Rassegna stampa | Categorie: Banche

BPVi: crollano i bond e il governo pressa Unicredit, Baretta: "per la ricapitalizzazione devono essere rispettati i tempi"

Di Rassegna Stampa Venerdi 1 Aprile 2016 alle 09:20 | 0 commenti

ArticleImage

Popolare di Vicenza, il governo spinge per confermare la garanzia di Unicredit sull’aumento di capitale. Ma intanto le tensioni sul nodo rimettono sotto pressione i bond dell’ex popolare. Che intanto spiana la strada ai tre avvicendamenti nel cda chiesti da Borsa Italiana. Giorni roventi in Bpvi, di fronte all’accelerazione per chiudere aumento di capitale e quotazione a metà aprile. Giorni convulsi, anche di fronte all’inatteso scarto di Unicredit, che ha pre-garantito l’aumento di capitale da 1,5 miliardi. L’altra sera ha smentito di aver contattato il governo sul nodo, come aveva scritto il Financial Times, ma ha affermato di valutare «se esistono le condizioni per realizzare l’operazione nei tempi previsti».

Dichiarazione che suona come un tentativo di sfilarsi, lanciando segnali tutt’altro che positivi sia sulla prima banca italiana, che sulle prospettive dell’aumento di capitale di Vicenza. Non a caso ieri è intervenuto il governo, con il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. Che ha bacchettato Vicenza sul no all’azione di responsabilità, sabato nell’assemblea azionisti. Decisione che «lascia francamente stupiti», ha sostenuto il sottosegretario veneziano in un convegno a Milano dei bancari Cisl, tanto più «proprio mentre ci si sta adoperando perché vada a buon fine l’aumento di capitale». Su questo fronte, pur se - ha ammesso Baretta - «la nostra è una moral suasion e come governo ci fermiamo qui e ci auguriamo che vada tutto in porto», il segnale mandato a Unicredit perché mantenga gli impegni è chiaro. Baretta ha sottolineato quanto sia «opportuno che vengano rispettati i tempi» per la ricapitalizzazione di Vicenza, che va chiusa entro il 30 aprile. Come a dire che non se ne parla di dilazioni. Baretta ha sostenuto che non risulta che Unicredit si sia rivolto al governo, derubricando l’allargamento del consorzio di garanzia a tema lasciato alla «spontaneità del sistema bancario». Ma la spinta per chiudere positivamente la ricapitalizzazione di Vicenza - e di Veneto Banca - è una scelta di sistema. Al pari del segnale lanciato su Banco-Bpm: «Il nostro è un pressing politico - ha detto Baretta -. Così come abbiamo detto esplicitamente di apprezzare l’operazione Banco-Bpm, così stiamo spingendo per i due aumenti di Bpvi e Veneto Banca: più presto si fanno e meglio è per ripartire con le banche risanate. Ci sono due banche, Intesa e Unicredit dietro le operazioni. Il nostro atteggiamento è di consigliare che i processi vadano a compimento». Fin qui il governo. Ma le parole di Baretta non hanno potuto arginare la caduta dei bond subordinati di Vicenza, dopo oltre un mese di buon recupero dai minimi di febbraio, quando erano crollati a metà del valore di emissione. Il subordinato in scadenza il 20 dicembre 2017 (Isin: XS0336683254) è calato del 7,91%, scendendo ad una valutazione di 71, mentre il decennale da 200 milioni in scadenza il 29 settembre 2025 lanciato per aumentare la dotazione di capitale (Isin: XS1300456420) ha perso il 7,15%. Si trattava, ieri, del primo e del terzo maggior ribasso sulla piattaforma Eurotlx. Intanto, mentre ieri il presidente dell’associazione «Futuro 150», Silvio Fortuna ha rilanciato le preoccupazioni per gli effetti del calo di valore delle azioni e la necessità di un «patto parasociale con una forte componente dei vecchi azionisti», la banca spiana la strada ai tre avvicendamenti in cda, dopo la richiesta di Borsa Italiana giunta nel cda di martedì 22 marzo, per fare spazio a rappresentanti con competenze specifiche su società quotate. Il tema approderà nel cda di oggi e i sondaggi per individuare i tre disposti a farsi da parte sono già partiti. Il criterio per la scelta, oltre alla volontarietà, pare ruotare intorno all’anzianità di presenza in cda. La situazione è fluida. Il cda di oggi potrebbe limitarsi ad affrontare i criteri, così come già prendere atto delle dimissioni, che però potrebbero slittare anche al cda di mercoledì 6 aprile. Per quanto riguarda i nomi, l’anzianità di servizio rimanda in automatico a Giorgio Tibaldo, che è anche segretario del consiglio, e a Maurizio Stella; ai quali, secondo rumors, potrebbe aggiungersi l’ex leader di Confindustria Treviso e ora presidente della locale Camera di commercio, Nicola Tognana. Si vedrà oggi. Alle dimissioni potrebbero corrispondere ingressi non contestuali dei nuovi consiglieri. La banca prenderebbe tempo per scegliere i tre rappresentanti da cooptare.
Di Federico Nicoletti, da Il Corriere del Veneto


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network