Cristiano, Jacopo e Matteo: sudditi di Variati. I Gianni, no
Sabato 20 Dicembre 2014 alle 23:41 | 0 commenti
Stasera con pochi cenni, magari da approfondire nei giorni feriali e post natalizi, vediamo un po' cosa succede a Vicenza per i ruoli di vertice, politici e pubblici, dopo che qualche giorno fa abbiamo già fatto notare come per appalti dubbi a cooperative più o meno virtuali e per gestione dei vertici delle municipalizzate poi non è la nostra città che brilli rispetto alla Roma dei cecati... Vediamo, quindi, e proviamo a capire.
Partiamo da Cristiano Rosini, il comandante della polizia locale sbertucciato da Striscia la Notizia che fa fare una pessima figura a Vicenza tutta perchè parcheggia dove e come vuole e entra ogni giorno in zona Ztl per accompagnare i suoi rampolli a scuola, dopo, ci pare, aver rallentato i permessi a entrare in Ztl all'auto dei nostri media, che lì ci vanno per lavorare e informare i cittadini, magari su gente come lui.
E Variati, il sindaco tutto d'un pezzo, con gli avversari e i deboli, cosa fa? Gli toglie il permesso di girare in Ztl. In Inghilterra il ministro dell'Energia, il liberaldemocratico Chris Huhne, un ministro della corona, per aver "girato" la multa alla moglie per far attribuire a lei i punti di penalità sulla patente si è, regalmente, dimesso. Da ministro.
Ma Cristiano Rosini per le infrazioni al codice è in così buona compagnia di uomini al vertice della città e tutti vicini a Variati da far pensare che ignorare il codice sia titolo di merito.
Passiamo, infatti, a Jacopo Bulgarini d'Elci, l'unto dal Signore dei palazzi, da Trissino a Nievo.Â
Lui, oltre al ritiro della patente per aver superato a Malo i limiti alcolemici previsti dal codice della strada, ha subito anche la sospensione per sei mesi della tessera da pubblicista dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto per non aver pagato, passi, la relativa tassa, e, nonostante questo provvedimento, ha firmato illecitamente, non può passare, in quei mesi da direttore (ir)responsabile InformaCittà .
E Variati, il sindaco severo, con... i giornalisti scomodi ("i" o "il" giornalista?) ma non con i suoi bracci "destri", magari pescati anche in conflitto di interessi con le loro aziende che lavorano per la Fiera e non solo, cosa fa? Lo nomina suo vice sindaco e assessore alla crescita (del tasso alcolemico?).
In Germania il ministro della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg, un ministro della repubblica guida dell'Europa, per aver scopiazzato parte della sua tesi di dottorato, non per aver diretto illecitamente un giornale, si è, teutonicamente, dimesso. Da ministro.
Ma la storia del "codice infranto" non finisce qui, anzi, condita da qualche triste allusione, e non solo allusione, alle lucciole contro cui combatteva da assessore, Matteo Quero si becca un provvedimento per non essersi fermato allo stop delle forze dell'ordine in zona limitrofa a Ponte Alto.
Bisogna dire che Quero, leader di "Nessuno escluso" e, quindi, umanamene pronto a non sentirsi l'unico esente dalle tentazioni, si scusava con la famiglia e si dimetteva da assessore, anche se dopo un tira e molla con Variati, che da lui pretese quelle dimissioni che poi non ha chiesto a Bulga e Rosi.
Ma il prode Achille, forse per riparare al metro diverso applicato, prima, al "lievito" della città e ora confermato col comandante, che gestisce le multe ma "se ne fotte" di quelle da autoemettersi, ha nominato al vertice di Amcps, sicuramente per competenza, Matteo Quero, titolare della più grande agenzia di pratiche auto della zona.
A New York Mohamed El-Erian, manager di Pimco, il più grande gestore del mondo di bond con circa duemila miliardi di dollari gestiti, ha sconvolto il mondo della finanza con le sue dimissioni motivate da voler stare di più con sua figlia e di non poter fare due mestieri, manager e padre. A New York, si sa, amano poco il lavoro e, perciò, ci si dimette per stare con i figli. A Vicenza, no, siamo tutti stakanovisti e di mattina, che so, si fanno passaggi di proprietà delle auto, di pomeriggio si gestiscono i lavori per riparare le strade dai danni fatti dalle stesse auto, di sera si sta con i figli e di notte... D'altronde chi (non) lavora (non) fa l'amore...
In tutto questo elenco delle marachelle degli uomini del Signore (elenco fatto da chi, dicono, sia esperto in ben maggiori marachelle, fatte, però, lo dicono gli stessi "accusatori", a favore di altri e non di se stesso e soprattutto non insignito di ruoli pubblici) Variati un "uomo" lo ha dimenticato.
Gianni Giglioli si dimise, autonomamente e subito, da assessore quando fu toccato (e insultato sui giornali di regime) dalle accuse per il caso Aim Bonifiche.
Giglioli fu, poi, l'unico ad essere assolto con formula piena dopo anni di sofferenze umane, oltre che danni professionali ed economici, e non per multe per bicer de vin o per presunte allegre amicizie o per guida da comandante del traffico personalizzato.
Ma Gianni Giglioli non è più rientrato nelle simpatie e nella rosa degli incarichi di prestigio del sindaco e ora anche presidente della provincia.
Perchè?
Provate a rispondere a queste due domande.
Cristiano, Jacopo e Matteo hanno mai contraddetto o meno che adulato il loro sindaco?
Gianni Giglioli ha puntato il dito contro le, fortuite per carità , simpatie per il gruppo Maltauro (via Ecoveneta nel caso Aim) di Variati e di altri uomini suoi, come il fido e immortale, in Aim, Dario Vianello?
Se rispondete con un "no" alla prima domanda e con un "sì" alla seconda potreste aver trovato la risposta a quel perchè? e, forse, la chiave di lettura della gestione del potere del sindaco, che è vanesio ma anche cinico: ama il consenso servile e prova a schiacciare chi si frappone tra lui e i suoi veri obiettivi.
Prova a schiacciare.
Perchè spesso ci riesce: provate a scrutare il terrore negli dei consiglieri comunali di sudditanza e dei suoi assessori, dove suoi vuol dire "suoi".
Talvolta no: provate a chiedere a Gianni. E a Giovanni.
Forse tra i pochi che "si frappongono" non perchè non gli riconoscano qualità , anzi, ma perchè pensano che il sindaco e presidente le sprechi per l'unico vero Dio in cui crede: il potere.Â
E il potere, caro Achille, inebria e porta a errori di incontinenza. Prima o poi.
E questo poi, non sappiamo se Gianni, ma di sicuro Giovanni, che ora sta scrivendo, teme che sia già iniziato.Â
Te lo ha detto e te lo ripete lealmente, lui che, fidandosi, ti appoggiò nel 2008, prima, ma non poi, nel 2013.
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