Alternanza scuola-lavoro a Vicenza, la parola al direttore del Cpv Antonio Girardi
Giovedi 29 Settembre 2016 alle 15:55 | 0 commenti
Vi informavamo giorni fa sulla legge 107 del 2015, la cosiddetta ‘Buona scuola', che ha introdotto l'obbligo per tutti gli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori di svolgere almeno 200 o 400 ore di formazione ‘on the job'. In merito proprio ieri, 27 settembre, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini è intervenuta a JOB&Orienta per sottoscrivere un protocollo, che garantirà per i giovani lo sviluppo di competenze e abilità professionalmente riconoscibili e spendibili nel mercato del lavoro, assieme al presidente di Confindustria Giovani, Marco Gay. Con il Protocollo Confindustria si impegna a sostenere l’attuazione della “Buona Scuola†mobilitando le aziende associate, anche attraverso la propria articolazione territoriale e settoriale.
Il nostro territorio è precursore nel legare la scuola al lavoro e lo ricorda anche l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan “la Regione Veneto negli ultimi cinque anni ha investito quasi 8 milioni di fondi Fse per dare vita a circa 700 diversi progetti di integrazione tra scuola e lavoroâ€. Ad oggi la Regione Veneto conta 116 mila studenti veneti dell'ultimo triennio di scuola superiore coinvolti.
Un grande impegno per insegnanti, studenti e aziende che dovranno per obbligo, ma anche per costruire un futuro gli uni alle altre, collaborare e fondersi come strutture interdipendenti e costruttive.
Per dare a tutto questo legiferare un aspetto più concreto e territoriale abbiamo dato la parola a chi mette a disposizione i mezzi per “imparare l’arte†e per rendere possibile, assieme alle aziende, la realizzazione dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta del Centro Produttività Veneto, il cui direttore, il dottor Antonio Girardi ci spiega cosa significa per la fondazione il progetto alternanza scuola-lavoro e in cosa consista la sua evoluzione: il sistema duale.
In una società in cui i giovani sono considerati sfaticati e svogliati, in cui le nuove generazioni vengono definite “gioventù bruciata†dalle generazioni successive, qual è il messaggio di chi invece vuole investire nei giovani, come il Cpv e le aziende che aderiranno all’alternanza?A nome del Cpv, il direttore sostiene che "ci potrà anche essere una minima parte di giovani che rappresentano questa descrizione, ma per tutti gli altri questo è solo un luogo comune. Ai giovani va dato un messaggio…â€. Guarda la nostra video intervista.
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