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Cappelletti e Berti: la bufala della Valdastico Nord, l'accordo non esiste

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 25 Giugno 2015 alle 16:42 | 0 commenti

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La presa di posizione del Movimento 5 Stelle Veneto sulla vicenda Valdastico Nord

Il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha mentito, dichiarando di aver ottenuto l'accordo con la Provincia di Trento per la realizzazione della Valdastico Nord. A lanciare la durissima accusa è il Movimento 5 Stelle veneto, tramite il senatore Enrico Cappelletti e il consigliere regionale Jacopo Berti.

“L'accordo non esiste, perché è stato negato dalla stessa parte in causa – sottolinea il senatore – ovvero la Provincia di Trento”.

Ma la realizzazione di quest'opera desta ben altre perplessità:

  1. la Valdastico Nord non è certo a costo zero per i cittadini. Verrà pagata con i soldi dei salatissimi pedaggi dell'A4. In pratica si “spremono” gli automobilisti per realizzare un'opera inutile, dall'enorme impatto ambientale.

  2. il costo aggiuntivo per il contribuente sarà il rinnovo automatico e SENZA GARA della concessione dell'A4. Verrà quindi rinnovata la concessione di sfruttamento di questa importantissima infrastruttura pubblica, a tutto vantaggio del concessionario. E quindi a svantaggio del cittadino.

  3. far costruire la Valdastico Nord agli stessi soggetti che hanno avuto la responsabilità di costruire la Valdastico Sud, sotto la quale sono stati stipati ben 150.000 metri cubi di scarti industriali pericolosi, è a dir poco scandaloso. Indaga l'antimafia e con la nuova legge sui reati ambientali rischiano 15 anni di galera. Zaia intende invece “premiarli” con la costruzione di una nuova autostrada, per evidenti “meriti” conquistati sul campo.

  4. il tracciato insiste su di un'area ad elevatissimo rischio frana. Lo afferma un dettagliato studio del Professor Dario Zampieri, geologo dell'Università di Padova. Ma anche su questo la Regione tace.

“Poco importa, dunque, se l'interesse pubblico passa in secondo piano rispetto a quello privato – tuona Berti – gli affari sono affari, anche al costo di qualche colossale bugia”.

“Questa è solo l'ennesima grande opera inutile – conclude il consigliere regionale – l'unica grande opera è la difesa del territorio”.

 

Il Movimento 5 Stelle è per le energie rinnovabili, ma è contro le opere inutili e dannose come la diga sull'Adige fra Badia Polesine e Terrazzo: il progetto prevede l'utilizzo della risorsa “bene comune” acqua come mero strumento di speculazione, con rischi per la popolazione e per l'ambiente. E va a soffocare altre risorse pulite del territorio come l'agricoltura e il turismo.

A dirlo è Jacopo Berti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che ribadisce la contrarietà del movimento al progetto.

Sui molteplici problemi ecologici causati dalla diga si stanno esprimendo i comitati ambientalisti, che vengono supportati dal Movimento a ogni livello: ecco le ragioni politiche che portano il M5S Veneto a dire "no" alla diga sull'Adige.

“Da una parte c'è lo scavalcamento della Convenzione europea di Aahrus, ratificata dall'Italia nel 2001, che prevede l'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale – accusa Berti - il tutto per garantire la possibilità all'opinione pubblica di prendere parte ai processi decisionali di quei progetti che avranno poi ricadute sulla salute dei cittadini, sull'ambente o su entrambi”.

“Chiunque conosca il M5S – avverte il consigliere regionale - sa che quello della democrazia partecipata è un valore sul quale non siamo disposti a negoziare”.

La seconda ragione è che quest'opera è una chiara emanazione del sistema veneto che il M5S vuole contrastare: progetti a cui prendono parte società già coinvolte in grandi scandali di corruzione come Mafia Capitale o Mose.

“Sono coinvolte – rivela Berti - aziende con un capitale sociale bassissimo, e parliamo della HydroLagarina, che ha un capitale sociale di 10mila euro, detenute da altre società, come la Vittadello, nota per lo scandalo Mafia Capitale”.

“Continueremo il nostro lavoro di informazione e di opposizione attraverso i comitati e le attività in consiglio regionale – annuncia Berti - per proteggere i cittadini dagli effetti devastanti di questa opera sul piano ambientale ed economico”.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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