Borgo Berga, domani il guardasigilli Andrea Orlando inaugurerà il polo di giustizia
Venerdi 13 Gennaio 2017 alle 08:20 | 1 commenti
È atteso anche il guardasigilli Andrea Orlando con Giovanni Canzio, primo presidente della Corte di Cassazione, domani mattina, per «l’inaugurazione» di Borgo Berga come unico polo di giustizia di Vicenza. Sarà infatti l’occasione per celebrare, alla presenza di sindaco, autorità e parlamentari vicentini, l’avvenuto accorpamento di tutti gli uffici giudiziari (fino a qualche tempo fa utopia anche per la critica organizzazione degli spazi). Il pretesto anche per fare il punto sui nuovi e diversi servizi offerti – dal baby parking allo sportello del cittadino, dall’app alle udienze via skype nel settore amministrativo di sostegno - e non ultimo per focalizzare l’attenzione sui risultati produttivi fin qui ottenuti.
A partire dal calo dell’arretrato, e il riferimento è soprattutto a quei procedimenti civili che stagnano tra aule e uffici di giustizia per troppo tempo. Da fine dicembre, il vecchio e fatiscente palazzo di Santa Corona sia stato definitivamente chiuso (rimane solo l’ufficio dei corpi di reato) e sia stato tutto concentrato unicamente a Borgo Berga. Ma mancava la cerimonia di ufficializzazione, alla quale è stato invitato anche il ministro di Giustizia, che era già stato in città a fine luglio per inaugurare la nuova ala del carcere e incontrare magistrati, avvocati e categorie. Ora è la volta del «nuovo» tribunale. Unico, che dice finalmente addio a quell’anomalo e bizzarro sdoppiamento di sede con cui cittadini, professionisti e magistrati hanno dovuto convivere loro malgrado in questi anni. Un palazzo moderno Borgo Berga (per quanto non si sia fatto mancare qualche grana strutturale malgrado sia funzionante solo da quattro anni e poco più), che sa essere moderno anche per i criteri organizzativi e gestionali introdotti negli ultimi due anni che, assieme all’arrivo di nuovi giudici, hanno fatto registrare un abbattimento delle pendenze più critiche, quelle incardinate da oltre tre anni che comportano un potenziale danno allo Stato. Una diminuzione complessiva di quasi 1700 procedimenti tra 2015 e 2016 (1641 ad essere precisi sui 7358 di due anni fa) che significano anche aver risparmiato su 1,7 milioni di euro di potenziali esborsi dovuti dallo Stato a cittadini che avessero reclamato l’indennità dovuta. E l’obiettivo espresso dal presidente Alberto Rizzo è quello di arrivare ad azzerare questo arretrato cosiddetto critico, insomma il più datato, risalente nel tempo, nel giro di 4-5 anni al massimo. Perché, questo il ragionamento, la giustizia tardiva non si può considerare giustizia. In particolare, guardando ai numeri, si sono più che dimezzati i procedimenti ultratriennali nel settore lavoro previdenza e assistenza (passati da 1102 del 2015 a 521 del 2016). Diminuiti di una buona fetta anche quelli del contenzioso civile ordinario: il conteggio di 6256 nell’arco di dodici mesi è sceso a 5196. Ed è solo uno dei dati positivi che riguardano l’efficienza e la produttività degli uffici e che verranno resi noti nello specifico domani: segnali di un recupero importante della giustizia vicentina.
Di Benedetta Centin, da Corriere del Veneto
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