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Castell'Alfero e Vicenza, più vicine di quanto sembra: ce lo dicono in Askoll

Di Martina Lucchin Domenica 23 Febbraio 2014 alle 22:46 | 0 commenti

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Da Vicenzapiù n. 268 in distribuzione

Per Silvano Uppo della Uilm rischia anche la Askoll Tre a Povolaro

Silvano Uppo, segretario della Uilm Uil della provincia di Asti, cosa accade nello stabilimento Askoll di Castell'Alfero e come si è arrivato allo sciopero di questi giorni?

Ad agosto 2013 presso il sito di Castell'Alfero si è completata la chiusura di un reparto che produce un motore universale dell'elettrodomestico della lavatrice, che impiegava 70 persone, ed è stato trasferito in Slovacchia. Dopo questa chiusura, nel reparto è partita la produzione di un nuovo motore, che nel 2013 arriva a 350 mila pezzi. I numeri attesi erano però molto più alti, intorno agli 800 mila pezzi. A seguito di questo chiaro segnale di non raggiungimento del budget prefissato con il piano industriale abbiamo chiesto un incontro con l'azienda. Nell'incontro ad ottobre l'azienda ha dato atto alle nostre perplessità e, a domanda esplicita se questo poteva avere delle ricadute sul sito di Castell'Alfero, ha detto che "tutte le ipotesi erano aperte" e che "non veniva esclusa la chiusura". Un'affermazione che ha sconcertato tutti e per cui abbiamo chiesto un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico per avere chiarezza sulle intenzioni dell'azienda. L'incontro previsto per metà febbraio è slittato al 10 marzo su richiesta dell'azienda: un'operazione per prendere tempo, da qui lo sciopero iniziato il 13 febbraio.

Una protesta che porterete anche a Vicenza?

Sì, anche se non c'è ancora una data definitiva stiamo prendendo contatti con le segreterie provinciali di Vicenza, per adesso so che sono state contattate la Uil e la Fiom Cgil.

La Fiom Cgil di Vicenza parlava di un basso livello di sindacalizzazione all'interno della Askoll, che sembrerebbe confermato anche dal fatto che le vertenze sindacali vengono condotte in maniera separata dai vari stabilimenti, nonostante alcuni di questi siano strettamente legati. È così?

Intanto bisogna precisare che, mentre il livello di sindacalizzazione della Askoll nella zona di Vicenza non è alto, da noi invece c'è un rapporto storico e consolidato nel tempo con questa azienda, perché prima non era controllata da una società a proprietà individuale come è oggi la Askoll, ma era una multinazionale americana dove la presenza del sindacato è tipicamente molto più strutturale e organica. È vero, poi, che fino ad oggi le vertenze sindacali sono state portate avanti in maniera isolata dai vari stabilimenti. Ma in futuro le azioni potrebbero essere più condivise, in particolare tra Castell'Alfero e Askoll Tre a Vicenza (entrambe dedicate alla produzione di componenti per elettrodomestici, ndr). Anche perché c'era stata la notizia, poi smentita da Marioni stesso, dell'intenzione del gruppo Askoll di uscire completamente dalla produzione del bianco. In più il gruppo Askoll ha dichiarato di voler puntare molto sulla mobilità elettrica, ritenendo l'elettrodomestico ormai superato per l'Europa: questo potrebbe avere pesanti conseguenze anche sulla Askoll Tre a Vicenza.

Come valuta le parole del responsabile della comunicazione di Askoll Massimo Furlan rilasciate a VicenzaPiù?
Sono una conferma del gioco che l'azienda ha fatto fino ad oggi: cercano di prendere un quantitativo di tempo non chiaro. C'è da dire che il motore che producono qua lo producano solo qua e il fatto che abbiano già resistito otto giorni senza risentire del blocco di spedizione delle merci, in un periodo in cui di solito i magazzini sono sempre ridotti al minimo per una gestione ottimale dei costi, è significativo: fare delle scorte può essere funzionale ad una futura chiusura o ad una vertenza che si aspettano dura. Per questo motivo al tavolo del 10 marzo noi chiederemo all'azienda di fare chiarezza. È altamente scorretto dire che non hanno ancora deciso su un problema che riguarda 220 famiglie, quando magari hanno pianificato questa cosa da mesi.

 

Una dipendente: a Vicenza i nostri colleghi neanche sapranno che esistiamo

È un momento di grande incertezza per i dipendenti dello stabilimento astigiano, e le parole di un'operaia che ci chiede di mantenere l'anonimato e che lavora da 18 anni nell'ex Ceset - la fabbrica acquisita da Askoll nel 2008, più conosciuta ancora oggi nella provincia di Asti con il vecchio nome -, lo confermano
Nell'arco di questi anni da quando ci ha acquisito Askoll ci siamo visti togliere le piastrelle da sotto i piedi, ci hanno sempre più ristretto e di conseguenza oggi abbiamo ancora più paura perché siamo tutti con figli e se ci viene a mancare il lavoro siamo in mezzo alla strada.

