Banca del territorio, Laura Puppato: “Dov’era Zaia quando dovette intervenire Atlante?”
Mercoledi 19 Ottobre 2016 alle 12:19 | 0 commenti
Riceviamo da Laura Puppato, senatrice del Partito Democratico, e pubblichiamo
Zaia è come i treni regionali del veneto, o non parte o parte in ritardo. A giugno fui tra i pochissimi se non da sola, a chiedere un'iniezione di fiducia verso Veneto Banca agli imprenditori che potevano permetterselo, finalizzata a mantenere almeno in parte  il suo controllo; ho acquistato a mia volta alcune decine di migliaia di azioni per provare a sostenere una quota azionaria composta da piccoli azionisti, limitando così l’intervento di Atlante. Quello era il momento per intervenire e impostare la Banca del territorio, ora mi pare proprio si voglia chiudere la stalla quando i buoi sono già tutti scappati.
La verità è che nel momento più buio la politica regionale era assente, niente passerelle, nessuna disponibilità a metterci la faccia, tutti a far passà 'a nuttata... Sono stata per 20 anni promotrice finanziaria e giuro non riesco a capire come si possa industrialmente o finanziariamente costruire oggi sulle ceneri una banca del Veneto, che tra l'altro, riesca appena aperta a garantire la tutela di migliaia di posti di lavoro a rischio... sa più di miracolo che di proposta. A meno che non intenda Zaia che una grande impresa veneta possa acquistare il pacchetto azionario oggi di Atlante per evitare se lo comprino gli americani o chissà chi altro, ma, allora mi chiedo perché comprare oggi a costi maggiorati ciò che si poteva concorrere a comprare al prezzo più basso solo qualche mese fa? Perché secondo Zaia oggi è conveniente fare ciò che era non interessante fare quando la singola azione costava meno? A giugno c'era il fuggi fuggi, gli inviti sotto traccia a lasciare il cerino in mano ad Atlante, a vedere come sarebbe andata.... Non ho parole. Ma non riesco ad abituarmi ai colpi pubblicitari, temo sempre di più un populismo senza memoria, pericoloso e senza futuro. La guida morale è un'altra storia, non c'è che dire... Ricordo che allora a giugno, mi sono presentata in un assemblea infuocata di Veneto Banca, unico politico del territorio all’assemblea dei soci, solo per perorare l'opportunità che, quel 3% del capitale azionario frutto dei risparmi polverizzati dei Veneti e delle nuove quote acquisite da alcuni degli stessi con speranza, avesse almeno un consigliere in seno al CdA, temo ora la proposta di Zaia sia tardiva e perciò inconsistente.
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