Bortolussi: da Popolari più credito a territorio, soprattutto da grandi banche troppo a pochi
Domenica 22 Febbraio 2015 alle 10:36 | 0 commenti
di Giuseppe Bortolussi*
Non ho elementi sufficienti per dare un giudizio su quanto sta emergendo dall'inchiesta giudiziaria su Veneto Banca. Tuttavia, conosco bene il ruolo e le funzioni che le banche locali hanno svolto in questi ultimi anni di dura crisi economica. Secondo i dati forniti dalla Banca d'Italia nell'ultimo rapporto su «L'economia del Veneto», i piccoli istituti di credito hanno avuto un ruolo importante nel sostenere le famiglie e le imprese.
Mentre le grandi banche chiudevano i rubinetti e lasciavano a secco famiglie e aziende, tra il 2007 e il 2013 la quota di mercato raggiunta nella nostra Regione dalle banche locali sul totale dei prestiti è aumentata di 2,4 punti percentuali per le imprese nel loro complesso e di 4,9 punti percentuali per quelle di piccola dimensione; per le famiglie l'incremento è stato di 3,2 punti percentuali. Tra queste, un ruolo significativo l'hanno svolto le banche popolari. Dal 2010 al 2013, l'incremento degli impieghi verso la clientela della Popolare di Vicenza è stato del 9 per cento: quello di Veneto Banca del 2,5 per cento. Certo, l'obiezione che qualcuno mi potrebbe sollevare è la seguente: i prestiti venivano elargiti quasi esclusivamente a coloro che anticipatamente sottoscrivevano l'acquisto di obbligazioni. In parte è vero, ma solo in piccola parte: anch'io sono a conoscenza di questa prassi, ma non ci sto a buttare via il bambino con l'acqua sporca. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi: riconosco che le banche locali presentano un problema di governance, ma la funzione di questo sistema non va smantellata. Anzi, caso mai va rafforzata. Ciò che mi preoccupa, invece, è un aspetto che denuncio ormai da anni, ma che sembra interessare a pochi. Il problema è diffuso in tutto il Paese e anche nel Veneto ha assunto una dimensione molto preoccupante. Nella nostra Regione l'83 per cento del totale dei finanziamenti erogati dalle banche va al primo 10 per cento degli affidati. Qualcuno potrebbe obiettare che questa clientela presenta dei livelli di affidabilità tali da meritarsi tutti questi soldi. Se si analizzano le sofferenze, invece, si scopre che il 79 per cento del totale sono in capo al primo 10 per cento degli affidati. In altre parole, una ristrettissima minoranza di soggetti riceve la quasi totalità dei prestiti bancari, nonostante siano poco solvibili. Visto che le banche popolari e quelle di credito cooperativo hanno nel Veneto una quota di mercato molto contenuta, a determinare questa stortura sono soprattutto i grandi istituti di credito. Pare di capire che la facilità con cui si erogano i soldi ad alcuni sia un problema strutturale del nostro sistema creditizio che va ben oltre alle vicende che stanno emergendo dall'inchiesta su Veneto Banca.
*Da Il Corriere del Veneto
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