosa della norma, cosa che non tutte le Regioni italiane possono vantare".
"In secondo luogo le parole del consigliere del Pd manifestano un vero e proprio lapsus freudiano: lei parla di insubordinazione, comportamento tipico di un militare o di un subalterno, quasi a voler significare che, nella sua cultura e idea, la Regione è comunque inferiore allo Stato, mentre la Costituzione della Repubblica pone Comuni, Province, Regioni e Stato sullo stesso piano, con pari dignità, diversi compiti e ruoli, ma nessuno sottoposto o subordinato all'altro, cosa che la capogruppo del Pd tralascia forse. Questo fa trasparire la tradizione vetero comunista che idolatrava il centralismo e lo statalismo, con esiti che purtroppo tutti conosciamo. Io non posso dare ordini ai Comuni - spiega ancora Ciambetti - né sottrarre alle amministrazioni locali risorse, fondi, finanza, patrimonio. Lo Stato invece può tutto? In nome di che? Di un bene superiore comune? Non è forse un bene superiore comune impedire che alcune Regioni siano voragini di fondi pubblici? E' bene comune immaginare di colmare quelle voragini con i soldi sottratti alle Regioni austere e virtuose? No, lo Stato non può tutto, né può esercitarsi in un abuso di potere, una netta e ingiustificata violazione della Costituzione, un atto di ingiustizia incredibile ai limiti dell'eversivo".

 

Ciambetti a Marotta (Idv): "eseguire un ordine sbagliato significa rendersi complici"


"Don Lorenzo Milani diceva che l'obbedienza non è una virtù quando obbedire è rinuncia ad agire, diventa alibi, è mancanza di responsabilità". Secca la risposta dell'assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti al consigliere dell'IDV Gennaro Marotta: "la disobbedienza civile, l'obiezione di coscienza, la protesta che non è violenza ma difesa del diritto sono strategie nobili e legittime. E' sbagliato eseguire l'ordine errato. L'ufficiale che non si ribella al suo superiore davanti a un comportamento irresponsabile o palesemente erroneo è corresponsabile, è complice e noi non siamo complici di chicchessia: se il comandante fa rotta sugli scogli, il secondo ha il dovere di evitare il disastro. Chi invita, invece, a eseguire quell'ordine è, come minimo un fiancheggiatore. A Marotta, come ad altri, sfugge il fatto per cui la Regione non è un ente subalterno allo Stato, e se lo Stato sbaglia è doveroso rifiutarsi di seguirlo nell'errore. Qui non c'entra nulla l'essere di destra o di sinistra, moderati, conservatori, progressisti o liberal chic: qui c'è da difendere un principio e l'intero Titolo V° della Costituzione. La disobbedienza civile, pacifica ma ferma, in questo caso è un atto di legittima difesa: la disobbedienza civile è stata una grande leva che ha portato svolte impensabili, mentre non è più il tempo del ‘signorsì, signor Stato. Quei soldi che Monti pretende da noi, dopo che il Veneto ha sempre fatto la sua parte e ha sempre avuto il bilancio in pareggio, il governo li vada a prendere altrove, li pretenda da quelle Regioni che hanno dilapidato e sprecato le risorse pubbliche. Non venga da noi".

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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