Carli e Fontana, bastone e carota del Comune verso gli "infedeli". Per evitare figuracce?
Venerdi 29 Maggio 2015 alle 16:47 | 0 commenti
La recente vicenda del dirigente comunale Vittorio Carli, sospeso dal servizio per sei mesi per attività extra-lavorative non autorizzate, riporta all'affaire Fontana. Nel 2012, Diego Fontana veniva infatti sospeso da Palazzo Trissino per il doppio incarico di segretario dell'Opera Pia Cordellina e di funzionario comunale. Durata delle sospensione? Otto giorni. Il perché questi due pesi e due misure? Forse dipende dal tipo di conoscenze che si hanno fuori e dentro Palazzo Trissino o, forse, dalla famosa "figura del cioccolatino".
La sanzione dei sei mesi senza stipendio, applicata all'ingegner Vittorio Carli, si trova solo a un passo prima del licenziamento. La contestazione al direttore del settore prevenzione e sicurezza è di aver svolto, per svariati anni, "commissioni"  per privati senza avere il nulla osta del Comune. In particolare si parla di 34 incarichi esterni eseguiti senza comunicarli agli uffici comunali. Incarichi per i quali ha percepito compensi pari a 46 mila euro, che ora - secondo la sezione disciplinare - deve versare in un fondo dirigenziale.Â
Insomma tanto basta per essere licenziato in tronco con giusta causa, come dice la legge 662 del 1996, che vieta al dipendente pubblico di svolgere qualsiasi altra attività di lavoro subordinato o autonomo salvo autorizzazione rilasciata dall´amministrazione di appartenenza. Carli l'ha scampata per un soffio, solo perché la commissione ha accolto parte della sua difensiva che faceva notare che quei lavori svolti, non rappresentando un conflitto di interesse con il Comune di Vicenza, sarebbero stati autorizzati dietro domanda dell'ingegnere.
La commissione che invece ha, per così dire, "assolto" Diego Fontana è stata di gran lunga più tenera, anzi, quasi al limite delle "coccole". Fontana, infatti, non solo è stato riammesso in servizio dopo solo otto giorni ma ha anche ottenuto il part time - cosa che nella Pubblica Amministrazione fanno fatica a dare alle neo-mamme - per la sua posizione organizzativa per funzioni amministrativi all'assessorato allo sport di Umberto Nicolai. Inoltre, a quanto sembra, Fontana doveva versare nelle casse del fondo dipendenti 100 mila euro, cioè il corrispondente di quanto illecitamente ricevuto all'Opera Pia negli ultimi cinque anni, ma questi soldi, a quanto pare, non sono mai stati incassati dal Comune. Ma non è tutto. Dopo la faccenda del doppio incarico, il funzionario ha chiesto e ottenuto di restare per un periodo (circa un anno), in carica alla segreteria del collegio. Cosa resa possibile dal part time ottenuto. Come premio?
E dire che Carli è un dirigente, mentre Fontana un dipendente anche se con funzioni apicali. Vuoi vedere che il Comune è più severo con i dirigenti che non con i dipendenti? La realtà , forse è molto più semplice. La figura di Fontana ricorda infatti quella dei valvassori nell'epoca feudale, figure non dipendenti dal sovrano ma dal valvassore, altra figura che riceveva dal sovrano l'affidamento di funzioni amministrative in cambio di fedeltà .
Come ricorda Giulio Todescan in un suo articolo scritto in tempi non sospetti "Fontana, storico dipendente comunale, politicamente nato con la Dc di Alberto Zocca, padre dell'ex assessore Marco, con vicinanze alternate sia a Hüllweck che a Variati, è responsabile del settore Segreteria generale del Decentramento amministrativo del comune di Vicenza (assessorato Pecori all'epoca). Un ruolo dal quale si gestiscono parte dei rapporti con le società sportive, ad esempio per l'uso delle palestre e degli impianti comunali nei quartieri. La contemporanea presenza di Fontana fra i soci della società che gestisce le due piscine comunali della città potrebbe far sorgere qualche sospetto di un latente conflitto di interessi. Fra i tanti incarichi che Fontana ricopre in importanti istituzioni cittadine spiccano le cariche di segretario dell'Opera Pia Cordellina e di presidente dell'associazione sportiva Libertas Vicenza, che organizza anche viaggi turistici per anziani col sostegno del Comune".
E proprio in queste righe sta il nodo della matassa sulla disparità di trattamento disciplinare tra Carli e Fontana. Il primo sembra agire per curare i propri interessi all'oscuro del Comune - che sia una prassi collaudata o no negli uffici pubblici starebbe anche alla magistratura stabilirlo - mentre per il secondo risulta difficile pensare, vista la sua notorietà "politica" oltre che tecnica, che il "potere" non sapesse chi fosse e cosa facesse. Quel doppio incarico, ad esempio, ricoperto per anni era il classico segreto di Pulcinella, dato che era proprio il Comune di Vicenza, negli anni, a fare le nomine fiduciarie di chi... nominava Fontana. Difficile pensare che Fontana sia passato inosservato a tutti, più facile dedurre che il potere, a carte scoperte, non volesse fare la classica "figura del cioccolatino" di cui prima con una punizione esemplare. Anche perché, magari, lo stesso dipendente avrebbe avuto da ridire sul fatto.
Sarebbe, a questo punto, interessante saperne di più (e sapere di più su episodi analoghi) dai diversi Uffici di disciplina che hanno  "manganellato" Carli dopo aver di fatto promosso alla funzione organizzativa, per giunta part time, Diego Fontana.Â
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