Cartiere Burgo, "Futuro per Lugo": politici vicentini attivatevi in tempi brevi!
Giovedi 4 Dicembre 2014 alle 11:16 | 0 commenti
La questione dei lavoratori delle cartiere Burgo, di interesse non solo provinciale, sfociata nella partecipata manifestazione nazionale del 28 novembre in Campo Marzo a Vicenza (foto), e per la quale i sindacati denunciano tagli occupazionali, viene affrontata dal gruppo di minoranza in Consiglio Comunale a Lugo di Vicenza, sede di uno degli undici stabilimenti dell'azienda, attraverso Alessia Duso, capogruppo di “Futuro per Lugoâ€.
"Le Cartiere Burgo sono una delle aziende cartarie più importanti in Italia che oggi conta 11 stabilimenti in Italia più uno in Belgio di cui ben quattro nella provincia di Vicenza (Lugo, Chiampo, Sarego e Altavilla Vicentina).
Noi Consiglieri Comunali di “Futuro per Lugoâ€, che sediamo nei banchi della minoranza, siamo molto preoccupati non solo per la sorte dei 239 lavoratori del nostro storico stabilimento di Lugo, ma anche per tutti i restanti 4500 dipendenti dell’Azienda (900 dei quali lavorano nella nostra provincia) e per le loro famiglie.
Dopo aver partecipato allo sciopero di venerdì scorso a Vicenza e dopo aver incontrato le organizzazioni sindacali per far sentire la nostra vicinanza e per cercare delle soluzioni condivise, abbiamo rilevato, con grande dispiacere, la poca determinazione del Sindaco e della nostra Amministrazione Comunale che non ha ancora promosso la costituzione di un tavolo provinciale per sensibilizzare e coinvolgere gli altri amministratori locali.
A tal proposito, raccogliendo il preoccupante “grido di allarme†dei sindacati, chiediamo, soprattutto ai parlamentari vicentini, che si attivino in tempi brevi per intraprendere e mettere in campo tutte quelle iniziative che riterranno opportune per far sì che gli stabilimenti di questa importantissima azienda, che rappresenta una delle eccellenze italiana nel settore cartario, non vengano chiusi. Per noi è fondamentale che vi sia un impegno collettivo a trovare tutte quelle soluzioni che non penalizzino l’azienda e chi vi lavora e che si intervenga al più presto affinché la proprietà punti allo sviluppo di nuove tecnologie e innovazioni, alla valorizzazione dei lavoratori e non perseveri nell’idea di chiudere gli stabilimenti".
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