Commissariare Ipab? Variati a Sernagiotto: non si speculi su lavoratori e anziani
Venerdi 18 Gennaio 2013 alle 12:58 | 0 commenti
Intervento deciso quello del sindaco Achille Variati in difesa della gestione dell'Ipab, dell'accordo di programma «vitale per la sopravvivenza dell'ente e ancora stranamente bloccato» e, soprattutto, «dei 500 dipendenti e degli 800 assistiti non autosufficienti, oltre che dei dipendenti Ipark e dei suoi ospiti». La richiesta-accusa a Remo Sernagiott è  che «pur essendo legittimato a porre domanfpde e quesiti a cui il Cda risponderà prontamente per i possibili errori tecnici commessi, sgombri il campo su dubbi di qualunque tipo di speculazioni politiche».
Da parte di chi «inviando i documenti alla stampa prima che all'Ipab stessa e al comune di Vicenza potrebbe apparire come portatore di interessi privati nella sanità e nell'assistenza o di nuovi gruppi politici che in questo modo danneggerebbero  cittadini e lavoratori per i propri obiettivi di campagna elettorale».
il duro intervento del sindaco, che stigmatizza la vecchia gestione e l'ostracismo del consigliere Gerardo Meridio, predecessore di Giovanni Rolando, esclude ogni ipotesi di commissariamento e, comunque conta sull'onestà di Remo Sernagiotto sentito ieri telefonicamente («ha una credibilità tale da non doversi far tirare dalla giacchetta») sarà interamente pubblicato in video su questo mezzo così come pubblicheremo l'analisi del nostro Marco Milioni.
Di seguito il comunicato stampa diramato dal Comune di Vicenza
 "No alla cattiva politica sulla pelle degli anziani". Lo dice subito, e fuori dai denti, il sindaco Achille Variati intervenendo sulla faccenda Ipab sorta negli ultimi giorni in seguito alla diffida inviata dalla Regione Veneto all'ente berico. In seguito ad un'ispezione regionale sarebbero infatti emerse delle "irregolarità " gestionali sulle quali l'assessore regionale al sociale, Remo Sernagiotto, chiede chiarimenti.
"La Regione ha tutto il diritto di chiedere delucidazioni e Ipab ha il dovere di rispondere entro 15 giorni - ha spiegato Variati questa mattina a Palazzo Trissino, contestando tra l'altro i tempi e le modalità di invio della delibera regionale -, purchè poi la si faccia finita: perchè, sì, possono esserci stati degli errori, che non hanno però prodotto alcun danno all'ente. Non voglio quindi neanche lontanamente prendere in considerazione l'ipotesi di un commissariamento: basti infatti pensare che quando qualche anno fa l'ente venne commissariato, si era addirittura di fronte ad una farsa con due presidenti in carica e con un consiglio di amministrazione, espressione del centrodestra, diviso in due fazioni, una contro l'altra armata".
"Non accetto in alcun modo quindi - aggiunge il sindaco - che venga gettato fango sulle persone che ho nominato a gestire l'ente, persone perbene e di una onestà cristallina, che prestano quasi gratuitamente il loro tempo, la loro professionalità ed entusiasmo a favore del complesso in risposta alla non autosufficienza più grande del Veneto, con 500 persone che lavorano al Trento-Salvi a fronte di 800 ospiti, cui vanno aggiunti non meno di 65-70 lavoratori a Ipark per altri 115 ospiti: quando si tocca una realtà come questa occorre avere il massimo senso di responsabilità . Per questo sarò sempre in prima linea con ogni azione giuridica a mia disposizione nella difesa degli interessi dei cittadini non autosufficienti della mia città ".
"Ritengo peraltro - continua Variati - che rispetto alla realtà dei fatti la delibera sia tendenziosa, oltre che esagerata nei termini utilizzati. Basti pensare che non fa alcun riferimento alle conclusioni dell'ispezione regionale laddove smentiscono una delle due ipotesi avanzate nella sua osservazione dal consigliere comunale di opposizione Gerardo Meridio, il quale sostiene che vi sarebbe uno sbilanciamento dell'accordo di programma per il riordino dei servizi assistenziali a favore del Comune di Vicenza. Nella relazione degli ispettori è la stessa Direzione regionale urbanistica e paesaggio a dichiarare che 'non sussiste l'asserito sbilanciamento dell'accordo in danno all'Ipab'".
"Non c'è dubbio poi - aggiunge il sindaco - sulla sostenibilità finanziaria dell'accordo per l'Ipad. Perchè se è vero che il collegio sindacale quantifica in 43 milioni di euro l'investimento che l'ente dovrebbe fare, non va scordato che l'inventario dei fabbricati dell'Ipab, pari a 72 milioni di capitale, si basa su stime che risalgono a molti anni addietro: aggiornate ai valori attuali potrebbero in realtà superare i 120-130 milioni di euro. E il Comune di Vicenza - ha assicurato - non ha alcuna intenzione di speculare sulle sue proprietà all'interno di Ipab, perchè quelle proprietà devono restare a favore degli anziani".
"Sarò molto cattivo - ha poi dichiarato - se qualcuno proverà a fermare l'accordo di programma, perchè sono persuaso che con l'attuale stato di vetustà in cui versano le strutture dell'Ipab, l'ente non vivrà : perderà sempre il confronto con le altre strutture provinciali o private che potrebbero nascere. Serve dunque un cambio di rotta radicale che garantisca dignità e offra modernità alla non autosufficienza della nostra città : è un dovere civico".
Infine, le conclusioni del sindaco: "Questa faccenda puzza di bruciato: perchè dunque l'accordo di programma non va avanti? Forse per l'imminenza delle elezioni? Forse non si vuol dare soddisfazione al sindaco attuale? O si vuole distruggere l'Ipab per favorire i privati che vengono avanti? Se così fosse, se davvero ci fossero interessi personali sulle spalle dei nostri anziani, c'è davvero di che vergognarsi. Ma sono convinto che l'amico Sernagiotto sia persona onesta e dall'autorevolezza sufficiente per non farsi tirare per la giacchetta. Mi auguro quindi che dopo aver ricevuto le risposte alle domande poste, la Regione dia serenità all'ente e dia il via all'operazione delle controdeduzioni, peraltro all'unica osservazione avanzata da Meridio, che ha tenuto fermo per mesi e mesi l'accordo".
Il sindaco infine ha approfittato dell'occasione per rilanciare su un'altra questione, la quota sanitaria per la non autosufficienza a carico della Regione. "È bloccata da anni - ha osservato -, nonostante i continui aumenti Istat. Ma la Regione non può continuare a far finta di niente e permettersi anzi di accusare gli enti di mala gestione: i bisogni dei più deboli, bisogni essenziali, devono venire prima di balli e feste".
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