Biodigestori, non usarli per distruggere lavoro ed economie locali
Venerdi 11 Maggio 2012 alle 15:12 | 0 commenti
Coldiretti - Confagricoltura - Cia - Presidenti delle Organizzazioni agricole: "non bruciamo alimenti preziosi per trasformarli in enegia".
"Non bruciamo alimenti preziosi per l'uomo e gli animali al solo scopo speculativo di trasformarli in energia finché gli incentivi vengono riconosciuti". È questo il forte grido d'allarme lanciato questa mattina nella sede provinciale di Coldiretti Vicenza dai rappresentanti delle tre Organizzazioni agricole.
"Siamo consapevoli dell'esigenza di uniformarci e rispettare i dettami del protocollo di Kyoto - osservano i presidenti Diego Meggiolaro (Coldiretti), Ernesto Nardi (Cia) e Michele Negretto (Confagricoltura) - ma non dobbiamo dimenticare il valore di ciò che produciamo ed il fatto che non possiamo barattare gli alimenti sulla scia di dinamiche speculative per produrre energia ed accaparrarci gli incentivi statali. Ricordiamo, infatti, che elemento fondamentale per il mondo agricolo è la fertilità dei suoli, che parte dal corretto smaltimento dei reflui zootecnici e di altre sostanze". La possibilità di usare grandi quantità di mais ceroso, che non si trovano nei nostri territori, può generare una domanda molto forte, quindi un innalzamento del prezzo. Ed essendo il mais ceroso un elemento poverissimo, il trasporto, da solo, incide sul 30 per cento del valore della materia prima, portandolo fuori dalle dinamiche di mercato. "Non siamo contrari agli impianti - proseguono i rappresentanti delle tre Organizzazioni agricole vicentina - ma riteniamo debbano svilupparsi nel rispetto del sistema agricolo, utilizzando le deiezioni animali ed altri scarti d'azienda, per rispondere ad un problema di smaltimento ed al tempo stesso produrre energia alimentando gli impianti con sostanze che oggi rappresentano soltanto un costo di eliminazione". Una particolare preoccupazione è stata espressa per i giovani, che oggi entrano nel mondo "agricolo" approfittando degli incentivi, ma con il forte rischio di vedersi catapultati fuori: "sono molti i giovani che, approfittando degli incentivi - proseguono Coldiretti, Cia e Confagricoltura - hanno dato vita a nuove realtà imprenditoriali, ma il rischio che quando verranno meno gli incentivi aumenti la disoccupazione e l'abbandono di colate di cemento nei territori deve preoccuparci". Secondo l'analisi delle tre Organizzazioni agricole, il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto non è frutto di una sensibilità del tutto italiana, in controtendenza con il resto d'Europa, ma rappresenta la logica risposta ad incentivi altissimi, che favoriscono ingiustamente la speculazione a danno della produzione cosciente delle nostre preziose materie prime. Appello conclusivo alle Amministrazioni comunali ed alla Regione Veneto: "gli Enti locali devono informarsi correttamente prima di approvare la realizzazione degli impianti, specie quelli di grandi dimensioni ed alimentati a mais ceroso. L'ultimo episodio sul biodigestore di Thiene è l'esempio più chiaro: oltre 20 Comuni hanno dato il proprio benestare, ma ora che hanno compreso cosa comporta effettivamente e come funziona iniziano a manifestare forti perplessità . Quanto alla Regione, è indispensabile che si arrivi al più presto all'adozione del Piano energetico regionale" (Nella foto da sinistra: Giandomenico Portinari, direttore Cia; Roberto Garbin, Coldiretti; Roberto Rampazzo, direttore Coldiretti; Diego Meggiolaro, presidente Coldiretti; Ernesto Nardi, presidente Cia; Michele Negretto, presindente Confagricoltura; Paolo Sordo, direttore Confagricoltura).
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