Caso Montecchio. Cisl, Cgil e Uil: tavolo di confronto con amministrazione comunale
Martedi 23 Novembre 2010 alle 16:52 | 0 commenti
Cisl Vicenza - Dopo la decisione del Ministero delle Pari Opportunità le tre sigle sindacali auspicano una nuova collaborazione con il primo cittadino di Montecchio Maggiore per promuovere insieme una migliore vivibilità all'interno della comunità . «L'Unar ha decretato che la delibera del sindaco Milena Cecchetto sugli immigrati di Montecchio Maggiore è discriminatoria. Siamo soddisfatti, ma il nostro impegno a sostegno delle famiglie straniere non finisce qui».
A commentare la vicenda che ha interessato un numero importante di cittadini extracomunitari, sono Giancarlo Pederzolli della Cisl, Fabiola Carletto della Cgil e Carlo Biasin della Uil. Nel luglio dell'anno scorso, una delibera emessa dalla Giunta Comunale montecchiana aveva ridefinito i requisiti di abitabilità degli alloggi in uso ai cittadini stranieri, mettendo in difficoltà molti lavoratori immigrati regolari che si sono visti costretti ad abbandonare la propria abitazione. A distanza di un anno, nonostante le proteste, la delibera non è stata ritirata e così alcune famiglie immigrate di Montecchio Maggiore, con il sostegno di Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato ricorso al tribunale di Vicenza contro questa decisione. Oggi la posizione dell'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale del Ministero delle Pari Opportunità , ha evidenziato quello che già le tre sigle sindacali auspicavano, vedendo nei contenuti della delibera ‘profili di possibile illegittimità e violazione delle normative antidiscriminatorie sulle norme della parità di trattamento tra cittadini degli stati membri e stranieri'. Questo significa che l'ufficio competente all'interno del Ministero per le Pari Opportunità invita il sindaco Milena Cecchetto a sospendere e, successivamente, ritirare la delibera e a conformarsi alle indicazioni del Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in tema di requisiti abitativi per i cittadini residenti nel Comune di Montecchio Maggiore, così come in tutti gli altri 8.000 comuni d'Italia.
«Nel nostro lavoro tutti possiamo sbagliare, capita spesso anche a noi, ma l'importante è sapersi correggere e ripartire insieme per trovare le soluzioni migliori - continuano i rappresentanti delle tre sigle sindacali. - Per noi la vicenda non è ancora chiusa sia perché la sentenza del Giudice di Vicenza non è stata ancora emessa, sia perchè chiediamo al sindaco di Montecchio Maggiore di accettare un confronto anche con le associazioni dei migranti e quelle italiane, per fissare insieme le basi di un percorso che porti ad una migliore vivibilità e coesione sociale. Condizione per noi irrinunciabile, soprattutto in una comunità che vede una significativa presenza di cittadini provenienti da altri paesi e di molti bambini nati da famiglie straniere che frequentano le scuole del comune. Noi vorremmo quindi ripartire assieme alla Giunta montecchiana per il bene di tutti i suoi abitanti, affinchè vengano rispettati i diritti ed i doveri di ogni persona, a prescindere dalla sua provenienza geografica».
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