Carletto (Cgil): 25 aprile 2015, una nuova Resistenza per la tutela del lavoro
Giovedi 23 Aprile 2015 alle 18:53 | 1 commenti
Fabiola Carletto, Segretaria Cgil Bassano-Vicenza
Sabato 25 aprile celebreremo il Settantesimo Anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo. Con il 25 aprile del 1945, infatti, grazie all'azione delle formazioni partigiane, gran parte dell'Italia settentrionale veniva definitivamente liberata dal nazifascismo.Dopo vent'anni di dittatura fascista, tristemente segnati dalla violenza squadrista, dalla violazione dei più elementari diritti civili e politici, dalle leggi razziali e da una sanguinosa guerra mondiale, il nostro Paese accoglieva un nuovo inizio, il trionfo della democrazia e di una rinnovata libertà . Da quel movimento di Resistenza sorse una nuova Italia, fondata sul lavoro e sulla Costituzione. Qual è il senso profondo di questa ricorrenza oggi, in un 2015 segnato da una profonda crisi economica e sociale? Ricordare, fare memoria del nostro passato, costituisce un nostro dovere morale. Celebrare il 25 aprile significa celebrare la democrazia. E senza lavoro, senza dignità , senza giustizia sociale non può esserci democrazia. Al sindacato, a chi rappresenta i lavoratori spetta un compito fondamentale, quello di proseguire con convinzione una vera battaglia per i diritti e la dignità del lavoro, quel lavoro che manca e che deve diventare una priorità per l'azione politica e sindacale. L'invito finale deve essere rivolto alla Politica, affinché sappia affrontare al più presto ed in modo efficace l'emergenza occupazionale, riportando al primo posto i diritti dei lavoratori ed il sostegno a chi vive quotidianamente il dramma della crisi. Per fare tutto questo, il confronto con i lavoratori e con chi li rappresenta diventa essenziale. La democrazia è dialogo, la democrazia è confronto tra le parti. Celebrare il 25 aprile significa soprattutto questo: fare memoria di chi ha dato la vita per la libertà , affrontando le sfide del presente con la spinta ideale, etica e morale di chi, proprio settant'anni fa, scelse di salire sulle nostre montagne e di combattere per un futuro di giustizia, pace e libertà .
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