Cgil, Cisl, Uil: sciopero e presidio addetti alle pulizie Ulss 6 e Ulss 3 il 30 e 31 ottobre
Lunedi 29 Ottobre 2012 alle 15:18 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Il 30 ottobre presidio davanti all'ospedale di Vicenza, il 31 tocca agli ospedali di Bassano e Asiago e dei distretti sanitari. Braccia incrociate, domani e dopodomani, degli addetti del settore pulimento che lavorano per conto della Coopservice scpa, la ditta che ha l'appalto delle pulizie negli ospedali di Vicenza, Bassano del Grappa, Asiago e nei relativi distretti sanitari e che ha annunciato ben 77 esuberi.
Come se non bastasse, per quanto riguarda Vicenza città , Manutencoop ha espresso il proprio rifiuto a ridiscutere la possibilità di valutare il cambio di appalto, avvenuto il primo ottobre scorso, e la spartizione concordata tra le due ditte affinché i licenziamenti non abbiano esito. I sindacati pertanto non ci stanno e hanno indetto due scioperi.
Il primo, organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e Uil Trasporti di Vicenza, si terrà domani, martedì 30 ottobre, e riguarda i 26 lavoratori e lavoratrici operanti presso l'Ulss 6 e il cui posto di lavoro è a rischio. È previsto uno sciopero di quattro ore all'inizio di ogni turno di lavoro e, dalle 9 alle 12, un presidio sul piazzale fronte ospedale (viale Rodolfi 37).
Stesse modalità verranno osservate a Bassano dove, però, i 51 dipendenti oggetto di una procedura di licenziamento collettivo sciopereranno mercoledì 31 ottobre. Il presidio si terrà anche in questo caso nel piazzale di fronte all'ospedale (via dei Lotti 40). A dichiarare lo stato di agitazione sono Filcams Cgil e Fisascat Cisl.
I sindacati auspicano che anche la Regione Veneto faccia la sua parte in questa vicenda. "Chiediamo in particolare di rivedere i tagli imposti alle gare d'appalto - affermano le organizzazioni sindacali -, affinché venga garantita la qualità dei servizi erogati negli ospedali vicentini".
Sono invitati a partecipare ai presidi anche le persone che sostengono il mantenimento della qualità del servizio ospedaliero e che non accettano tagli ai servizi dell'ammalato e alla cittadinanza.
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