BPVi e Veneto Banca, CorSera: più di 1.200 esuberi con la fusione
Sabato 18 Febbraio 2017 alle 10:42 | 1 commenti
Le uscite gestite con pre-pensionamenti e solidarietà . Tagli ai dirigenti e agli sportelli
Circa 1.200 esuberi. È questo il numero di dipendenti che dovrà uscire dal perimetro della banca che nascerà dalla fusione tra Veneto Banca e la Banca Popolare di Vicenza. Considerato che dalla vicentina ci sono già state 250 uscite a inizio gennaio, complessivamente il territorio perderà 1.500 posti di lavoro. Pop Vicenza ha poco meno di 5.500 dipendenti, Montebelluna quasi 6.200 di cui 900 nelle sedi estere. Queste ultime saranno cedute. Le uscite saranno gestite nell'arco di tre anni con pre-pensionamenti e solidarietà , mentre ci saranno tagli ai dirigenti. Tutti numeri che sono all'attenzione della Regione. Tre giorni fa i sindacati sono stati ascoltati dall'assessore al Lavoro del Veneto Elena Donazzan. Per gestire il capitolo degli esuberi a Vicenza è appena stato chiamato un nuovo direttore del personale, Massimo Basso Ricci, proveniente da Cariparma dove era vice direttore generale. Ricci rimarrà a capo delle risorse umane anche nella nuova banca. Parallelamente, si interverrà sulle filiali, che spesso in Veneto si sovrappongono. I mille sportelli complessivi saranno ridotti del 30-35 per cento.
Nel frattempo, prosegue il dialogo con la Bce sul piano industriale che ha come cardine l'integrazione dei due istituti. La nuova banca nascerà a settembre, avrà un altro nome e si concentrerà sul territorio regionale rivolgendosi a famiglie e Pmi. Il piano, che per riportare la banca alla redditività dovrà prevedere una forte riduzione del rapporto tra costi e ricavi, sarà discusso a Francoforte la settimana prossima dall'amministratore delegato della vicentina Fabrizio Viola, che è anche presidente del Comitato strategico di Veneto Banca.Il futuro della nuova banca dipende molto dal successo dell'offerta di transazione ai vecchi soci (al 30% finora le adesione a fronte di un 80% su cui contano le banche), che prevede un ristoro pari al 15% del prezzo pagato per le azioni. È probabile che la vigilanza europea per stabilire definitivamente l'importo dell'aumento di capitale (si è parlato di 5 miliardi di euro, un importo definito «congruo» dal ministro dell'Economia Per Carlo Padoan) attenda l'esito della transazione, cosa che avverrà dopo metà marzo. L'esito condiziona anche i bilanci dei due istituti (secondo rumors , le perdite potrebbero aggirarsi attorno ai 2,8 miliardi per entrambe), ecco perché l'approvazione dei conti 2016 avverrà sempre dopo metà marzo. Intanto ieri la Popolare di Vicenza ha avviato il collocamento sul mercato di alcune tranche del bond garantite dalla Stato da 3 miliardi di euro emesso lo scorso 3 febbraio. Sul fronte delle cessioni, Veneto Banca ha chiamato nuovi manager in Banca Intermobiliare: sono arrivati Stefano Grassi (58 anni), cui sarà affidato il ruolo di direttore generale, e Gregorio Milanesi.
di Fausta Chiesa, da Il Corriere della Sera
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