Banca Etruria: conti in ordine e partner finanziario per evitare offerta "predatoria" BPVi
Lunedi 8 Settembre 2014 alle 17:09 | 0 commenti
Di Luigi Dell'Olio*
Il tempo potrebbe essere il più grande alleato di Banca Etruria. Perché, se l'integrazione con un istituto di "elevato standing" richiesta da Bankitalia non è in discussione, sarà la tempistica di questa decisione a definire il ruolo dell'istituto aretino nel nuovo soggetto che nascerà . Le intenzioni del nuovo management, su questo fronte, sono chiare.
Dopo aver chiuso la semestrale con un rosso di 97,8 milioni di euro (con il margine d'interesse crollato del 34,4% a 78,3 milioni), il consiglio d'amministrazione ha dato mandato al presidente Lorenzo Rosi per la trasformazione della popolare in società per azioni.
Una mossa che da una parte va incontro alle richieste di rinnovamento della governancerichieste proprio da Via Nazionale, ma dall'altra allunga i tempi per la ricerca di un partner. L'advisor Mediobanca sta lavorando a un'operazione in due step: in primo luogo dovrà cercare un partner finanziario, guardando non più solo all'interno dei confini nazionali, ma anche nel panorama europeo. L'ingresso nel capitale da parte di un fondo d'investimento consentirebbe all'Etruria di presentarsi con maggior forza alle trattative con un partner bancario, insieme al quale pianificare un'alleanza di tipo industriale. I principali candidati in questo senso restano la Banca Popolare di Vicenza e la Banca Popolare dell'Emilia Romagna, entrambe reduci da un aumento di capitale. I due istituti hanno studiato nei mesi scorsi il
dossier Etruria, con la Popolare di Vicenza che ha presentato anche un'offerta d'acquisto, respinta da Arezzo perché considerata predatoria. Popolare di Vicenza e Bper rientrano nel novero delle banche europee soggette all'asset quality review, di cui si conosceranno gli esiti nelle prossime settimane: eventuali osservazioni nei loro confronti da parte della Bce potrebbero spingerli a una posizione più conciliante sul fronte delle acquisizioni. Tornando all'Etruria, al momento l'obiettivo primario di Rosi e del nuovo direttore generale, Daniele Cabiati, è mettere in sicurezza i conti. In modo da presentarsi con le carte in regola all'assemblea dei soci, attesa tra fine ottobre e l'inizio del novembre, che sarà chiamata a decidere sul futuro dell'istituto. Nei giorni scorsi i due hanno completato la road map, pubblicando sul sito Internet della banca un documento intitolato "Transformational Plan", che indica come obiettivi prioritari la crescita dei profitti attraverso un approccio multicanale alla clientela e un'attività commerciale più aggressiva nel welth management, nella bancassurance e nel business legato all'oro. La pulizia dei conti è destinata a proseguire, anche con la ricerca di operatori specializzati nella gestione dei crediti difficoltosi, e nel documento si apre anche alla dismissione degli asset non core e allo snellimento del network distributivo. Su quest'ultimo punto viene spontaneo pensare alla possibile vendita di alcuni sportelli, anche se lo stesso Rosi ha assicurato ai sindacati che non vi saranno ricadute occupazionali. Benefici sono inoltre attesi dalla già avviata semplificazione dell'offerta assicurativa. Le numerose novità delle ultime settimane stanno spingendo gli analisti a riesaminare le stime sul titolo. Intanto, dal sito della Consob si apprende che nei giorni scorsi Gsa Capital Partners ha aperto una posizione corta pari allo 0,51% del capitale, mentre Kairos Investment Management ha incrementato la scommessa ribassista, dall'1,68% all'1,92%. Gsa Capital Partners ha aperto una posizione corta sul titolo, e Kairos ha incrementato la scommessa ribassista.
*La Repubblica Affari e Finanza
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