Busto di Gandhi:polemiche da Speaker's corner
Domenica 18 Luglio 2010 alle 12:05 | 0 commenti
Nascono subito polemiche anche sul busto di Gandhi e sullo speaker's corner (foto VicenzaPiù, n.d.r.) in Campo Marzo, e non poteva non essere così, diremmo purtroppo, in una città in cui ultimamente ogni occasione è buona per ‘ciacolare', mentre magari i problemi veri vengono accantonati o non esamninati a dovere o non pubblicizzati con la stessa evidenza dei vari 'casi' Canceeto con annessi spritz, campo Marzo con tutti (?) sbandati, Parco Querini con galline, traslochi da sala Bernarda, telefonini comunali, visite istituzionali a Shanghai e Annecy, uffici stampa e chi più ne ha più ne metta.
Ieri all'inaugurazione dell'angolo utilizzabile da tutti per parlare ai cittadini, come nella ben più nota Hyde Park, erano presenti i rappresentanti della maggioranza, a partire dal sindaco Achille Variati e dall'Assessore Giovanni Giuliari, a cui spettava, alla presenza del console indiano a Milano Sarvajit Chakravarti, il compito del discorso per la contemporanea collocazione ufficiale a Campo Marzo del busto realizzato dall'artista indiano Ram Sutar e donato il 3 ottobre 2009 (foto, n.d.r.) alla città di Vicenza dal Consiglio indiano per le relazioni culturali. A parte i consiglieri di minoranza (?) Domenico Pigato (Cicero. Impegno a 360°), presente fisicamente, e Massimo Pecori (Udc), che ci ha dichiarato che solo suoi precedenti impegni fuori città lo hanno costretto a non presenziare, erano assenti polemicamente tutti i consiglieri del Pdl e della Lega Nord, che contro il busto hanno presentato anche un documento in consiglio comunale. "Campo Marzo - ha dichiarato Valerio Sorrentino, del Pdl - ha bisogno di ben altro. Se Giuliari voleva il busto di Gandhi poteva metterlo nel proprio ufficio, ma è un personaggio che non c'entra con Vicenza, a meno che non si voglia sottolineare che Campo Marzo non è più dei vicentini, visto che è stato riconsegnato al degrado. Ci sarebbe bisogno piuttosto di custodi sempre presenti. Per quanto riguarda lo speaker's corner è inutile e provinciale, perché ad Hyde Park è stato fatto decenni fa e ora, nell'era di Facebook e dei blog ci vanno solo gli sbandati".
Variati ha risposto prontamente che "solo gli sciagurati e gli ignoranti possono pensare che Gandhi sia una figura di parte. Sta bene nella nostra città , una città di pace più volte tirata per i capelli, ed è significativo che si trovi qui, in un luogo dove si incrociano varie realtà , dove si trovano gli extracomunitari che lavorano, ma che qualcuno confonde per altri. A volte è anche il luogo del degrado, dove qualcuno può passare con bustine che portano dolore, ma anche in questo caso sarà una presenza che fa riflettere. Lo speaker's corner sarà un luogo 'extraterritoriale', dove chiunque potrà parlare".
E, infatti, la prima a usufruire della possibilità è stata Rosanna De Franceschi, attivista del presidio No Dal Molin nota come Jolanda la Rossa: "Questo busto è una grande ipocrisia perché la più grande base di guerra europea sarà nel centro della città e da qui partiranno soldati non per guerre ‘pacifiche', come dicono, ma per guerre. Se Gandhi fosse qui indosserebbe la nostra bandiera".
Il console indiano a Milano Sarvajit Chakravarti, ignaro forse del vespaio di polemiche che montava di fronte al busto di un garnde pacifista come il Mahatma Gandhi, ha ringraziato il Comune sottolineando che "Gandhi ha detto che il mondo può essere scosso con pazienza, ma se si vuole praticare la nonvioleza bisogna dedicarvi tutta la propria energia".
Magari anche la non violenza verbale e a tutti i costi potrebbe essere un sinonimo di pace (e di cultura) da riscoprire.
Forse la pensa così anche un grande vicentino come Antonio Fogazzaro, la cui statua guarda di fronte il busto di Gandhi. E speriamo che non sia etichettabile altrimenti, da destra o da sinistra, chiederanno di rimuoverla.
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