Cgil Vicenza contro la manovra: mercoledì 20 manifestazione e incontro col prefetto!
Lunedi 18 Luglio 2011 alle 20:32 | 0 commenti
Marina Bergamin, Cgil Vicenza - "La manovra finanziaria che è stata approvata avrà effetti dirompenti sulle fasce più deboli della popolazione, sulle famiglie, i disabili, i giovani, i pensionati, le aziende sane e gli Enti Locali virtuosi. A pagare saranno, insomma, sempre i soliti. E i soliti saranno esonerati". Lo afferma la segretaria generale della Cgil vicentina, Marina Bergamin, annunciando che mercoledì mattina 20 luglio il sindacato di via Vaccari organizza un presidio in contrà Gazzolle sotto la Prefettura di Vicenza dalle 10,30 alle 12 per sostenere la controproposta della CGIL e illustrarla al rappresentante di Governo.
"Vogliamo che ciascuno dal suo posto lavori per un'altra politica economica che abbia al centro rigore ed equità - sottolinea Bergamin - . La Cgil fa la sua proposta perché l'Italia per bene non può tacere".
L'appello della Cgil vicentina
La Segreteria generale della Cgil vicentina rivolge un appello ai cittadini, alle forze politiche, sociali ed economiche della Provincia, della Regione e del Paese.
"Nei primi giorni di luglio abbiamo assistito all'assalto al nostro Paese da parte della speculazione finanziaria, ovvero dei 'mercati', capaci - drammaticamente - di mettere in ginocchio interi Stati". E prosegue: "Il 'mercato', dopo la crisi di questi anni, ha ripreso il vigore di prima, la voracità di prima: l'economia di carta può rimettere in ginocchio l'economia reale e quindi il lavoro, con la violenza di sempre. La speculazione finanziaria ha buon gioco, stanti i conti dello Stato italiano, peggiorati in questi ultimi anni: aumentano deficit e debito pubblico, stenta la crescita, calano occupazione, reddito delle famiglie, consumi. Sono peggiorate le condizioni di lavoro, contraddistinte da forte precarietà . Sono in aumento le disuguaglianze, come ci dice bene l'indice di Gini che, in quanto a disuguaglianze, ci colloca fuori dall'Europa e a fianco degli Usa".
"Di fronte all'abisso dei conti fuori misura non si possono voltare le spalle, un sindacato non lo può fare", sottolineano in via Vaccari e aggiungono drammaticamente: " Il tema è: chi paga?"
All'orizzonte ci sono tagli, rinvii, riduzioni che riguardano sostanzialmente i cittadini normali, i lavoratori, i pensionati. Nulla cambia per il ceto politico, per la rendita, per i grandi patrimoni, per l'evasione e la corruzione: cifre da capogiro, bastevoli a coprire più manovre finanziarie. "E invece no: la manovra finanziaria di luglio - da subito e con le deleghe da realizzarsi nei prossimi mesi - toccherà ancora i più deboli, le famiglie, i disabili, i giovani e i pensionati, le imprese sane e gli Enti Locali virtuosi", ripetono dalla Cgil e sottolineano: "Ciò non è accettabile".
"L'Italia per bene è in sofferenza e cominciano a scemare le speranze - denuncia la segretaria della Cgil vicentina Marina Bergamin - . Senza speranze un paese muore. Prima che sia tardi facciamo un appello affinché ciascuno faccia la propria parte, invochi una svolta radicale, che non salvi questo o quel pezzetto di interesse, ma salvi il futuro di un Paese che non si merita il declino".
E infine lo slogan della Cgil: "Un'altra politica economica è possibile. Basta volerlo. Bisogna pretenderlo".
Le proposte: lotta all'evasione, tasse su rendite e grandi patrimoni, lotta al lavoro sommerso, il caporalato reato penale, beni comuni e welfare alla base della crescita del paese, abbattere divario tra nord e sud, no i privilegi politici
La Cgil lancia una serie di controproposte rispetto alle soluzioni trovate dal Governo per la politica economica e fiscale e sl lavoro e sul welfare.
Primo: un piano straordinario contro l'evasione fiscale che ne programmi la riduzione strutturale introducendo norme più restrittive sulla tracciabilità (oltre 500 Euro) e incrociando tutte le banche dati esistenti.
Segue come senso punto un necessario aumento immediato della tassazione sulle rendite finanziarie.
Inoltre ci vuole l'introduzione di una imposta sulle Grandi ricchezze.
Quarto punto: mettere in atto una vera lotta al sommerso rendendo il "caporalato" reato penale e con nuove norme sugli appalti.
Quinta proposta: assunzione dei beni comuni e dei temi del welfare come elemento qualificante della crescita del Paese, producendo per questa via un'economia di spesa e un sostegno alla crescita.
Sesto filone: ci vuole una politica di riequilibrio della spesa per il Sud e un diverso utilizzo dei Fondi strutturali, non appannaggio del Governo ma risorse necessarie a contrastare oltre il divario, la divaricazione, sociale ed economica del Paese.
La settima e ultima macro-proposta riguarda un serio provvedimento sui privilegi della politica riducendo il proliferare delle strutture che rappresentano duplicazioni e con una generale politica di moralizzazione dei rapporti tra Pubbliche amministrazioni e imprese oltre che delle spese relative all'esercizio delle funzioni di rappresentanza.
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