Bombardamento ospedale Medici Senza Frontiere, Fogagnoli: non in nostro nome
Domenica 4 Ottobre 2015 alle 15:23 | 0 commenti
Riceviamo da Roberto Fogagnoli, segretario provinciale Rifondazione Comunista, e pubblichiamo
E’ giunta la notizia dell’assurdo bombardamento dell’ospedale di Medici Senza Frontiere di Kurzum, in Afghanistan. Vorremmo ringraziare il nostro governo per avere coinvolto l'Italia nel criminale, assassino, orrendo, blasfemo atto terroristico compiuto dalle truppe straniere che da 14 anni occupano l'Afghanistan.
E che ieri hanno distrutto un ospedale di MEDICI SENZA FRONTIERE uccidendo uomini e donne che sputano sangue per lenire in piccolissima parte ciò che noi, Occidente Nato, servi degli americani stiamo causando in quel paese da tanti, troppi anni.
Anche noi, sinistra diffusa, siamo colpevoli di avere dimenticato quel luogo, presi da tantissimi altri problemi, situazioni difficili, lotte... ma i signori che stanno al governo, e che stanno al parlamento, non possono permettersi dimenticare che il nostro paese è nella melma di quella guerra da 14 anni, che il nostro paese spende milioni al giorno per uccidere gente e non trova i fondi per aiutare i nostri giovani, precari, disoccupati
Ci sono troppe cose di cui si dovrebbe scrivere: della farsa tragica delle torri gemelle, del premio nobel per la pace dato all'attuale presidente americano, che si distingue dai suoi predecessori solo dal colore della pelle ma che in questi anni di presidenza non ha cambiato una virgola nella politica di aggressione mondiale degli USA, dei voti ricorrenti nel nostro parlamento per il mantenimento dello stato di occupazione di un paese, della nostra Carta Costituzionale diventata veramente carta straccia, degli strepiti di leghisti e fascisti che non vogliono in Italia coloro che fuggono dalle guerre, delle guerre appunto che noi, paesi del Primo Mondo, abbiamo appiccato in ogni angolo della terra. Tante cose che implicano altre cose, strettamente ed indissolubilmente connesse con la visione del mondo dominante - CAPITALISMO .
Fame, sfruttamento, morte, tutto è legato. E quei pochi uomini e donne che usano la loro vita, il loro lavoro, la loro esperienza, la loro conoscenza per AIUTARE, noi li uccidiamo con le nostre bombe.
Un cordoglio profondo è il sentimento che credo ogni singolo uomo e donna di Rifondazione Comunista sente in questo momento per quelle donne e per quegli uomini, per chi lavorava in quell'ospedale e chi vi giaceva ferito, ora uniti, loro malgrado, in un comune destino: la morte improvvisa e brutale causata da noi.
E Rifondazione Comunista, nel suo piccolo e con le poche forze che ha lotterà sempre contro questa barbarie criminale. Ritorna prepotente uno slogan che mai è stato così vero: Non in nostro nome.
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