Canone Rai, il presidente di Confcommercio Vicenza Boschiero: semplificazione ma con molte trappole
Martedi 26 Aprile 2016 alle 15:10 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza
“Il pagamento del canone Rai all’interno della bolletta dell’energia elettrica rischia di trasformarsi nell’ennesima lotta tra cittadino e burocrazia, con la sbandierata semplificazione che ancora una volta viene dimenticataâ€. Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza, si fa portavoce dei tanti dubbi che in questi giorni accomunano chi è alle prese con la prossima scadenza relativa al Canone Rai, quella del 30 aprile (appena prorogata al 15/05), data entro la quale si dovrebbero comunicare all’Agenzia delle Entrate eventuali variazioni sull’applicazione della tassa.
Da quest’anno, infatti, il Canone si paga direttamente nella bolletta dell’energia elettrica, in dieci rate, a cominciare dall’emissione di fattura con data a partire dal 1° luglio. Tutto, a prima vista appare lineare: il possessore di una tivù non dovrebbe più preoccuparsi di nulla perché il canone viene automaticamente addebitato sulla base della presunzione che ad ogni fornitura di energia elettrica corrisponda il possesso di un apparecchio atto o adattabile alla ricezione del servizio pubblico radiotelevisivo.
“Peccato che – come stanno verificando i nostri uffici fiscali e il nostro Caaf 50&Più -  i casi “anomaliâ€, in cui si rischia di pagare la tassa  più volte, siano tutt’altro che rariâ€, sottolinea il direttore Boschiero.
L’invito che parte dall’Associazione di via Faccio  è dunque quello di controllare bene la propria situazione e di farlo, appunto, prima del prossimo 15 maggio.
A cosa prestare attenzione? Gli esperti di Confcommercio Vicenza e del Caaf 50&Più invitano, in particolare, a verificare quando in una famiglia ci sono due o più bollette elettriche intestate a due persone differenti: in questo caso  bisognerà dichiarare che il canone non deve essere addebitato in nessuna delle utenze intestate al dichiarante, in quanto è già pagato con la fattura per l’elettricità intestata all’altro componente della stessa famiglia anagrafica (in tal caso bisognerà specificare il codice fiscale di chi paga).
Ne consegue che se si hanno, ad esempio, due o più case, ma la bolletta elettrica è sempre intestata ad un solo componente della famiglia (sempre alla moglie ad esempio), allora non si deve presentare alcuna autocertificazione, nemmeno se il vecchio abbonato Rai era il marito.
Per analogia, attenzione anche alle utenze elettriche intestate a persone della famiglia che sono decedute (capita spesso che non si proceda al cambio di intestatario), perché se altri componenti della stessa famiglia hanno a loro nome altre forniture, c’è il concreto rischio di pagare più volte la tassa.
Poi c’è ovviamente tutta la casistica di chi non detiene apparecchi televisivi in nessuna delle abitazioni per le quali è titolare di utenza elettrica per uso domestico residenziale (o non detiene un ulteriore apparecchio televisivo oltre quello per cui è stata presentata, entro il 31 dicembre 2015, denuncia di cessazione per suggellamento). Anche in questo caso va fatta comunicazione all’Agenzia delle Entrate, che va ripetuta ogni anno. Così come va fatta comunicazione in tutti quei casi in cui c'è necessità di variare una dichiarazione sostitutiva già presentata, perché i presupposti sono cambiati.
Veniamo ora, però, ad un altro fardello, ancora più complesso, che i cittadini devono accollarsi: quello di inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate in tutti i casi che abbiamo appena esposto e in generale per tutte le variazioni che intendiamo richiedere.
Per farlo si deve utilizzare un apposito modello reperibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate, del Ministero dell'economia e delle finanze e della RAI.
Il modello va presentato telematicamente da parte del contribuente e mediante una specifica applicazione web sul sito dell'Agenzia, alla quale si accede con le credenziali Fisconline o Entratel. E chi non ha dimestichezza con i computer e il web? Il modello può essere presentato, unitamente a una copia di un documento d'identità , anche tramite servizio postale in plico raccomandato senza busta, “che non è esattamente una modalità comune ai più – rincara il direttore Boschiero – . Insomma è sempre il cittadino che deve farsi carico di correggere eventuali inesattezze e invece dovrebbe essere lo Stato il primo garante della correttezza delle informazioni con cui applica una tassaâ€.
Chiaro che di fronte a tutte queste complicazioni per molti la scelta, consentita dall’Agenzia delle Entrate, sarà quella di rivolgersi ad un intermediario abilitato il quale presenterà la comunicazione per conto del contribuente. In questo senso anche Confcommercio Vicenza e il Caaf 50&Più sono a disposizione degli associati e in generale dei cittadini  (per informazioni tel. 0444 964300), ma rimane lo sconcerto sul fatto che ancora una volta si sia riusciti a rendere complicato ciò che in partenza era il semplice pagamento di un bollettino.
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