Quotidiano |

Chiusura Askoll Castell'Alfero: in esclusiva il documento con le motivazioni dell'azienda

Di Martina Lucchin Martedi 25 Febbraio 2014 alle 21:00 | 4 commenti

ArticleImage

Chiudere Castell’Alfero per salvare l’intero gruppo Askoll. Sembrerebbe essere la motivazione principale dell’apertura di questa mattina della procedura di messa in mobilità dei lavoratori dello stabilimento Askoll di Castell’Alfero. Una notizia non proprio a ciel sereno, visto che questa possibilità aveva fatto capolino nelle intenzioni del Gruppo Askoll già da ottobre. Possibilità che aveva portato dal 13 febbraio al blocco della produzione con uno sciopero a rotazione dei dipendenti astigiani.

Le motivazioni addotte dalla azienda si leggono nella raccomandata inoltrata all’Unione Industriali di Asti e alla Rsu dell’azienda, a firma dell’amministratore delegato di Askoll P&C Alessandro Beaupain e che siamo in grado di pubblicare qui.

Nonostante il piano di ristrutturazione aziendale avviato nel 2009, con interventi negli anni di più di 13 milioni di euro, la crisi economica (in particolare quella del settore degli elettrodomestici) assieme alla concorrenza da parte dei produttori asiatici e al trasferimento dei clienti nei paesi “low cost”, si legge, hanno ridotto di molto la redditività dell’azienda. Per arrivare poi al colpo di grazia: “la situazione molto difficile in cui versa la società, negli ultimi mesi è stata ulteriormente aggravata sia dal fallimento di un importante cliente con il quale erano in corso trattative commerciali (il gruppo Fagor-Bradt), sia dalla decisione da parte dei principali clienti che acquistano il BPM Askoll Motor di non procedere con ulteriori aumenti degli ordinativi rispetto agli ultimi volumi, che risulta essere di gran lunga inferiori alle previsioni.”

Da qui la decisione di aprire la procedura di messa in mobilità e di cessare l’attività. Come si legge nella comunicazione ufficiale di Askoll, di fronte a delle perdite di bilancio di 6 milioni, previste sia per il 2013 che per il 2014, e ad un orizzonte che non lascia speranze, l’unica soluzione per non tirare a fondo l’intero gruppo è quella di chiudere i battenti a Castell’Alfero. “La società non ritiene, date le condizioni attuali, di poter ricorrere a strumenti alternativi atti ad evitare la dichiarazione di mobilità. In particolare non risultano applicabili nel caso concreto per il personale eccedente individuato gli altri ammortizzatori sociali”. “Fino al 7 giugno 2014 - si legge ancora nella comunicazione dell’amministratore delegato Beaupain - l’attività produttiva proseguirà, dopo di che cesserà con la relativa messa in mobilità di tutto il personale”. 221 persone dovranno, quindi, dire addio allo stabilimento di Castell’Alfero della società vicentina. 

Leggi tutti gli articoli su: Askoll, Castell'Alfero, Gruppo Askoll, Alessandro Beaupain

Commenti

Inviato Mercoledi 26 Febbraio 2014 alle 08:58

ma come, 7 pagine di documento per spiegare perchè chiude lo stabilimento?? bastava dire che Marioni si da all'ippica... (vedi il progetto del centro ippico a Caldogno) Se uno ha il grande sogno di fare un centro ippico che le malelingue (ma proprio le peggiori) dicono nasconda una speculazione edilizia perchè glielo si vuole impedire? Sarà pur libero uno con i soldi suoi di costruire dove il sistema idrogeologico è completamente compromesso... o no? vedrete che se gli altri vanno sott'acqua le nuove costruzioni di Marioni saranno opportunamente rialzate.
Inviato Mercoledi 26 Febbraio 2014 alle 14:59

Noi abbiamo spiegato le "ragioni" con 7 pagine di cui due dell'azienda che ha provato a giustificare e 5 dei lavoratori, nel silenzio totale della stampa di Vicenza. E dagli articoli viene fuori chiaro che problemi ci saranno anche a Vicenza per lavoratori e sindacati che VicenzaPiù ha "aiutato" a tirare fuori dalla sabbia il loro collo ... Del centro equestre chi ne ha parlato per prmo per quanto riguarda i 100.000 euro prestati da Marioni al Comune' Noi diamo voce a tutti, anche all'azienda, è il nostro lavoro informare Le nostre opinioni sono chiare e speriamo che lo siano sempre di più quelle degli altri
Inviato Mercoledi 26 Febbraio 2014 alle 15:25

@Redazione secondo me, il commento di Giordano voleva essere ironico e non accusatorio...potrei sbagliarmi. Cmq vi faccio i miei complimenti perché effettivamente il Vs. è stato l'unico giornale che ha dato evidenza a questa situazione, al contrario del GDV in cui (almeno online) non ho trovato 2 righe in merito. Cordiali saluti, D.C.
Inviato Giovedi 27 Febbraio 2014 alle 17:19

esatto gentile virtuality, la redazione non ha colto.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network