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Bande a Vicenza, rivolte a Bari, morti in mare: quando la vita non ha più prezzo e dignità.

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 1 Agosto 2011 alle 18:50 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti assessore regionale Lega Nord - Il regolamento di conti tra bande rivali in pieno centro cittadino a Vicenza, come era accaduto in precedenza a Padova,  è testimonianza di una escalation nella malavita che non possiamo tollerare: per anni s’era diffusa l’idea all’estero di una Italia dove è possibile farla franca, dove è possibile sfruttare anche le contraddizioni di chi crede nella solidarietà umana e non accorge d’essere usato come copertura di un vasto sottobosco in cui, non a caso,  è cresciuta e sviluppata la malapianta della delinquenza.

Si poteva prevenire questa situazione? Sì. Non lo si è voluto fare e chi bloccò a suo tempo ogni azione di contrasto e prevenzione dovrebbe assumersi le sue responsabilità.

Insomma buonismo e miopia assieme a vecchie magagne del sistema giudiziario italiano, dove non è esattamente facile far scontare le pene ai colpevoli, hanno aperto praterie degne di un Far West dove le bande la fanno da padroni: nessun appunto, sia chiaro, alle Forze dell’Ordine che spesso operano in  condizioni limite e soprattutto vedono non di rado vanificato il loro lavoro.

Esiste un problema di sicurezza e di legalità: da questo punto di vista quanto è accaduto a Bari è altrettanto emblematico rispetto a quanto accaduto a  Vicenza, perché dietro a certe rivolte, dietro a certe proteste, sembra esserci una sorta di regia capace di organizzare e gestire situazioni che hanno ben poco di spontaneo: insomma in piccola o grande scala, la malavita che gestisce il sottobosco extracomunitario è più pericolosa che mai.

Delinquenti, assassini, pronti a tutto: sia chiaro, non sto facendo l’identikit degli extracomunitari che giungono nel nostro Paese, ma di chi li sfrutta, dei moderni schiavisti, che mandano adolescenti a prostituirsi, che spacciano droghe, organizzano rivolte come gestiscono i traffici clandestini disumani: per costoro non conta nulla la vita umana e ciò li rende ancor più pericolosi per tutti e odiosi: i morti nella stiva di una barca sono un altro atto d’accusa, che dovrebbe spingere tutti a chiedere tolleranza zero.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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