Bologna, 30mila in piazza con Fiom e Cgil: domani 28 sciopero nel resto d'Italia
Giovedi 27 Gennaio 2011 alle 19:36 | 0 commenti
Rassegna.it - Metalmeccanici in sciopero contro il modello Marchionne, sfilano anche gli studenti medi e universitari. Landini: "La confederazione vada allo sciopero generale". Camusso: "Difenderemo sempre il contratto nazionale". Venerdì si replica nel resto d'Italia
Circa 30.000 persone hanno partecipato oggi (27 gennaio) a Bologna alla manifestazione per lo sciopero regionale indetto dalla Fiom contro il modello Marchionne. Dopo la sfilata per le vie della città , i manifestanti si sono riuniti in piazza Maggiore per i comizi conclusivi.
Molti gli autobus con operai arrivati da tutte le province dell'Emilia Romagna. Ai manifestanti della Fiom e della Cgil si sono aggiunti anche gli studenti medi e universitari che hanno sfilato in un altro corteo, molto più ridotto, nel centro cittadino. In tutto il resto d'Italia le tute blu della Cgil incroceranno le braccia domani (28 gennaio) con 17 manifestazioni tra cui quelle di Mirafiori, Pomigliano, Cassino, Melfi e Termini Imerese.
Landini: Cgil vada allo sciopero generale. Federmeccanica vuole che "ogni singola impresa possa scegliere se applicare il contratto nazionale o quello aziendale, ma il contratto nazionale è uno strumento insostituibile", è ciò che fa la "differenza tra un sindacato corporativo e uno confederale". Durante il comizio, Landini insiste sul tema della solidarietà . "I diritti non si possono mettere in discussione - aggiunge - indipendentemente dall'azienda, che sia la Fiat o abbia solamente due dipendenti. Non vogliamo un sindacato corporativo, e invece loro vogliono portare in Italia il modello del sindacato americano". Guardando alla Cina, dice ancora Landini, "pensiamo ai lavoratori che chiedono nuovi diritti, non al governo, come fanno Confindustria e Federmeccanica".
La Fiom "sta pensando anche al contratto europeo" e anche per questo ai cortei del 28 gennaio "ci saranno delegazioni dei sindacati francesi, tedeschi, sudamericani: dobbiamo affrontare il problema della solidarietà e dell'estensione dei diritti, è una lotta che riguarda tutti". Poi torna sulla vicenda Fiat: "A febbraio Marchionne faccia un altro sogno e riapra le trattative, sappia che quegli accordi li contrasteremo con tutte le iniziative che possiamo mettere in campo, giuridiche, sindacali e contrattuali, che andremo avanti fabbrica per fabbrica, la partita è aperta". Quindi la richiesta "a tutta la Cgil di mettere in campo lo sciopero generale" accolta dagli applausi della piazza. Infine, un accenno alla riforma dell'università : "Gli studenti sono con noi, pensano che quella sia una riforma di classe: i figli degli operai e dei lavoratori dipendenti non avranno più le stesse possibilità di andare a scuola e di studiare".
Camusso: festini premier danneggiano economia. "La Cgil non accetterà l'ipotesi della fine del contratto nazionale". Così la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, durante il suo intervento sul palco di piazza Maggiore, iniziato con l'attacco a Federmeccanica, Fiat, Confindustria e governo, mentre una parte della piazza chiedeva a gran voce lo sciopero generale, rivolgendo qualche fischio all'indirizzo della segretaria. Al ministro Sacconi, che stamani ha detto di non comprendere le ragioni della mobilitazione odierna, Camusso suggerisce di "fare un ripasso", perché "la cosa più concreta che c'è per un lavoratore" è proprio il contratto nazionale che rende "un paese libero e democratico".
Il ministro del lavoro, osserva Camusso, "ha fatto per lungo tempo il tifoso" su Mirafiori, "ma pensa davvero che gli investimenti vengono o non vengono sulla base di quel voto dei lavoratori?", si chiede la dirigente sindacale: "Non pesa, invece - osserva Camusso - l'immagine che offre il presidente del Consiglio, di cui noi ci vergogniamo? Quanti investimenti ci fa perdere ogni giorno, con tutto il mondo che ci raffigura come 'quelli dei festini'?". Qundi, riferendosi a Cisl e Uil, Camusso rilancia l'idea della Cgil sulla democrazia sindacale: "Vogliamo che si misuri la rappresentanza, siamo pronti a contare quanti iscritti e quanti voti abbiamo: non abbiamo paura di misurare il nostro consenso e lo chiediamo anche agli altri". La dirigente sindacale ha anche chiesto di cambiare il federalismo e ha ribadito che la mobilitazione continuerà con le marce del lavoro. (M.M.)
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