Forse la vostra protesta verrà portata anche a Vicenza, perché?
Speriamo di ottenere l'attenzione di chi ci comanda (la sede della holding guidata da Elio Marioni è a Povolaro di Dueville, ndr), speriamo di far parlare di noi e di non cadere nell'oscurità. Non vogliamo che i giorni passino, che ci si dimentichi di noi e che l'azienda metta in atto quello che pensiamo voglia fare.

Vi aspettate qualcosa dai colleghi vicentini (a Vicenza e provincia ci sono sette stabilimenti Askoll, tra questi Askoll Tre, a Povolaro di Dueville, produce componenti per elettrodomestici in un ciclo integrato con lo stabilimento di Castell'Alfero, ndr) ?
Noi dai colleghi vicentini non ci aspettiamo niente, sinceramente. Penso che loro non sappiano neanche che esistiamo.

Come valuta le dichiarazioni del responsabile della comunicazione di Askoll rilasciate a VicenzaPIù?
Anche noi ovviamente ci siamo chiesti il perché di un investimento così alto per poi doverlo chiudere nell'arco di qualche anno. Spero che le sue parole siano sincere. Però fino ad ora speranze non ce ne hanno date. Per questo continueremo finché non abbiamo risposte certe dall'azienda. Perché se si parla di chiudere, questo riguarda tutti: dal secondo livello ai quadri, non si tratta di tagliare un reparto o qualche ente, come è già stato fatto. Si parla di chiudere uno stabilimento che ha quasi trent'anni di vita... Avevo due anni quando nasceva questa azienda, l'ho vista crescere ed è cresciuta con me.


Tiziano Toniolo: verremo a Dueville ma lì il sindacato conta poco

Tiziano Toniolo (delegato sindacale per la Fim Cisl della Rsu dello stabilimento di Castell'Alfero), lo sciopero a rotazione dei dipendenti continua, e la vostra protesta trova anche il sostegno delle istituzioni.
Sì, oggi (venerdì 21 febbraio, ndr) sono venuti ai cancelli, accompagnati dal vicesindaco di Castell'Alfero, l'assessore al lavoro del Comune di Asti Marta Parodi e il deputato del Pd Massimo Florio. A loro hanno espresso tutto il rammarico e le preoccupazioni per la situazione un'ottantina di persone, che hanno voluto anche mostrare lo stabilimento dove lavorano e che è un'eccellenza a livello mondiale nel campo dei motori. È stato concesso di vedere le linee produttive, accompagnati dal direttore di stabilimento Mario Faccio, e i tre politici sono rimasti entusiasti per come è strutturato riconoscendo che è veramente un peccato che chiuda. Hanno detto che si faranno carico di tutte quelle che sono le azioni in loro potere, non solo per sensibilizzare l'opinione pubblica. Il deputato sarà, infatti, martedì nella sede del Ministero del Lavoro, dove cercherà di illustrare la situazione e soprattutto di proporre delle soluzioni alternative.

Voi, quindi, siete assolutamente certi della chiusura dello stabilimento?
Le parole testuali dell'amministratore delegato Alessandro Beaupain, venuto martedì al Comune di Castell'Alfero, sono state che, a livello di gruppo e non solo di stabilimento, "per salvare l'azienda servirebbero una trentina di milioni di ordini aggiuntivi nelle prossime tre settimane. Spero che si possa fare, ma non credo". Va da sé che il futuro è più che nero. Anche il direttore delle risorse umane di tutto il gruppo, il dottor Pazzini, lunedì 10 febbraio ha detto, testuali parole, che "dagli elementi in nostro possesso ad oggi sarebbe chiusura". Manca l'annuncio, ma per noi la situazione è chiara: 224 persone perderanno il lavoro.

Come continuerà la vostra protesta?
La settimana prossima saremo a Dueville. Stiamo lavorando con le organizzazioni sindacali provinciali, e non con le Rsu locali che ci dicono essere non molto attive, e per questo stiamo valutando di fare un'assemblea per gli stabilimenti intorno alla Holding per dare loro delle informazioni dirette, ma è solo un'ipotesi. Non c'è ancora una data certa comunque, stiamo aspettando i permessi della questura. Intanto, però, continueremo lo sciopero-presidio iniziato il 13 febbraio: presidieremo i cancelli h 24, sabato e domenica, notti comprese.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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