Bandiere sulle torri, bandiere del progresso
Domenica 4 Luglio 2010 alle 18:54 | 0 commenti
Sventolano nel Veneto leghista le bandiere del Progresso, e nemmeno la calura di questi giorni riesce a fiaccarle, e a rallentare gli exploit neuronali dei suoi amministratori. In testa a tutti, ancora l'indomita Milena Cecchetto, Sindaco di Montecchio Maggiore (mai dimenticare: dove volevano lasciare a pane e acqua i figli dei ‘negri' e dei poveracci). Prima di andare in vacanza si è detta: ‘Cosa posso inventarmi per vivificare queste afose giornate estive?'. Tel chi la pensata: rinnovare il Regolamento Comunale, che se ne dormiva tranquillo nei cassetti dal 1950, e non chiedeva altro che di restare lì a riposare per altri sessant'anni. E invece no: è arrivata l'onda verde, meglio del Vim, contro parassiti e simili.
Così, nel nuovo regolamento, ecco cosa potremo trovare (abbiate pazienza. Cercheremo di buttarla in vaca, come si dice in lengoa veneta, perché a prenderle sul serio, ‘ste cose, uno o gli viene un ictus dalla rabbia o corre in Questura a richiedere la riduzione allo stato di apolide). All'articolo 34, starà scritto che "è vietato il mestiere di accompagnatore di carrelli della spesa". Questo mi addolora particolarmente e personalmente, perché proprio qualche giorno fa, la mia nipotina, un tesorino di sei anni, mi ha detto: "Nonno, da grande voglio fare l'accompagnatrice di carrelli". E ora ditemi voi: io come faccio a dirle di no? Come faccio a spiegarle che se vuole può fare la velina, o al massimo l'accompagnatrice di Presidenti del Consiglio, ma i carrelli deve lasciarli stare? E suo fratello, di quattordici anni, che mi ha detto: "Sai nonno che figata, tutti i sabati sera io e i miei amici andiamo ad incatenarci al monumento del Palladio, ci divertiamo da pazzi!"? Devo dire di no anche a lui? Che se vuole può incatenarsi ai cancelli della fabbrica di suo padre disoccupato, ma al monumento del Palladio no? Una tristezza.
Ma non è finita. Dal cappello della Cecchetto sono usciti anche: "Vietato soddisfare i bisogni corporali in pubblico, dare cibo ai colombi, sputare per terra ed esercitare il mestiere di lavavetri". Perciò, intanto, anche se avete fatto il pieno di spritz, basta rilassanti pisade drio ‘na pianta. Secondo, attenti, perché se vi trovate ‘on schito (appunto) sul parabrezza, e ghe spuè sora per tirarlo via, siete fregati. Ciliegina sulla torta, il divieto di circolare in pubblico col volto coperto. I baldi consiglieri dell'opposizione (opposizione cosa?!), invece di venire compatti in Consiglio Comunale tutti con la maschera di Topo Gigio (forse una risata li avrebbe seppelliti), hanno pilatescamente commentato: "Preferisco interpretare il divieto positivamente: si darà la possibilità ad alcune donne di smarcarsi da usi e costumi che non le pongono allo stesso livello degli uomini". E poi vi domandate perché non li votano?
Sventolando sventolando, i semi del Progresso leghista sono arrivati anche ad Arzignano: sapete, quel ridente borgo conciario del Vicentino recentemente salito agli onori della cronaca per storie di mazzette, fatture false e marciume vario. Prima di tutto, è accaduto che una piccola carovana di Rom sia stata intercettata mentre entrava nel territorio comunale da un "solerte arzignanese" che ha avvertito le forze dell'ordine. Ora, intanto, c'è da dire che uno nella vita non deve avere veramente un c**** di nulla da fare, se se ne sta alla finestra a vedere se riva i singani. Mi vengono in mente i pensionati americani che si collegano on line alle telecamere sul confine USA-Messico, e quando vedono un miserabile che lo sta scavalcando telefonano alla Migra: bingo! Comunque, vi starete chiedendo che reato avevano commesso i suddetti Rom per provocare un tale spiegamento di forze (Vigili Urbani e Carabinieri). Nessuno: erano semplicemente "di etnia Rom" (e, molto probabilmente, in gran parte cittadini italiani). E precisa Enrico Marcigaglia, il baldo Assessore alla Sicurezza di quel Comune: "credo che ciò diffonderà tra i Rom la voce che ad Arzignano è meglio che non sostino". La "etnia": a voi viene in mente niente? A me sì.
Ma anche qui non è finita. Pochi giorni dopo, il Sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin (nome omen) e il suddetto Marcigaglia, si sono accorti che gli stranieri in paese sporcano. Non è detto se la fanno nelle aiole, ma certo abbandonano ovunque "rifiuti vari". I due li hanno seguiti, hanno controllato i "rifiuti vari" (no comment ...) e hanno fatto una lista nera dei fetentoni. Dopo di che hanno proposto di mandarla a Maroni, perché venga negata o ritirata la cittadinanza allo straniero sporcaccione.
Come può essere costituita quella lista? Per esempio. "Il giorno X alle ore Y il Sig. Ahmed Buttallà è stato visto mentre si scaccolava in piazza, utilizzando l'unghia del mignolo sinistro, all'uopo lasciata crescere e appuntita". Oppure. "Il giorno Y alle ore X il Sig. Cin Ciun Cian è stato visto - anzi sentito - mentre emanava pestifere flatulenze vicino al monumento ai Caduti, dopo un'indigestione di cozze all'aglio". Eccetera. Naturalmente, agli italiani niente, loro non sporcano. Chissà se erano italiani gli st***** che qualche anno fa mi hanno scaricato in giardino, nottetempo, un'intera cucina economica. A quelli che gli facciamo, le bastonate sulla pianta dei piedi?
Ad una protesta dell'opposizione un po' più dura del solito - "questa amministrazione cavalca l'odio e semina la paura" - Marcigaglia ha risposto: "Non accettiamo lezioni di legalità ". E qui, dovete ammetterlo, è impossibile dargli torto: perché è molto, molto difficile immaginare che la Lega possa prender ‘lezioni' di qualche cosa.
Ultime dalla Padania (?!).
(Tutte le citazioni e le informazioni sono prese dagli articoli pubblicati nei giorni 27 e 30 giugno e 1,2 e 3 luglio dal Giornale di Vicenza, che ringrazio)
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