Campo nomadi viale Cricoli, Rui: l'altra verità rispetto a Variati e... Diakonia
Giovedi 29 Ottobre 2015 alle 12:25 | 0 commenti
Riceviamo da Irene Rui, responsabile politiche rom-sinti e stranieri di Rifondazione Comunista di Vicenza, e pubblichiamo
Dalle dichiarazioni di Sandonà e dell'Ass. Sala, raccolte da Chiara Roveroto ne “Il Giornale di Vicenza†del 28 ottobre, si afferma che i residenti nell'Area di Viale Cricoli, “hanno pensato per questioni di risparmio energetico ad acquistare le stufe a pellet.Sandonà dichiara infatti, che i residenti di quell'area come le altre 400 famiglie vicentine seguite dalla Caritas, con problemi di pagamento delle utenze, fanno parte di in un piano di rientro delle bollette non evase, ma le 20 famiglie residenti nell'area di Viale Cricoli non hanno ancora l'allacciamento elettrico o gli è erogata l'energia per un 1,5 chilowatt/ora. Queste famiglie hanno scelto, diciamo, “liberamente†tra due alternative passare l'inverno al freddo o le stufe a pellet, che a quanto ci risulta acquisteranno e monteranno da soli, pur non avendo le competenze tecniche necessarie, poiché alcun tecnico si assume la responsabilità di garantire la sicurezza di tale stufa in una casa mobile non ignifuga o in una roulotte.
Gli stessi Sandonà e Sala dichiarano “non ci saranno più famiglie con anziani e bambini al freddoâ€. Bé è da vedere, poiché a quanto ci risulta anche le stufe a pellet hanno bisogno di energia elettrica, circa mezzo chilowatt/ora e quindi alle famiglie che hanno l'allacciamento rimarrà solo un chilowatt/ora e quelle senza, non potranno metterla in funzione.
La Sala dichiara che “...poi gli animi si sono calmati, l'ingresso di Diakona ha permesso di portare un po' di tranquillità , almeno sulle questioni di natura gestionaleâ€. A noi ci risulta che gli animi non sono così calmi, ma che le persone si stiano rodendo nel silenzio di dover accettare ciò che a loro è liberamente offerto o consigliato. Ad un anno abbondante dal rientro nell'Area risistemata non a regola d'arte e con dubbia sicurezza, la situazione non è migliorata, ma peggiorata. Ci sono ancora persone anziane, malate, famiglie con minori che per questioni non comprensibili, non hanno l'allacciamento all'energia elettrica e che passeranno un altro inverno al buio e al freddo malgrado le stufe a pellet. Ci sono bambini che pur avendo diritto ai libri gratuiti perché frequentano le elementari, per cavilli burocratici se ne trovano privi e quindi è leso il loro diritto allo studio. Ci sono persone anziani e disabili che alla richiesta di allacciamento gli è stato chiesto 800 euro a cui non sono in grado di far fronte avendo una pensione di 400 euro e dovendo spesso provvedere ai bisogni primari dei figli. E questo perché non è stato previsto un contattore per quella o quell'altra piazzola. Ah! Anche questo è strano poiché all'improvviso dopo che sono state assegnate le piazzole al momento del rientro, nei mesi successivi è risultato che le piazzole verranno assegnate con il nuovo regolamento; eppure ci ricordiamo benissimo il caos venuto fuori perché la casa mobile di tale famiglia doveva essere posizionata sull'esatto posto assegnato.
E proprio il tanto sospirato regolamento anche questo liberamente accettato dalle famiglie sinti, nella speranza di avere finalmente l'energia elettrica, coinvolte solo per proforma, e di cui non si è tenuto assolutamente conto la minima loro richiesta, è un regolamento non rispettoso dei residenti, peggiorativo in molti aspetti rispetto a quello precedente, e volto al superamento del campo nomadi senza una proposta alternative residenziale, così che al trapasso a nuova vita dell'intestario/a della piazzola i parenti stretti, devono lasciare libera l'area.
L'inclusione di Sandonà e della Sala, nonché dell'Amministrazione Variati, a quanto sembra funziona in questo modo, portando le persone a scegliere “liberamenteâ€, una strada decisa dalla Diakona o dai Servizi Sociali, o rimanere nel baratro. Questo ci dispiace noi non lo chiamiamo libera scelta, ma costrizione.
E in fine c'è da chiedersi cosa ci sta dietro all'Affaire Nomadi, visto che il mondo socio-politico che conta oggi a Vicenza gira un bel po' di soldini. Da quando la Diakona si occupa anche dei Sinti, infatti, la Caritas ha aperto lo sportello rom e sinti, accaparrandosi in questo modo, i fondi messi a disposizione dall'Europa per i progetti di inclusione di queste minoranze. C'è da chiedersi come mai i consiglieri non hanno mai visto i capitolati e il rendiconti dei lavori della risistemazione dell'area Cricoli, malgrado a più riprese richiesti, un'area tanto a norma di sicurezza quanto insicura? Come mai le bollette Aim sono sovraccariche di spese aggiuntive rispetto ai consumi, tanto da far lievitare le stesse?
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