Banche Venete, Pd: battaglia per truffati, chi ha sbagliato paghi. UNC: politica riveda regole e si assuma responsabilità
Giovedi 9 Novembre 2017 alle 11:57 | 0 commenti
Per l'on. del PD Francesco Bonifazi, membro della commissione di inchiesta sulle banche, nel settore bancario c'è stato un "sistema di vigilanza che nella migliore delle ipotesi non è stato all'altezza del ruolo che doveva compiere". "Vero, ma il problema è che anche la politica deve fare la sua parte, cambiando le regole. Se sulle Banche Venete per evitare il tracollo non sono bastate le 16 ispezioni della Banca d'Italia svolte dal 2007 al 2017, è anche perché la loro missione resta quella di salvare in primo luogo le banche, non i risparmiatori" afferma nella nota che pubblichiamo Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
"Per questo, come nel caso di Banca Marche, nel 2012 hanno preferito autorizzare aumenti di capitale pur di tentare il salvataggio dell'istituto, facendo correre così più rischi ai risparmiatori" aggiunge Dona.
"Se il 66% degli italiani ritiene che gli strumenti di tutela del risparmiatori siano inefficaci, come rilevato dalla recente indagine Acri, è perché nessuno li ha finora cambiati. Perché, ad esempio, non si è ancora vietata la vendita allo sportello di obbligazioni subordinate, come chiesto da Ignazio Visco anni fa, in tempi non sospetti? Perché non si è ancora compiuto alcun passo rispetto alla proposta del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, di correggere la normativa sul bail-in, introducendo una soglia di salvaguardia di 100 mila euro per gli obbligazionisti?" prosegue Dona.
"Lungi da noi assolvere gli organismi di vigilanza, ma dalla politica ci attendiamo meno polemiche e più fatti" conclude Dona.
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