Ava-Greta e Comune di Vicenza, Pdac: nessun testimone scomodo ai tavoli concertativi
Domenica 30 Marzo 2014 alle 18:18 | 0 commenti
Partito di Alternativa Comunista Vicenza - Il PdAC solidarizza con i lavoratori di Vicenza e della provincia che stanno subendo accorpamenti dei servizi, privatizzazioni e tagli ai salari. In questi giorni sono accaduti due fatti gravi e indicativi: la mancata convocazione del sindacato di base Usb all’ incontro sulla questione dell’unificazione aziendale tra AVA e GRETA e la mancata convocazione della Rsu al tavolo tecnico del 25 marzo scorso fra Amministrazione comunale e sindacati concertativi sulla nota vicenda delle contestazioni ministeriali.
Nel caso dell’ Amministrazione comunale di Vicenza, con l’emarginazione della Rsu, si è ottenuto, non solo di aver emarginato i rappresentanti delle varie sigle sindacali eletti da tutti i lavoratori e che sono lavoratori essi stessi (quindi diretti interessati) ma anche di aver emarginato la presenza, al tavolo, dei rappresentanti eletti nelle liste del sindacato Cub che in Comune di Vicenza ci risulta essere il sindacato con il maggior numero di iscritti.
In pratica, sia nella vicenda AVA-GRETA, sia nella vicenda del Comune di Vicenza non si vogliono testimoni scomodi.
Questi sono due esempi di come le burocrazie sindacali di Cgil-Cisl-Uil di Vicenza intendano anticipare localmente il grave attacco ai diritti dei lavoratori che stanno preparando a livello nazionale Camusso, Bonanni e Angeletti con il “Testo unico sulla rappresentanzaâ€, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria che sancisce l’estensione del “modello Pomigliano†(già vigente in Fiat) a tutto il mondo del lavoro. Si tratta di una tagliola sul diritto di sciopero e di associazione sindacale.
Proprio nel momento in cui si renderanno necessarie azioni di lotta per difendersi dai licenziamenti di massa e dagli attacchi che il capitalismo sta sferrando con forza per scaricare la sua crisi sui lavoratori, quest’accordo mira ad emarginare il sindacalismo di base e tutto il sindacalismo conflittuale: si blinda dall’alto il dissenso in modo da disarmare ogni resistenza dei lavoratori.
E’ necessaria, a Vicenza, come nel reso del Paese, l’avvio di una campagna di controinformazione e una mobilitazione unitaria dei lavoratori. E’ necessario non cadere nell’ illusione che sia la Magistratura o qualche interrogazione parlamentare a difendere il diritto dei lavoratori ad organizzarsi e a scioperare: è necessario organizzarsi in modo unitario per respingere gli attacchi di Confindustria, del governo e dei burocrati sindacali che hanno svenduto, e continuano a svendere, i diritti.
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