Caldogno, il consiglio dichiara guerra alla MCS
Martedi 29 Gennaio 2013 alle 16:13 | 1 commenti
È una delle tante malattie rare che rendono quasi impossibile la vita a chi ne è affetto, ma nonostante abbia effetti gravissimi si tratta di una malattia “fantasmaâ€, che in Italia, a differenza di altri grandi paesi industrializzati, non è riconosciuta. Stiamo parlando della Sensibilità Chimica Multipla (MCS), una patologia cronica invalidante che comporta reazioni multiorgano a seguito delle esposizioni a varie sostanze chimiche in quantità normalmente tollerate dalla popolazione in generale.
I criteri diagnostici sono stati stabiliti da un Consenso Internazionale nel 1999: la MCS è dunque riconosciuta negli USA, in Canada, in Germania e in Giappone come malattia di origine ambientale, ma in Italia questo non accade, nonostante una quota rilevante della popolazione, che varia dal 2 al 10%, risulti ipersensibile alle sostanze chimiche presenti nell'ambiente e nei prodotti di uso comune e una percentuale crescente della stessa non tolleri l'esposizione a sostanze multiple, con una compromissione della capacità lavorativa, della vita sociale e dell'autonomia, fino alla difficoltà respirare a causa dell'aria contaminata.
Il consiglio comunale di Caldogno ha deciso di attivarsi su questo fronte, anche perchè una cittadina di Caldogno ha fatto presente la propria situazione famigliare compromessa dalla presenza di questa malattia. Nell'ultima seduta del consiglio è stato approvato un documento che comporta l'adesione alla campagna per il riconoscimento della Sensibilità Chimica Multipla quale malattia rara e invita la Presidenza della Regione del Veneto e l'Assessorato regionale alla Sanità a sollecitare presso le dovute sedi l'iter procedurale per il riconoscimento della MCS come malattia sociale, utilizzando il Consenso Internazionale del 1999 come parametro per le diagnosi, come avviene in tutto il Mondo, affinchè sia possibile fornire diagnosi e cura ai malati.
“In Italia – recita il documento - manca una legge quadro che equipari i diritti dei malati ambientali, non solo di MCS, ma anche di Sindrome da Stanchezza Cronica, di Elettrosensibilità , di Fibromialgia, Sindrome dell'Edificio Malato ecc., a quelli dei malati di qualsiasi altra forma di disabilità , in termini di tutela del lavoro, del diritto alle cure, del diritto a una casa "sicura" ecc..â€.
Quello di Caldogno è un piccolo passo, ma che sommato ad altri potrebbe portare a grandi risultati.
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