Il bacino. Avvelenato
Lunedi 12 Novembre 2012 alle 16:50 | 0 commenti
Oggi nella conferenza stampa congiunta a palazzo Trissino sul maltempo tenuta dai sindaci di Vicenza, Achille Variati, e Caldogno, Marcello Vezzaro, è stata data una notizia (con annesso messaggio) chiara, forte e univoca.
«Domani alle 17 abbiamo convocato una riunione a Caldogno, sede dell'area interessata alla realizzazione del già progettato bacino di laminazione, con Regione Veneto, proprietari agricoli dei terreni interessati e Coldiretti perchè, stante la disponibilità dei fondi, si prenda subito, domani stesso, una strada concordata per realizzarlo nei tempi più brevi possibili. Se il bacino già esistesse nessuno ieri avrebbe avuto problemi con il maltempo, per cui domani si trovi l'accordo o ognuno si assuma le sue responsabilità davanti ai cittadini!». Amen, c'è da dire.
All'incontro ha assistito anche il vice sindaco di Vicenza Alessandra Moretti, che poi ha partecipato alla successiva conferenza sugli effetti su Vicenza degli allagamenti di ieri di cui riferiamo a parte.
E proprio la portavoce nazionale di Pierluigi Bersani ieri aveva scatenato un putiferio con le sue dichiarazioni all'Ansa sull'opera che oggi Variati e Vezzaro, volutamente senza polemizzare, dicono per «evitare assenze al tavolo di domani che deve decidere», ritengono «indispensabile e l'unica capace di mettere in sicurezza il territorio».
Il vice sindaco di Vicenza, per altro senza dire nulla di diverso rispetto a quanto sostenuto sostanzialmente anche ieri dal sindaco durante la concitata gestione del rischio esondazione, aveva dichiarato all'Ansa: «Una soluzione c'è ed è l'apertura del bacino di laminazione a Caldogno, solo la Regione può dare il via libera che aspettiamo da diverso tempo, ma il presidente (Luca Zaia, ndr) preferisce sottostare agli interessi privati che ne hanno posto il veto, piuttosto che investire in un'opera appropriata per la salvaguardia della popolazione. Spero che Zaia si renda conto che mettere in ginocchio un polo industriale come Vicenza vuol dire mettere in ginocchio l'intero Paese».
Alle dichiarazioni di Moretti è seguito un fuoco di sbarramento oltre che dei suoi assessori e sostenitoti politici anche del governatore del Veneto in prima persona, particolarmente duro quando, come riportato da Il Giornale di Vicenza, afferma «... appena il Veneto viene colpito da un evento calamitoso, spunta un Premio Nobel a impartire lezioni su cosa si deve fare. Così accade oggi, con la vicesindaco di Vicenza, che svegliandosi anzitempo dal letargo non riesce ad andare d´accordo nemmeno con il suo sindaco che ha appena dichiarato che per risolvere problemi complessi ci vogliono poteri speciali. Una parola quindi la signora potrebbe spenderla con il governo romano che lei sostiene così vivacemente per indurlo a darci quei poteri speciali che io, e anche il suo sindaco, chiediamo da tempo invano. Di una cosa però son certo: non è bello che la vicesindaco di Vicenza usi i problemi di chi va sott´acqua nel conflitto in corso tra Bersani e Renzi. Per essere proprio utile, la nostra vicesindaco potrebbe dare la propria disponibilità alla Protezione civile per mettersi al lavoro con una vanga e cominciare a spalare fango, attività meno elegante tra quelle in uso nei salotti romani, ma di sicuro più utile alla comunità veneta e a quella vicentina».
A difendere Alessandra Moretti arrivano non solo il «no comment», in questo caso complice, di Variati ma anche un ostentato abbraccio nell'incontro successivo con la stampa del «suo sindaco», renziano, ma solerte anche nel riferire oggi che lo hanno «chiamato per solidarietà Bersani e Renzi», cosa che«nessun altro dei nostri candidati alle primarie nazionali ha fatto...».
Ma, addirittura, arrivano, poi, le dichiarazioni di Matteo Quero, altro fan locale del sindaco di Firenze, che ci dice testualmente: «questa volta devo dare ragione ad Alessandra Moretti e nel fare ciò aggiungo un'osservazione: "il 6 novembre, mentre Zaia dichiarava ufficialmente che non c'erano i fondi per il bacino di laminazione, il Commissario staordinario, Perla Stancari, qualche ora dopo ufficializzava che la Corte dei Conti li aveva resi disponibili. E allora Zaia o non sapeva quel che sapeva il commissario o, molto più probabile, è lui che non era interessato a saperlo perchè che non ha a cuore i suoi veneti."»
Insomma, domani c'è la riunione annunciata concretamente da Variati e Vezzaro e speriamo che si decida quello che hanno promesso oggi, cioè : «il bacino s'ha da fare altrimenti altri se ne assumano la responsabilità . Io e Vezzaro, come sindaci che non vogliono più fare da parafulmine per le giuste proteste dei nostri cittadini, siamo anche pronti ad avere la delega ad occuparcene da Zaia, che immaginiamo preso da altri problemi più importanti per lui di queste ... cosucce!».
Speriamo, altrimenti il bacino non sveglierà la principessa dei sogni (di sicurezza) ma diventerà proprio lui un bacino avvelena
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