Centro Servizi per il Volontariato di Vicenza, sede nuova ma spirito confermato
Sabato 20 Dicembre 2014 alle 16:57 | 0 commenti
Dopo una lungo periodo di ricerca, prima, e di ristrutturazione, poi, questa mattina è stata inaugurata la nuova sede del Centro Servizi per il Volontariato di Vicenza. Ospite anche il vescovo Monsignor Beniamino Pizziol che ha benedetto la nuova sede e ha rammentato che la radice del volontariato, la sua dimensione costitutiva, è la coscienza che tutti hanno di aver ricevuto la vita come dono: proprio per questo, secondo il vescovo, tutti sono chiamati a dedicare una parte del proprio tempo a servizio degli altri.
Durante la preghiera anche un minuto di silenzio per Franco Bonprezzi, giornalista in carrozzella, scrittore e portavoce della Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabiliyà ), venuto a mancare due giorni fa in seguito ad un malore.
Ad introdurre e presentare l'evento è la presidente del CSV di Vicenza, Maria Rita Dal Molin, che nel salutare e ringraziare gli ospiti, racconta: «Trovare una sede adeguata è stato difficile, un percorso molto lungo iniziato nel 2008. Il 26 aprile 2010 abbiamo inviato al Comitato di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato, e al Comune di Vicenza, la richiesta di autorizzazione per procedere col progetto di adattamento della nuova sede del CSV individuata a Villaverla, un'area di 700 metri quadri, estesa su un unico piano, molto funzionale. Questo perché in due anni non si era trovata una sede idonea a Vicenza. Avevamo preso in esame anche una sede a Montecchio Precalcino, ma gli unici uffici liberi sono stati destinati all'università di Padova. Sono state fatte tantissime valutazioni anche con la curia, con associazioni di categoria, con alcune fondazioni vicentine. Alla fine c'era sempre qualcosa che non ci permetteva il trasferimento: sedi inaccessibili, problemi con i parcheggi e altre difficoltà . La sede operativa di Villaverla ci sembrava ormai l'unica soluzione. L'ultima ipotesi era la valutazione dei locali scolastici dell'istituto di Santa Maria Nova, e il 3 maggio 2011 li abbiamo visti. Nonostante l'ampio parcheggio, l'utilizzo di questi locali non ci sembrava ideoneo all'idea con cui nasceva il progetto della nuova sede del CSV e lo studio di fattibilità evidenziava un onere troppo elevato per le nostre possibilità . Alla fine, quando sembrava davvero più esserci alternativa, ci è stato proposto il piano terra di questa palazzina. Noi abbiamo chiesto tutto lo spazio in verticale per avere uno spazio totale idoneo».
Il maggior problema è stato quello di dover ottenere l'autorizzazione, per un edificio storico, di installare un ascensore che rendesse operativa e agevole la sede stessa. A confermarlo anche il sindaco Achille Variati, presente a una parte dei saluti e al taglio del nastro. Variati ammette anche il problema di trovare le risorse economiche in questo periodo, in cui un po' tutti i comuni sono "squattrinati". Difficoltosa anche la liberazione dell'area esterna, per renderla accessibile a tutti e priva di barriere architettoniche.
Alla fine, comunque, gli sforzi congiunti sono stati premiati: «In questa sede abbiamo voluto dare priorità ai servizi offerti, accogliendo la sfida di di svilupparli su più piani, su una struttura verticale - continua Maria Rita Dal Molin -. Ogni piano è dedicato a varie attività : l'entrata è il cuore della nostra casa, riservato all'accoglienza, alla promozione, alla condivisione e alla partecipazione. Nel piano di mezzo si assicurano le consulenze, si pensa e si progetta con i volontari e con le varie istituzioni. Al piano superiore c'è spazio per l'operatività e creatività dei nostri collaboratori e non mancano spazi anche rivolti alle associazioni e ai volontari. L'ultimo piano è quello per la conoscenza e l'approfondimento, spazio che favorisce incontri, riunioni e la formazione, la ricerca e la documentazione. Tutta la sede è abbracciata da colori che identificano le zone e richiamano le azioni solidali delle associazioni vicentine, che si esprimono in immagini nella parte sovrastante l'ingresso principale. Non mancano, comunque, le radici da dove siamo partiti e da dove abbiamo "traslocato" perché avere memoria permette di segnare le tappe raggiunge, di consolidare i risultati e di andare avanti. Non si può e non si deve sempre ripartire da zero, c'è bisogno di seguire un percorso tracciato insieme».
I bambini della scuola Santa Dorotea, che accompagnano spesso le attività del CSV, hanno cantato in occasione della cerimonia e hanno donato alla sede un quadro fatto da loro. Infine hanno sorretto il nastro inaugurale affinché fosse tagliato dal sindaco, dalla presidente del CSV e dalle altre autorità presenti.
Tra di esse anche l'On. Daniela Sbrollini, che in questi giorni si sta impegnando per far approvare con la Commissione Affari Sociali e Sanità una legge delega per la regolamentazione del mondo del volontariato e del terzo settore: «Premerò affinché si mantengano i centri di volontariato provinciali perché sono convinta che il livello provinciale, cioè lessere sul territorio ogni giorno, sia molto più efficace. Da parte mia e di molti altri colleghi c'è la volontà di lavorare in questo senso».
Presente il presidente della CSVnet Stefano Tabò, che rimarca l'estensione capillare dei Centri di Servizio per il Volontariato in tutta Italia: «I CSV sono generati dalle persone e dal loro valore. Se la riforma deve fare una cosa, dovrebbe confermare che i centri di servizio restino in mano alle organizzazioni di volontariato. Auspichiamo che le regole fondamentali finalmente attraverseranno tutte le regioni, per rendere unitaria l'azione del volontariato e dei centri di servizio stessi».
L'assessore regionale al turismo Marino Finozzi ha evidenziato il ruolo importante dei CSV, spesso costretti a sostituire le amministrazioni locali nell'erogazione di una parte dei servizi, ed ha auspicato una collaborazione tra i volontari e il settore turistico, per rendere il Veneto una regione accessibile e visitabile anche da chi soffre di difficoltà motorie.
Con lui c'era anche l'assessore al bilancio della regione, Roberto Ciambetti, per confermare che senza l'aiuto dei volontari in ogni settore della quotidianità , amministrazioni locali comprese, non si riuscirebbe a garantire un servizio adeguato. Il Veneto, fortunatamente, vanta, ha sottolineato Ciambetti, un elevato numero di volontari in qualsiasi settore e molte associazioni rispetto al panorama nazionale.
Infine hanno parlato, per "salutare" la nuova sede e augurare buone festività sindaci e rappresentati delle amministrazioni comunali della provincia, associazioni di volontariato particolarmente attive sul territorio come quella di Unisolidarità Onlus, nonché membri della Protezione Civile e dell'Associazione Nazionale Alpini, che da sempre a Vicenza operano a servizio dei cittadini più indigenti e che hanno contribuito al trasloco dalla vecchia sede di Contrà Mure di S. Rocco 22 al civico 37/A.
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