Bassam Abu Sharif, Aldo Moro, Francesco Cossiga e... Igor il bandito
Giovedi 29 Giugno 2017 alle 19:35 | 1 commenti
Da La Stampa del 27 giugno 2017 "«Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp) aveva rapporti particolari con alcuni dei gruppi rivoluzionari emersi in Europa dopo il '68. Queste forze non sapevano come opporsi al capitalismo e noi glielo insegnammo, era parte della lotta contro l'imperialismo che sosteneva Israele. Migliaia di giovani donne e uomini italiani vennero nei campi profughi palestinesi ad aiutare in tanti modi diversi, nelle scuole, negli ambulatori o nel combattimento, ma sempre e solo contro l'occupante israeliano». A raccontare quest'ulteriore tassello del controverso puzzle "Italia Anni 70" è Bassam Abu Sharif, storico membro della formazione marxista-leninista Fplp...".
"Il poi influente consulente di Arafat - continua La Stampa - ascoltato ieri (martedì 27 giugno, ndr) dalla Commissione bicamerale d'inchiesta sulla morte di Aldo Moro, l'ennesimo organo d'indagine sul rapimento del presidente della Dc la cui durata teoricamente biennale è stata prolungata dalla fine del 2016 al termine della legislatura. È la prima volta che si parla in modo così esplicito della presenza di nostri connazionali nei campi profughi palestinesi di 40 anni fa, giovani, uomini, donne, un po' volontari e un po' foreign fighters ante litteram".
Correggerei il tiro: invece che "migliaia" centinaia e centinaia, ero troppo giovane allora per occuparmi di queste cose, ma non credo fossero migliaia, i palestinesi hanno spesso l'abitudine di esagerare nei conteggi... per il resto l'articolo è in linea.
Veramente non è proprio la prima volta che se ne parla, l'Ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga rilasciò il 3 ottobre 2008 una intervista al quotidiano israeliano Yediot Aharonot, ma è ovvio che questa notizia non abbia avuto il giusto eco (eccola tradotta) ed i media italiani si guardarono bene dal riprenderla. Cossiga disse agli ebrei italiani "Vi abbiamo venduto". Cossiga non è stato un concentrato di miele verso Israele, fu lui a inaugurare l'Associazione d'amicizia Italia-Palestina e fu lui, presidente del Senato, a dare asilo e ospitalità ad Arafat quando era stato emesso un mandato di cattura nei suoi confronti. Poi verso gli ottanta anni è cambiato, è diventato un amico di Israele, forse perché ormai aveva la consapevolezza di aver raggiunto il suo Traguardo e voleva che la Terra fosse Lieve.
Alla luce di quanto sopra non posso non pormi delle domande e la prima che mi viene in mente è "dove è finito Igor, il bandito?". Tutta l'Italia ha tenuto il fiato sospeso per Igor e la nostra intelligence scelta non è stata capace di trovarlo eppure sulle sue tracce sono stati dirottati almeno ottocento uomini scelti. In Europa dall'attentato di Madrid dell'11 maggio 2004 a quello di Manchester del 22 maggio 2017 si sono contati più di 350 morti e migliaia di feriti, attraversando tutta l'Europa senza mai toccare l'Italia. La nostra intelligence, ci raccontano i nostri politici, è una delle migliori al mondo e per questo noi non subiamo attentati. Nutro dei seri dubbi perché agli italiani mancano due cose: la capacità di assimilare le lingue senza inflessioni dialettali e di conseguenza la capacità di infiltrarsi e lo dico da italiana che parla un ottimo inglese con accento veneto e che ha uno straordinario amico napoletano, diventato cittadino israeliano che parla ebraico ed arabo a livello di madrelingua con cadenza napoletana e pur lavorando nella sicurezza ad altissimo livello, non potrà mai, a mio avviso infiltrarsi in Iran o a Gaza, perché come lui dice "pizza" o "Shalom" nessun israeliano, sia arabo o sia ebreo potrà mai dirlo.
Qualche riflessione la farei... chi o che cosa è stato venduto questa volta?Â
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