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Banca Popolare di Vicenza: la sicurezza innanzitutto

Di Giancarlo Marcotti Sabato 27 Aprile 2013 alle 17:49 | 0 commenti

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Per il Presidente Gianni Zonin è stato l'ennesimo plebiscito, ma questo non era in discussione, forse, però, ad uscire protagonista dall'Assemblea dei soci della Banca Popolare di Vicenza, tenutasi nella mattinata al centro congresso della Fiera, è stato il Direttore Generale, Samuele Sorato, che ha potuto sciorinare numeri invidiabili. Ma il “vecchio” Presidente aveva già fatto il suo capolavoro con la lettera di invito all'Assemblea nella quale ha usato i toni giusti per rassicurare gli azionisti, insistendo soprattutto con un termine “magico” di questi tempi: sicurezza.

La parola che, gli oltre settantatremila azionisti, più di ogni altra, volevano sentirsi pronunciare, spaventati, come naturale, da una situazione economica difficile e dai continui scivoloni di Borsa ai quali, le Banche quotate, ci hanno quasi giornalmente abituati.

E così il temuto aumento di capitale anziché suonare come un campanello d'allarme è diventato un ulteriore strumento destinato ad accrescere quella “sicurezza” che tutti gli investitori ricercano.

Il Core Tier 1, infatti, cioè il principale indicatore di patrimonializzazione, attualmente all'8,23% potrebbe, proprio in virtù di questa operazione straordinaria, superare il 9% entro la fine di questo esercizio, per arrivare alla doppia cifra fra il 2014 ed il 2015, almeno questi sono gli obiettivi che si è dato il DG Sorato.

Ma il Direttore Generale, ha utilizzato gran parte del proprio intervento, per mettere in mostra dati di bilancio che hanno mandato in sollucchero la platea degli azionisti che gremiva la sala, in primis la raccolta diretta, aumentata del 13,2%, grazie in particolare ai rialzi stratosferici dei depositi vincolati (+77%) e dei pronti contro termine (+60%), e questo, se vogliamo, è il dato più emblematico che conferma, come oggi, sia sentita la necessità di sicurezza da parte degli investitori.

Ma la Popolare di Vicenza ha incrementato anche la raccolta indiretta (+5,2%) e gli impieghi (+2,4%) confermando così la vocazione, sempre ribadita dal Consiglio di Amministrazione, di risultare supporto prezioso e indispensabile per il tessuto imprenditoriale del territorio.

In effetti il dato sugli impieghi per cassa (+2,4%) è risultato di gran lunga superiore a quello del sistema (+0,6%) ed è stato raggiunto “allungando”, in senso temporale, i finanziamenti ed ottenendo nel contempo una maggiore copertura del rischio.

Certo, ma allora, verrebbe da domandarsi, se tutto va così bene: dove sta la crisi?

La Banca Popolare di Vicenza è una mosca bianca?

Purtroppo no!

A fine 2012, infatti, i crediti deteriorati netti hanno toccato la considerevole cifra di 3.221,7 milioni di euro (erano 2.460,7 milioni l'anno precedente) con un aumento del 30,9% rispetto al 2011, insomma la crisi c'è, morde, e non accenna ad allentare la sua presa.

I settori per i quali la nostra provincia era diventata un distretto di eccellenza non sono immuni dal depauperamento del contesto economico nazionale, anzi, ma anche per questo motivo la BpVi sta intensificando gli sforzi per “accompagnare” i nostri imprenditori alla ricerca di nuovi mercati, ed alle proprie sedi di rappresentanza già aperte a New York, San Paolo, Nuova Delhi, Hong Kong e Shanghai ne aggiungerà a breve una a Mosca, visto che il mercato russo è in forte espansione.

Ma torniamo all'aumento di capitale che, burocrazia permettendo, dovrebbe avvenire intorno i mesi di giugno e luglio, la domanda che serpeggiava in sala era ovviamente: servirà per una ulteriore acquisizione (Banca Etruria?), viste le mire espansionistiche dell'Istituto?

Il Presidente Zonin, in sala stampa con la solita concretezza dell'imprenditore della “terra” ha risposto: “Prima mettiamo i soldi in cassa, e poi, se ci saranno delle buone occasioni ...” insomma “Adelante Pedro, con juicio”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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