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Cases of Life, il progetto di Open Design Italia Factory e Cna Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 31 Marzo 2014 alle 16:19 | 0 commenti

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CNA Vicenza - Due linguaggi complementari per il progetto Cases of Life, la collezione di oggetti che mette in rete designer e artigiani. Non solo scatole, ma kit modulari e compatti in risposta a una vita nomade. È Cases of Life, il progetto pilota che coinvolge sei designer tra i vincitori di Open Design Italia e dieci artigiani di CNA Vicenza.

IL PROGETTO
Non è la prima volta che si assiste a progetti che nascono in stretta collaborazione tra designer e artigiani. Soprattutto da quando si è riscoperto l'artigianalità come valore aggiunto negli oggetti. Ma ciò che finora è mancato è stato il coordinamento tra i due soggetti e la curatela di un progetto più ampio che arrivi fino alla vendita. Questa la differenza sostanziale del progetto pilota Cases of Life, sviluppato dal team di Open Design Italia con CNA Vicenza (Confederazione Nazionale Artigianato di Vicenza) e il sostegno della Camera di Commercio di Vicenza e dell'EBAV per la fase di analisi e presentazione della collezione.
Open Design Italia nasce nel 2010 come manifestazione annuale, per esplorare in maniera inedita il panorama internazionale dell'autoproduzione e del design di piccola serie. Come naturale evoluzione si trasforma poi in una piattaforma di servizi, Open Design Italia Factory, svolgendo un ruolo di mediazione e curatela volto, da un lato, a far crescere i designer autoproduttori, dall'altro, a metterli in connessione con le piccole e medie imprese del made in Italy. Dalla premessa, si evince l'importanza della collaborazione tra Open Design Italia Factory e CNA Vicenza che ha consentito l'incontro tra due professionalità diverse: designer-autoproduttori e artigiani. Due linguaggi complementari, quello del progetto e quello del saper fare, che nel progetto pilota Cases of Life hanno interagito alla pari.
LA COLLEZIONE
Cases of Life è una serie di contenitori modulari e intercambiabili per l'ambito cucina, bagno e ufficio, pensata per una vita nomade: tra appartamenti e città che cambiano, tra ambienti lavorativi sempre più flessibili e in condivisione. Riflesso di scenari globali in trasformazione, le scatole risolvono le situazioni del quotidiano ma anche gli avvenimenti della vita.
Tutto in una scatola. Si compongono di un contenitore grande e trasversale nei vari ambiti che contiene scatole più piccole di ceramica, legno, vetro e metallo, ciascuna dotata di un tappo che, sfilato, abilita una funzione specifica. Possono essere personalizzate, trasposte da un set a un altro e acquistate in diversi momenti. Così si scopre il portacandele che nasce ruotando attorno ad un perno o la scatola multipla in legno di frassino naturale composta da tre elementi, due porta puntine-graffette e un porta scotch. Oppure ancora il blocco in carta che diventa il porta cellullare. Una collezione raffinata, caratterizzata da un design contemporaneo e sofisticato e da lavorazioni interamente artigianali che mettono in evidenza al meglio la differente natura dei vari materiali.
I singoli oggetti sono pensati per essere costruiti e assemblati in tempi rapidi, per rispondere anche a una vendita on-demand e personalizzabile. E per essere commercializzati principalmente nei canali di e-commerce.
Il progetto è un primo esperimento di rete informale di imprese, le cui relazioni imprenditoriali tra gli attori (artigiani, designer e curatori) sono disciplinate da una contrattualistica interna che definirà oneri reciproci, rischi di impresa e ripartizione dei margini. Non si tratta più, quindi, di commissionare agli artigiani lavori conto terzi o forniture, ma di coinvolgerli a livello imprenditoriale e alla pari.
La serie di contenitori modulari e intercambiabili, dopo essere stata presentata in anteprima assoluta durante l'edizione 2013 della mostra-mercato Open Design Italia a Venezia, è stata esposta nei locali dell'ambasciata italiana a Berlino in occasione del Premio ''Interior Contract Award''. E ora sarà in mostra durante il Fuorisalone alla CNA di Milano, via Savona 52, dal 7 all' 11 di Aprile. Il Fuorisalone di CNA sarà la valorizzazione di varie esperienze ed eccellenze di tutto il sistema associativo nazionale.
Cases of Life è una collezione destinata a crescere, introdurre nuovi oggetti e/o contesti d'uso e a coinvolgere altri designer e artigiani. Il lavoro fatto finora ha teso a costruire una buona pratica che ora è possibile declinare e replicare in modo da attivare processi analoghi e cooperazione tra soggetti e mondi diversi e troppo spesso lontani.
CINZIA FABRIS, Presidente di CNA Vicenza. "CNA Vicenza, assieme a Open Design Italia, sta lavorando a questo progetto di rete da quasi un anno. Un progetto ambizioso ed innovativo che mira a stravolgere il rapporto tra artigianato e design. Open Design Italia Factory, infatti, è un modello di rete di imprese dove gli artigiani non lavorano più su commissione come conto terzi, ma sono coinvolti nella progettazione a livello imprenditoriale e alla pari. Stiamo contribuendo alla creazione di un nuovo approccio al Made in Italy e al fare impresa".
VALENTINA CROCI, Giornalista freelance per Ottagono ed Interni e Direttore scientifico di Open Design Italia Factory. "Il progetto parte soprattutto da una doppia esigenza, quella di facilitare il relazionarsi e il contatto tra designer autoprodotto e artigiano e anche di riuscire a far riconoscere il lavoro di entrambi i soggetti, artigiani e designer. Come Open Design Italia abbiamo cercato di riprendere le fila di alcuni progetti che Cna aveva portato avanti negli anni scorsi, avvicinando design e artigianato, cercando però di fare un ulteriore passo avanti, cioè pensare ad una collezione di oggetti in grado di sviluppare un potenziale di mercato e di vendita. Una collezione destinata da un lato a crescere e a continuare nel futuro e dall'altro a rinnovare la metodologia di lavoro, ovvero artigiani e designer che si interfacciano e che operano in collettività. E' così infatti che sono nati gli oggetti di Cases of life, da tavoli comuni di lavoro. Questo ha consentito di costruire e pensare ad oggetti multi materici con più tecnologie artigianali in un ottica di fabbrica diffusa e di coinvolgere tutti, in una visione di rete di impresa, dove ogni componente si prende responsabilità e meriti".
I LABORATORI ARTIGIANI PARTECIPANTI:
1. Sergio Paolin, Arbos. www.arbos.it
2. Carbu. www.carbu.it ; www.taglia-m.it
3. Ceramiche d'Arte G.B. Cogo. Ceramista. www.gbcogo.it/‎
4. Gierre Casa, falegnameria. www.gierrecasa.it/
5. Falegnameria La Veneta. www.laveneta.net
6. Eugenio Lovato, orafo. www.lovatogioielli.it
7. Myver di Pietro Viero. www.myver.it
8. Gildo Sartori, www.sartorimarmi.altervista.org
9. Vanzo Giuseppe & Figlio. www.vanzoferrobattuto.it
10. Tv Lamiere. http://www.tvlamieresrl.it
I DESIGNER PARTECIPANTI:
1. Acquacalda - www.acquacaldadesign.it
2. Raffaella Brunzin - www.designingabbia.com , www.raffaellabrunzin.it
3. Gaetano Di Gregorio - www.gaetanodigregorio.com
4. Piquattropunto - www.piquattropunto.it
5. Paolo Vallara - www.animagrigia.com
6. Andrea Zausa - www.penola.eu

www.opendesignitalia.net
www.odifactory.com


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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