C'è la crisi, ma si occupano d'altro: dei loro privilegi. Smantellamento delle istituzioni 3
Sabato 30 Luglio 2011 alle 18:38 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Mentre il paese è alla deriva, la disoccupazione cresce (soprattutto quella giovanile che raggiunge circa il 30% a livello nazionale e al sud è a circa il 70%), la povertà colpisce milioni di lavoratori e famiglie, l'inflazione riprende la sua corsa, il debito pubblico è alle stelle, la corruzione e il malaffare dilagano, i morti sul posto di lavoro sono oltre il 15% in più rispetto all'anno scorso ... lorsignori si occupano di altro.
Dei loro privilegi. Di non farsi processare. E, poi, trasferiscono alcune sedi ministeriali a Monza. E inveiscono, come fa periodicamente un ministro di infima statura politica e non fisica come Brunetta contro chi dissente e chi è precario (strabiliante la sua affermazione che ha l'appoggio di 60 milioni di italiani). Denigrano le Istituzioni, che loro stessi occupano, con esternazioni e comportamenti inadeguati. Sono sovversivi perché vogliono smantellare lo Stato repubblicano. Insistono nel voler dimostrare come questo sia "inquinato". Sembra che il vero obiettivo di lorsignori non sia il benessere dei cittadini ma far crescere in loro la convinzione che, per guidare il paese, ci sia bisogno di "altro". Questa è una manovra che sembra preludere a un "governo forte". Si insinua un poco alla volta la necessità di trovare un uomo della provvidenza (magari un "tecnico" o un imprenditore) che metta in un angolo la "politica" dal momento che questa si dimostra incapace di superare la crisi economica e morale nella quale si trova la nazione. Si vuole forse sostituire "padron Berlusconi" con un altro padrone? Un padrone più "presentabile". Un padrone "serio". Qualcuno che sa come devono funzionare le cose. Uno che sa privatizzare, che costringe i sindacati a firmare una "pace sociale" che significa imbrigliare le lotte e avere meno diritti. Uno che dà l'impressione di risolvere tutti i problemi. Qualcuno che sa come cambiare il sistema democratico. Magari con un sorriso in meno e con la durezza necessaria.
Questo è il secondo di tre fatti che oggi evidenziamo, fatti che non possono e non devono essere sottovalutati (qui il primo, qui il secondo, n.d.r.). I cittadini dovrebbero poter giudicare con la giusta severità . Anzi, con quella gente, bisognerebbe essere spietati.
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