Base Usa Vicenza, NoDalMolin: Costa licenziato, e i dati sulla falda?
Sabato 1 Dicembre 2012 alle 22:13 | 0 commenti
Presidio Permanente NoDalMolin - Non rimpiangeremo di sicuro Paolo Costa, l'uomo dell'imposizione del Dal Molin, il signore dei carteggi segreti con il ministro Parisi, quello che chiedeva di "sradicare" il movimento contro la base. Non rimpiangeremo certo questo signore che chiedeva al governo di non fare la Valutazione d'Impatto Ambientale perché avrebbe potuto pregiudicare la costruzione del nuovo complesso militare, infischiandosene dei diritti dei cittadini vicentini, relegati al ruolo di sudditi.
Non rimpiangeremo il signor Costa che da mesi aveva promesso di rendere pubblici i dati sull'impatto del cantiere al Dal Molin sulla falda e sul complesso sistema di drenaggio distrutto dalle ruspe e se ne è completamente fregato.
Il 25 aprile di quest'anno, negli hangar dell'ex aeroporto, sentimmo sindaco e assessori prendersi impegni, ribaditi anche al festival No Dal Molin di settembre. Avevamo detto chiaramente che non saremmo stati con le mani in mano, e giusto 10 giorni fa tornavamo a chiedere conto all'amministrazione comunale del rispetto degli impegni presi, visto l'assordante silenzio dell'amministrazione e la completa mancanza di risposte e di assunzione di responsabilità precise rispetto agli impegni presi.
Ad oggi ancora niente è stato fatto. Dai dati che si aspettavano da Cuccioletta alla posa dei piezometri per il controllo della falda, niente di niente. Non ci interessano roboanti dichiarazioni di sdegno da parte dell'amministrazione, che si è ben guardata dal mettere pressione per ottenere le risposte ai numerosi quesiti che il movimento No Dal Molin e i tecnici hanno spedito a Costa per avere risposte chiare sui danni prodotti al territorio. Non ci facciamo distrarre da letterine a Monti quando ad oggi non sono state attivate misure concrete di analisi sulla falda e sui rischi che corre, e con essa i cittadini. Non ci interessa se oggi, da Roma, fanno sapere che non c'è più un interlocutore. Vogliamo trasparenza e verità , vogliamo sapere, perché noi rimaniamo contrari a quel mostro, e ogni giorno che passa le nostre motivazioni crescono, come l'acqua in certe zone della città mai state colpite prima da fenomeni di esondazione e che, guarda il caso, da quando c'è la base si trovano allagate con due gocce di pioggia. Un caso? E chi ce lo può dire, se nessuno dà o pretende risposte?
Le parole stanno a zero. Atti. Concretissimi atti. Ecco cosa pretendiamo. Se questo non sarà , vorrà dire che si accetta questa situazione, e se ne diventa complici.
A chi governa questa città dimostrare il contrario.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.