Bce con i Tltro dà soldi per prestiti, ma banche li parcheggiano nelle cassette di BoT e CTz
Sabato 27 Settembre 2014 alle 14:12 | 0 commenti
di Morya Longo
Nelle scorse settimane hanno venduto BoT per "abbellire" i bilanci in vista della chiusura dei conti trimestrali, e ieri hanno ricomprato i BoT in asta per "parcheggiare" i fondi ricevuti dalla Bce stessa con i recenti finanziamenti Tltro. Il principale motivo per cui ieri il collocamento dei BoT semestrali da un lato ha mostrato rendimenti in rialzo rispetto all'asta di agosto (dallo 0,136% allo 0,232%) e dall'altro ha registrato una forte domanda, è probabilmente questo: le banche nelle scorse settimane hanno venduto, e ieri in parte ricomprato.
Il 30 settembre si chiude il terzo trimestre del 2014 e, come spesso accade, nelle sedute precedenti a questa importante scadenza le banche cercano di fare un po' di "maquillage" sui bilanci: vendono un po' di titoli e aumentano un po' la liquidità . Nulla di inedito, insomma. Quest'anno la chiusura del terzo trimestre è ancora più importante del solito, perché entro il 30 settembre le banche europee sottoposte agli esami della Bce possono porre in essere tutte le azioni correttive necessarie per aumentare le propria forza patrimoniale: l'Eurotower prevede infatti che la "pagella" finale tenga conto di tutte le operazioni di rafforzamento effettuate - appunto - entro e non oltre il 30 settembre.
Questo ha ulteriormente favorito quello che potremmo chiamare "effetto Autovelox": come le auto tendono a rallentare prima della fotografia per poi riaccelerare, allo stesso modo le banche tendono ad "abbellirsi" prima della chiusura dei conti trimestrali. A maggior ragione prima di questi importanti conti trimestrali pre-Bce: c'è chi fa dismissioni dell'ultima ora, chi emette titoli ibridi, chi cerca di vendere pacchetti di sofferenze. E un po' tutte le banche fanno una cosa facile facile per "farsi belle": vendono sul mercato secondario un po' di titoli di Stato, su cui negli ultimi anni hanno realizzato buoni guadagni. E i più gettonati sono proprio i BoT.
Per questo i rendimenti dei Buoni semestrali sono saliti così velocemente nelle ultime settimane: dal 25 agosto, quando i sui mercati secondari hanno toccato il minimo storico di 0,12%, i loro tassi d'interesse sono saliti fino allo 0,23% del 24 settembre. Insomma: in un mese i rendimenti dei BoT, colpiti dalle vendite, sono praticamente raddoppiati. A quel punto i BoT sono tornati appetibili e negli ultimi due giorni sono tornati un po' di acquisti, già sul mercato secondario.
L'asta di ieri è stata l'occasione perfetta, per le banche e non solo, per ricomprare BoT. Anche perché il 18 settembre la Bce ha erogato agli istituti italiani 23 miliardi di euro di finanziamenti Tltro al tasso agevolato dello 0,15%. È vero che gli istituti di credito hanno l'obbligo (anche se con sanzioni blande) di usare questi soldi per finanziare le imprese. Ma è ovvio che non si possono erogare 23 miliardi di prestiti in una settimana. Morale: le banche hanno probabilmente parcheggiato una parte di questi soldi ricevuti dalla Bce sui CTz (offerti in asta giovedì) e sui BoT semestrali (in asta ieri). Considerando che hanno ricevuto i fondi da Francoforte al tasso dello 0,15%, lo 0,232% dell'asta di ieri promette per di più un guadagno sicuro. Tutti questi tecnicismi hanno sostenuto la domanda ieri in asta.
L'interrogativo ora è: questo aspetto tecnico bancario spiega da solo sia il rialzo dei rendimenti dei BoT nell'ultimo mese, sia la forte domanda di ieri in asta? Ovvio che no. Probabilmente molti altri elementi hanno giocato. Per esempio l'incertezza sulle future mosse della Bce: sul mercato in tanti scommettono sul quantitative easing, ma le continue resistenze tedesche fanno ora temere che la Bce tarderà molto. Questa incertezza ha favorito il rialzo dei rendimenti BoT nell'ultimo mese e ha reso più appetibili i Buoni ieri in asta. Ma tutto questo per ora non sembra preludere a un nuovo trend rialzista: forse ci sarà solo a una fase attendista, in attesa di sapere veramente quali saranno le prossime mosse della Bce. E in attesa che i finanziamenti Tltro della Bce diventino - ammesso che questo mai accada - prestiti all'economia reale.
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