Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Cara, carissima guerra

Di Citizen Writers Martedi 10 Maggio 2011 alle 20:28 | 0 commenti

ArticleImage

Riceviamo da Luc Thibault su [email protected] e pubblichiamo.
Crediamo che nessuna persona dotata di un minimo di buon senso abbia creduto all'ipocrita bufala dell'intervento militare in Libia per la difesa dei civili. Francia e Gran Bretagna sono partite all'attacco da una parte per rientrare con ruoli egemonici nell'area mediterranea, dopo che le rivolte in Tunisia e in Egitto avevano deposto governi e presidenti loro alleati e protetti, dall'altra per mettere le mani sul petrolio, di cui la Libia possiede le seconde maggiori riserve al mondo, e sugli affari del post Gheddafi.

Ma il petrolio non è stato il solo obiettivo.Tra le nobili motivazioni della guerra non è stato secondario il fatto di impossessarsi di un'ingente quantità di denaro rappresentato dai fondi statali libici, i cosiddetti fondi sovrani.
Il 28 febbraio scorso il Tesoro statunitense ha congelato 32 miliardi di dollari, proventi del petrolio libico, che erano stati depositati presso banche USA.
La più grande somma mai bloccata negli Stati Uniti, un'iniezione di capitali che ha rappresentato un'immensa boccata d'ossigeno per un'economia sempre più indebitata.
Poco dopo anche l'Unione Europea ha congelato 45 miliardi di euro di fondi libici!
Serviranno a ripagare le spese di guerra?
E si! perché questa guerra costa molto, sia in termini di annientamento di vite umane, sia in termini di cancellazione di valori politici e etici, sia in termini di costi sociali.
Per guardare solo al nostro paese, mentre si prospettano anni di ulteriori pesanti sacrifici, con manovre finanziare che faranno impallidire quelle dei primi anni 90, non si esita neppure un attimo a distruggere con la guerra risorse che potrebbero essere usate per ben più nobili e utili scopi.
Un'ora di volo dei Tornado costa 32.000 euro, (avete sentito bene!) che passano a 60.000 per gli aerei da ricognizione, un missile va dai 136.000 ai 170.000, mentre una bomba costa dai 30 ai 50.000 euro, un raid aereo costa dai 200 ai 300mila euro, mentre per lo stazionamento di 5 mezzi militari navali davanti alle coste libiche servono oltre 10 milioni di euro al mese!
Il totale, finora, fa circa 100 milioni di euro al mese, tanto quanto costano alle finanze pubbliche gli stipendi di 4.000 insegnanti.
Ma con il via libera ai bombardamenti i costi lievitano e in poche settimane si brucerà tutto il bilancio di un anno intero della Difesa!! E dopo? Aumenterà la benzina o introdurranno qualche altra tassa, chiuderanno altri ospedali, licenzieranno altre migliaia di precari pubblici?
Non si risparmia sulle spese di guerra, mentre si tagliano tutti i servizi pubblici, dalla scuola alla sanità alla previdenza all'assistenza.
Non ci sono soldi per il reddito ai disoccupati né per le case popolari, non ci sono soldi per gli aumenti di salario ai pubblici dipendenti per i quali si prospettano altri tre anni di blocco dei contratti, non ci sono soldi per assumere i precari, non ci sono soldi per le spese sociali.
Tagliare la spesa pubblica è l'unico mantra che ci viene ripetuto in continuazione; dalla UE che impone il pareggio di bilancio entro il 2014, da Draghi, governatore di Bankitalia e candidato a governare la Banca Comune Europea, che invita ad un drastico taglio del 7% in termini reali necessario per raggiungere quell'obiettivo, accompagnato da ulteriori liberalizzazioni e privatizzazioni, da Tremonti che ci prepara finanziarie da 40 miliardi di euro.
Ma necessario per chi? necessario per i mercati finanziari, che stanno ridando fiato alla speculazione più sfrenata, non per i settari più deboli e tartassati della società, non per i lavoratori.
E allora se così stanno le cose non ci potremmo... risparmiare almeno questa "cara, carissima" guerra!!!
Luc Thibault Delegato Usb. Greta Alto Vicentino

Leggi tutti gli articoli su: guerra, Libia, Luc Thibault

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network