Bergamin, il suo discorso a P.zza delle Poste
Venerdi 25 Giugno 2010 alle 20:34 | 0 commenti
Di seguito pubblichiamo l'intervento di Marina Bergamin alla manifestazioni di oggi, di cui abbiamo già riferito col nostro articolo di Enrico Soli e il cui comunicato ufficiale è qui, mentre sono pubblicati anche i nostro video servizi immagini della manifestazione e con interviste esclusive a Marina Bergamin e a Sandro Del Fattore della Cgil Nazionale e al Vice Sindaco di Vicenza Alessandra Moretti  (nella foto il palco con alcuni degli intervenuti, tra cui c'era anche l'on. Daniela Sbrollini).Â
di Marina Bergamin, Segretario provinciale Cgil Vicenza
Benvenuti/e e grazie. Grazie ai Rappresentanti delle istituzioni al cui fianco siamo stati nella manifestazione di mercoledì 23 giugno e con le medesime ragioni di oggi. Grazie ai rappresentanti dei Partiti. Grazie ai rappresentanti delle associazioni vicentine che ci hanno inviato la loro solidarietà .
Ma un benvenuto e un grazie speciale va a voi che siete qui: lavoratrici/lavoratori (forse non tutti occupati), pensionate/pensionati e delegati ...
... perché non è facile, né indolore rinunciare a una giornata di lavoro e assumere su di sé- ancora una volta - da soli la RESPONSABILITA' di dire FORTE:
NO COSI' NON VA, NO, L'ITALIA COSI' NON VA!
E la prima e più importante cosa che non va è che non si può continuare a MORIRE DI LAVORO.
Non possiamo non pensare con tristezza, rabbia ma con nessuna rassegnazione a DAVIDE MINUZZO, morto a 18 anni ieri, atrocemente, in una fabbrica metalmeccanica.
Questa e le altre, troppe morti, ci interpellano e chiedono se TUTTI hanno fatto TUTTO il possibile per evitarla.
Non ci sottrarremmo a questa domanda.
Ma oggi è il giorno del LUTTO e chiedo a questa piazza un minuto di silenzio per DAVIDE!
La drammatica concretezza di questa morte ci ricorda che a far vivere il lavoro sono UOMINI e DONNE in carne e ossa!
Sono uomini e donne gli oltre 2000 licenziamenti avvenuti a Vicenza nel 2010.
Ci sono uomini e donne dietro gli oltre 11 milioni di ore di CIG e CIGS ci sono famiglie con le loro sofferenze.
Troppo spesso con troppa superficialità si trattano i temi del lavoro.
... Si giudica un accordo buono o cattivo senza averne letto il testo.
... senza vedere che dietro ad ogni accordo ci sono PERSONE!
Chi è presente in questa piazza sa bene cos'è il lavoro ...
sa bene cos'è la competizione mondiale
sa cos'è la flessibilitÃ
sa cosa sono i 18 turni a settimana, il lavoro notturno, il lavoro domenicale, lavorare in un cantiere ...
sa cosa vuol dire lavorare nel tempo della crisi.
Ma chi è presente in questa piazza non dimentica che il luogo di lavoro è e deve restare presidio di civiltà e solidarietà , presidio e difesa del contratto nazionale di lavoro, delle leggi di questo Paese, della Carta Costituzionale.
Questo per noi è stata Pomigliano, per la quale va riaperta la trattativa pèerché investimenti e futuro sono vitali in quel territorio.
Contrattare ancora quindi con responsabilità e senza RICATTI, come abbiamo fatto in : FIAMM, Salvagnini, Mecc-Alte, Forall, ArcLinea, Dainese, Diesel, Marzotto, T-System.
E nelle centinaia di imprese grandi e piccole dove abbiamo contrattato punto per punto, chiedendo: piani industriali, negoziando orari, flessibilità , salario.
Ma senza mai contrapporre LAVORO e DIRITTI.
Questo è il primo messaggio che lanciamo a Sacconi e a Confindustria da qui: NON PROVATE NUOVE POMIGLIANO!
Questo è un territorio che ha bisogno di qualità , innovazione, buona occupazione, infrastrutture, ma anche di formazione, di cultura, di tutela e di recupero dell'ambiente fortemente violentato.
Questo territorio dovrebbe darsi una politica industriale.
E poiché oggi la competizione si gioca tra sistemi, anche ke istituzioni dovrebbero contribuire a dare risposte di comunità .
Purtroppo leggi, provvedimenti, manovre governative come l'ultima da 25 miliardi per la quale siamo oggi qui, vanno in tutt'altra direzione.
Questa manovra non sarà volano di ripresa, non sarà strumento di equità .
Essa farà pagare agli Enti locali ai lavoratori ai cittadini un prezzo molto salato:
- direttamente con la negazione di diritti e salati (nella PA)
- indirettamente con il ridimensionamento e il peggioramento dei servizi.
per gli insegnanti, per gli ausiliari della scuola, in comune a Vicenza all'IPAB di Vicenza, all'ULSS 6
Tutto questo avrà effetti devastanti sulla qualità delle prestazioni. In questo momento sentiamo di avere obiettivi comuni con Regioni e ENti locali, sono essi i primi interlocutori dei cittadini in difficoltà .
Ma già oggi e di più domani saranno essi stessi in difficoltà . E per molti, finalmente, si disvelerà la contraddizione dell'essere forti qui e silenziosi e ossequiosi a ROMA.
E non starà in piedi a lungo il paravento del Federalismo di cui non si sanno modalità e costi.
Gli Enti locali, tuttavia ci avranno come alleati se gestiranno la cosa pubblica con trasparenza, equità ed etica.
Siamo vicini al mondo della CULTURA dell'INFORMAZIONE LIBERA, della RICERCA, della SCUOLA. Povero il paese che disinveste in quello che ha di più prezioso: i CERVELLI, IL PENSIERO, LA CREATIVITA'.
Noi non ci rassegniamo al declino delle intelligenze.
E non ci rassegniamo:
- alla povertà dei pensionati sufficienti o non autosufficienti;
- alla disoccupazione e alla precarietà dei nostri giovani in aumento anche a Vicenza;
- alla carità pelosa verso i nostri disabili;
- a vedere distrutto, pezzo per pezzo uno stato sociale che ci è costato sudore e fatica: sanità , scuola, assistenza agli anziani, ambiente e un vivere sano e pulito e a misura d'uomo.
Questo deve essere di stimolo al ripensamento, non a nuovi vandalismi sociali tendenti a portare il nostro Paese ad essere più diseguale, più povero, meno senza futuro.
La CGIL ha un'altra idea dell'Italia e un'altra idea per l'Italia. Ed ha una bussola: equità -eguaglianza!
A finanziare la ripresa devono essere rendite, grandi patrimoni, alti e altissimi redditi, evasori fiscali.
A tutti, alle imprese, alle istituzioni a Cisl e UIL che avremmo voluto con noi come è accaduto tante volte su questi stessi temi ma evidentemente sotto governi diversi:
- la CGIL non è affatto il sindacato del NO né a Vicenza né altrove
- che la CGIL è un sindacato che negozia con passione talvolta con intransigenza ma sempre con onestà e rigore;
- che la CGIL non è cieca nei confronti di un mondo e di un mercato complesso e in movimento rapido e non rincorre soluzioni fantastiche.
Ma abbiamo un'altra e alta idea dello sviluppo, un'altra e alta idea di società , che nessun accordo separato nessun ente bilaterale potrà comprare!
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