Berlusconi, la magistratura... e Napolitano
Giovedi 19 Settembre 2013 alle 23:27 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - Ieri il pregiudicato Silvio Berlusconi, nel suo video messaggio, ha attaccato la Magistratura. Tra l'altro ha dichiarato che la magistratura “si è trasformata in un contropotere in grado di condizionare il potere legislativo e il potere esecutivo e si è data come missione la via giudiziaria al socialismoâ€.
E continua dicendo che “proprio per la giustizia siamo diventati un Paese in cui non vi è più la certezza del diritto, una democrazia dimezzata alla mercé di una magistratura politicizzata, unica tra le magistrature dei Paesi civiliâ€.
Sino ad ora (sono passate quasi 24 ore) il presidente della Repubblica rieletto, Giorgio Napolitano, solitamente molto sollecito nell'esprimersi a favore della sopravvivenza del "suo" governo o nel chiedere una riforma della giustizia (lo fece lo stesso giorno della condanna definitiva di Berlusconi per frode fiscale), non ha detto niente.
Nel sito della presidenza della repubblica (www.quirinale.it) si trova la notizia del giuramento di Giuliano Amato come giudice costituzionale (proprio una “bella†scelta); si può leggere il comunicato dell'incontro di Napolitano con i presidenti di Camera (all'on. Boldrini esprime solidarietà “per la campagna di gravi e perfino turpi ingiurie e minacce condotta nei suoi confronti sulla reteâ€)  e Senato e così via. Sull'indecente attacco alla Magistratura contenuto nel video messaggio di Silvio Berlusconi, Napolitano non ha, evidentemente, nulla da dire.
L'articolo 104 della Costituzione stabilisce che “Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica" ma Napolitano tace. Lo fa per non mettere in pericolo la “stabilità †del governo? Perché condivide quanto detto dal condannato di Arcore? Perché è distratto? ...
Inquietante.
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